LA LEZIONE ISRAELIANA: QUANDO CORRI A FARE UN LOCKDOWN, È GIÀ TROPPO TARDI - 9MILA CASI NELLE ULTIME 24 ORE, UN NUOVO RECORD - IL 34% DEI CASI SONO TRA GLI ULTRAORTODOSSI, CHE PERÒ SONO IL 12% DELLA POPOLAZIONE TOTALE. IL PROBLEMA SONO LE SCUOLE, LE PREGHIERE E UNA COMUNITÀ IN CUI MOLTE PERSONE VIVONO A STRETTO CONTATTO - PASSA UNA LEGGE CHE LIMITA LE MANIFESTAZIONI: NIENTE ASSEMBRAMENTI DI PIÙ DI 20 PERSONE
CORONAVIRUS: RECORD IN ISRAELE, QUASI 9MILA CASI
(ANSA) - Nelle ultime 24 ore i nuovi contagi in Israele sono stati quasi 9mila (8.919), segnando così un nuovo record. Oltre 65mila - secondo i dati della sanità - i tamponi effettuati con un tasso di morbilità del 13.6%. I casi attivi della malattia sono 69mila con 810malati gravi, per la prima volta in discesa, e 206 in ventilazione. I decessi hanno raggiunto quota 1.571 con 43 morti in un giorno. In Israele è in corso un lockdown nazionale che per ora è stato esteso fino al 14 ottobre.
CORONAVIRUS: ISRAELE, 34% CASI SONO EBREI ULTRAORTODOSSI
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(ANSA) - Il 34% delle persone diagnosticate con il Covid in Israele sono ebrei religiosi ortodossi sebbene questa comunità costituisca circa il 12% della popolazione complessiva. Lo ha detto il direttore generale del ministero della sanità Chezy Levy, citato dai media. "Il settore ultraortodosso, causa il superaffollamento e le preghiere che a volte violano le regole di condotta, ha raggiunto un alto livello di morbilità. Va trattato e va trovata una soluzione perchè ha effetto la società ultraortodossa, il tasso di infezione e gli ospedali". Levy ha anche sottolineato che sebbene il tasso di mortalità in questa comunità rimanga relativamente basso in rapporto con la popolazione generale e con quella araba, presumibilmente per la giovane età di quelli infettati, tuttavia il tasso sta "subendo un forte aumento". Per Levy alcune scuole religiose ultraortodosse hanno "enormi" tassi di infezione.
ISRAELE: CORONAVIRUS, PASSA LEGGE CHE LIMITA MANIFESTAZIONI
(ANSAmed) - Al termine di un animato dibattito la Knesset ha approvato la scorsa notte una legge che limita sensibilmente la organizzazione di manifestazioni nel periodo di emergenza santaria per il coronavirus. In base alle nuove misure - che resteranno in vigore durante l'attuale lockdown, ma che potrebbero essere estese oltre in caso di necessità - chi intenda partecipare ad una dimostrazione non potrà allontanarsi di oltre un chilometro dalla propria abitazione. Non potranno inoltre crearsi assembramenti di oltre 20 persone.
Queste limitazioni, è stato precisato, valgono anche per le preghiere pubbliche La polizia potrà comunque approvare deroghe ed autorizzare manifestazioni di carattere ristretto. Deputati dell'opposizione hanno accusato il premier Benyamin Netanyahu di aver voluto la legge non tanto per preoccupazioni sanitarie quanto per mettere a tacere un movimento di protesta che negli ultimi mesi ha organizzato affollate dimostrazioni settimanali presso la sua residenza. Un appello è già stato rivolto alla Corte Suprema perchè si esprima sulla nuova legge.