theresa may brexit

ECCO LA “ROAD MAP” PER LA BREXIT - CON UN “LIBRO BIANCO” DI 77 PAGINE, THERESA MAY DISEGNA LA SUA STRATEGIA “HARD” PER L’USCITA DALL’UE - DALL’ADDIO AL MERCATO UNICO AL CONTROLLO SULLE FRONTIERE FINO ALLA TUTELA DEI LAVORATORI IMMIGRATI, I 12 PUNTI DEL GOVERNO BRITANNICO

Alessandra Rizzo per “la Stampa”

 

BREXITBREXIT

Dodici punti e 77 pagine, per illustrare la strategia e gli obiettivi del governo di Theresa May nei negoziati per il divorzio dall' Unione europea. Il «Libro Bianco» presentato in Parlamento conferma il progetto di Londra di una «hard Brexit», un taglio netto dal blocco che prevede l' uscita dal mercato unico e la promessa di riprendersi il controllo delle frontiere e delle leggi, ma anche di garantire i diritti dei cittadini comunitari già residenti nel Paese.

theresa may theresa may

 

«I giorni migliori sono davanti a noi», ha detto ai Comuni il ministro per la Brexit, David Davis, confermando il piglio ottimista (secondo alcuni anche troppo) del governo.

Il «White Paper», sulla cui pubblicazione Downing Street ha tentennato per settimane, è piuttosto succinto per un documento del genere e non contiene novità rispetto al discorso programmatico con cui May aveva illustrato i piani del governo il mese scorso.

 

theresa maytheresa may

Ma la premier era finita sotto pressione da parte di chi chiedeva un ruolo attivo del Parlamento in un momento cruciale nella storia del Paese. E cerca così di dimostrare che è pronta a tenere informati i deputati e coinvolgerli, almeno formalmente, in vista dei negoziati. Per l' opposizione laburista, il documento non offre nulla di nuovo e arriva troppo tardi per consentire un vero dibattito.

 

May ha già detto che darà avvio alle procedure formali di divorzio entro la fine di marzo, invocando l' Articolo 50 del Trattato di Lisbona. «Questo documento non dice nulla», ha detto il ministro ombra per la Brexit, Keir Starmer. «È inaccettabile, così si sminuisce il ruolo di questa Camera». Ma finora, il Labour di Jeremy Corbyn ha messo su una resistenza assai flebile ai piani del governo sulla Brexit.

 

regina elisabetta brexitregina elisabetta brexit

Il documento ribadisce la visione di un Regno Unito «globale» e le intenzioni del governo per una «partnership strategica» con l' Ue e per un accordo che consenta uno scambio di merci e servizi il più libero possibile. Spiega che una delle prime priorità del governo è garantire lo status dei circa 3 milioni di cittadini comunitari che vivono nel regno, compresi centinaia di migliaia di italiani.

 

Davis ha assicurato che Downing Street non ha alcuna intenzione di «buttare le persone fuori dalla Gran Bretagna». Ma né il ministro né il documento offrono dettagli sulla strategia del governo, che dovrà anche garantire i diritti reciproci di circa 900mila britannici sparsi per il Continente.

 

Il documento arriva nel giorno in cui la Banca d' Inghilterra ha aggiornato al rialzo le stime per la crescita del Pil per quest' anno, ora indicate al 2% rispetto all' 1,4% previsto precedentemente. Ciò nonostante, ha aggiunto il governatore Mark Carney, questo «non vuol dire che il referendum non abbia conseguenze», spiegando che «l' incertezza sull' assetto futuro sta pesando sugli investimenti».

Ultimi Dagoreport

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…