L’OPPOSITORE UNICO (MA MICA TANTO) CIVATI PORTA ALLA LUCE LA FRONDA PD CONTRO IL GOVERNO LETTA

1. GOVERNO - CIVATI, PD, A RADIO 24: "NEL PD MOLTI DISSENTONO, MA IL PARTITO LI HA RICHIAMATI ALL'ORDINE"
Da http://www.radio24.ilsole24ore.com/

"Ci sono quelli del Pd che hanno dissentito ma hanno votato sì. Numerosi deputati sono stati critici ma poi hanno scelto la via della responsabilità, richiamati all'ordine dal partito". Così Pippo Civati del Pd piega le ragioni per cui non ha partecipato al voto di fiducia al governo Letta ai microfoni di "24 Mattino" su Radio 24.

"Vorrei capire - ha aggiunto Civati - cosa ce ne facciamo di tutte queste cautele, se verranno lasciate da parte come se fossimo dei rompiscatole e basta. Io mi auguravo che nascesse un governo di scopo, limitato nel tempo, con un programma meno ambizioso e sontuoso e più credibile dal punto di vista politico ed elettorale, non con 150mila obiettivi da raggiungere. Gli italiani vogliono risposte immediate ma poi si augurano di poter scegliere ancora tra centrodestra e centrosinistra. Noi con il Pdl non abbiamo avuto collaborazioni se non nel governo Monti e sappiamo come è andata a finire. Mi spaventa una collaborazione quinquennale tra Pd e Pdl".

Civati non risparmia critiche al Pd: "La nascita del governo Letta non è avvenuta per caso: il Pd ad un certo punto ha deciso di fare così. Siamo andati tutti da Napolitano, che sapevamo che avrebbe preferito questa soluzione. Non si è provato fino in fondo a fare in un altro modo perché era evidente che M5S non avrebbe mai accettato Bersani premier e si doveva cercare una figura diversa per fare un governo del cambiamento. Ma nel famoso streaming la mossa non è stata fatta".


2. IO LO SO CHE NON SONO SOLO ANCHE QUANDO SONO SOLO
Giuseppe Civati per il suo blog www.ciwati.it

L'ho scritto ieri, ma vale la pena di precisarlo ulteriormente. Oltre alla posizione del «sì critico» di Sandra Zampa e Sandro Gozi, ci sono altre posizioni critiche all'interno del Pd sul governo.

Si è parlato di Rosy Bindi, che è intervenuta in aula e nel dibattito che si è finalmente aperto nel gruppo del Pd. Cesare Damiano è stato molto rigoroso nell'affrontare criticamente la questione della «fiducia» (richiamandosi all'esperienza del governo Monti). Gianni Cuperlo ha chiesto che si precisassero più chiaramente tempi e obiettivi del nuovo esecutivo. Walter Tocci è stato duro in Senato, e ancora più duro di lui Corradino Mineo. Felice Casson ha dichiarato la propria contrarietà, in modi e termini molto simili ai miei. Lucrezia Ricchiuti ha fatto la stessa cosa al Senato che Davide Mattiello e il vostro affezionatissimo hanno fatto alla Camera. Mi pare che anche Massimo Mucchetti, da ultimo ma non certo per ultimo, abbia espresso più di una perplessità.

Sono molte, poi, le posizioni di chi ha votato la fiducia, esprimendo però un parere molto simile al mio. Qui di seguito trovate il documento sottoscritto da alcuni parlamentari del Pd, che dicono più o meno le stesse cose che ho avuto modo di dire anch'io, in queste ore. Diciamo che sono stati solo un po' più ‘fiduciosi' di me.

Questo Governo disattende il progetto del centro-sinistra che si richiamava nell'alleanza Italia bene comune che ci aveva visti protagonisti, con grande partecipazione degli italiani, alle primarie dello scorso novembre. Questo Governo allontana il Partito Democratico dal mandato che si era prefissato all'indomani del voto: dimostrare agli italiani coraggio e la nostra voglia di proporre loro un vero cambiamento.

Non possiamo però ignorare le emergenze dell'Italia richiamate ampiamente dall'appello del Presidente della Repubblica.

Consapevolmente, e non a cuor leggero, voteremo la fiducia del Governo Letta perché, prima della nostra coscienza, vengono i problemi di milioni di italiani. A questi problemi c'è bisogno di dare risposte concrete e urgentissime che solo un Governo nel pieno della sua legittimazione può dare.

La nostra fiducia oggi in Aula chiede però delle garanzie precise su quali e quanti provvedimenti indispensabili questo Governo deve affrontare. Che sia quindi questo, in modo chiaro ed esplicito, un Governo di emergenza e a tempo. Questo nostro gesto non significa aver dimenticato o voler ignorare quanto accaduto in Parlamento e all'interno del nostro stesso partito in merito alla vicenda dell'elezione del Presidente della Repubblica. Il gesto di oggi rappresenta per noi anche un contributo di valore all'integrità e al futuro dello stesso Partito Democratico.

Chiediamo pertanto al Governo Letta di mantenere l'impegno rispetto ai provvedimenti socio-economici importanti come il rifinanziamento della cassa integrazione in deroga, gli incentivi fiscali sull'occupazione, la modifica ai vincoli del patto di stabilita' e il sostegno alle piccole e medie imprese che rischiano il tracollo definitivo. Chiediamo di lavorare seriamente ad una riforma dei costi della politica e della legge elettorale.

Chiediamo infine al Presidente Letta, quale esponente del Partito democratico, di continuare a lavorare al dialogo con Sinistra ecologia liberta e con il Movimento 5 stelle, proseguendo sulla strada di cambiamento che avevamo indicato all'indomani del voto.

Scaduto il tempo della contingenza necessaria si torni al voto, con una nuova, giusta ed efficiente legge elettorale, per restituire agli Italiani il diritto di scelta e partecipazione.

Le deputate e i deputati Sabrina Capozzolo, Antonio Decaro, Paolo Gandolfi, Luca Pastorino e Alessia Rotta.

 

Pippo Civati aba22 on sandro gozi mo emanuelaSandra ZampaRosy Bindi ed Enrico LettaCESARE DAMIANO Walter TocciBERSANI E MINEO ALLA FESTA DEL PD DA YOUDEMCUPERLOENRICO LETTA E GIORGIO NAPOLITANOFELICE CASSON

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