luigi di maio

LA SCISSIONE M5S È REALTÀ – DI MAIO SFANCULA CONTE E GLI SFILA DALLA POCHETTE ALMENO 36 DEPUTATI E SENATORI: L’ELENCO COMPLETO DI CHI È PRONTO A PASSARE CON LUIGINO – IL NOME DEL GRUPPO SARÀ “INSIEME PER IL FUTURO”, COME UN’ANONIMA LISTA CIVICA DI UN QUALSIASI COMUNE ITALIANO – NEL FRATTEMPO È INTERVENUTO ALESSANDRO DI BATTISTA: “UN MOVIMENTO NATO PER NON GOVERNARE CON NESSUNO HA IL DIRITTO DI EVOLVERSI E GOVERNARE CON QUALCUNO PER PORTARE A CASA RISULTATI, MA NON DI GOVERNARE CON TUTTI PER PORTARE A CASA COMODE POLTRONE. SI CHIAMA IGNOBILE TRADIMENTO. DELLA NUOVA SCISSIONE NON ME NE FREGA NULLA” (E ALLORA PERCHÉ PARLA?) 

 

1 - I DEPUTATI E I SENATORI PRONTI A PASSARE NEL GRUPPO 'INSIEME PER IL FUTURO'

 

 

MEME SUL PIANO DI PACE DI LUIGI DI MAIO

Camera dei deputati

Gianluca Vacca

Sergio Battelli

Alberto Manca

Caterina Licatini

Luigi Iovino

Andrea Caso

Davide Serritella

Daniele Del Grosso

Paola Deiana

Filippo Gallinella

Elisabetta Barbuto

Iolanda Di Stasio

Sabrina De Carlo

Luigi Gallo

Alessandro Amitrano

Elisa Tripodi

Laura Castelli

Tiziana Ciprini

Manlio Di Stefano

Nicola Grimaldi

Dalila Nesci

Simone Valente

Andrea Giarrizzo

di maio conte

 

Senato della repubblica

Emiliano Fenu

Fabrizio Trentacoste

Antonella Campagna

Vincenzo Presutto

Primo Di Nicola

Simona Nocerino

Francesco Castiello

Gianmarco Corbetta

Cinzia Leone

Pietro Lorefice

Vincenzo Santangelo

Sergio Vaccaro

Daniela Donno

 

2 - DI MAIO VERSO L'ADDIO: IN CORSO RACCOLTA FIRME PER GRUPPO AUTONOMO ALLA CAMERA. GRILLO: "CHI NON CREDE PIÙ ALLE REGOLE DEL GIOCO LO DICA"

Da www.repubblica.it

 

LUIGI DI MAIO - BEPPE GRILLO - GIUSEPPE CONTE

La scissione è alle porte. E Luigi Di Maio è pronto all'addio. Dopo lo scontro con l'ala contiana del Movimento 5 Stelle sulla risoluzione da votare in Senato dopo l'intervento di Draghi, il ministro degli Esteri ormai è vicino all'abbandono dei pentastellati.

 

E' in corso in queste ore, infatti, la raccolta firma tra i deputati per la creazione di un gruppo autonomo di Di Maio alla Camera. Per la nascita di una nuova formazione a Montecitorio sono sufficienti 20 deputati sarebero già pronti l'ex capo politico in 22. I nomi che circolano sono quelli di Gianluca Vacca, Sergio Battelli, Alberto Manca, Caterina Licatini, Luigi Iovino, Vincenzo Caso, Davide Serritella, Daniele Del Grosso, Paola Deiana e Filippo Gallinella. Anche la deputata Elisabetta Barbuto starebbe accarezzando l'idea di lasciare il Movimento per seguire Di Maio, che la scelse candidandola al collegio uninominale di Crotone.

 

laura castelli giuseppe conte luigi di maio alfonso bonafede

Al Senato, invece, i parlamentari pronti all'addio sarebbero 14, tra cui Emiliano Fenu, Fabrizio Trentacoste, Antonella Campagna, Vincenzo Presutto, Primo Di Nicola e Simona Nocerino.

 

Il post di Grillo

Intanto, sui dissidi interni al Movimento interviene Beppe Grillo. "Chi non crede nelle regole lo dica" scrive sul suo Blog. Senza citare mai espressamente né Conte né Di Maio, Grillo sembra difendere il presidente del Movimento: "La luce del sole è il miglior disinfettante - scrive il fondatore del partito - Luce sia, dunque, sulle nostre ferite, sulla palude e sull'oscurità. Qualcuno non crede più nelle regole del gioco? Che lo dica con coraggio e senza espedienti. Deponga le armi di distrazione di massa e parli con onestà".

beppe grillo giuseppe conte luigi di maio

 

Un post breve, ma diretto. Scritto con l'intenzione di riportare la pace nel Movimento e chiarire che o si accettano le regole del partito, o si è fuori. Parole, quelle di Grillo, che più che placare gli animi sembrano voler accentuare il rischio di una scissione di un addio di Di Maio ai pentastellati.

 

Il voto sul secondo mandato

Proprio a causa dello scontro intorno al Movimento potrebbe saltare anche il voto sul secondo mandato. Inizialmente annunciata da Conte entro la fine di giugno, la consultazione online probabilmente subirà uno slittamento della data di convocazione.

 

luigi di maio giuseppe conte meme by carli

L'ipotesi, secondo quanto riferiscono all'Agi fonti parlamentari pentastellate, è quella di congelare per il momento la votazione perchè in questa fase quello del doppio mandato appare un tema che può essere strumentalizzato. Grillo potrebbe essere a Roma giovedì, mentre domaniè prevista un'assemblea dei parlamentari che si annuncia infuocata. Intanto i vertici del Movimento 5 Sstelle stanno discutendo gli ultimi passaggi della trattativa sulla risoluzione di maggioranza che verrà votata oggi.

 

L'intervento di Di Battista

Sulla frattura dentro i 5 stelle è intervenuto anche l'ex frontman Alessandro Di Battista, fuoriuscito da tempo dal Movimento ma sempre attento alle sue dinamiche interne: "Della nuova scissione del Movimento 5 Stelle (ricordo che ne avvenne già una dopo l'ok al governo Draghi) e della nascita del nuovo gruppo 'atlantisti e europeisti' o 'moderati e liberali', non mi importa nulla. Ho lasciato il Movimento esclusivamente per questioni politiche quando venne presa la decisione scellerata (e suicida) di entrare nel governo dell'assembramento".

di battista di maio

 

E aggiunge: "Ciò che avviene oggi è soprattutto frutto di quei giorni. Un movimento nato per non governare con nessuno - prosegue - ha il diritto di evolversi e governare con qualcuno (mantenendo, ovviamente, la maggioranza nel consiglio dei ministri) per portare a casa risultati. Non ha alcun diritto di governare con tutti per portare a casa comode poltrone. Si chiama ignobile tradimento. Non senso di responsabilità". Poi conclude: "Forse adesso, e soltanto adesso, alcuni attivisti del Movimento stanno comprendendo le ragioni delle mie scelte passate (e anche di quel che dicevo in passato). Ma, per l'appunto, è il passato".

 

Articoli correlati

RACCOLTA FIRME PER CREARE UN GRUPPO PARLAMENTARE AUTONOMO ALLA CAMERA VICINO A DI MAIO

QUANTI SEGUIRANNO DI MAIO? - L'OBIETTIVO DI LUIGINO E RAGGIUNGERE QUOTA 45: 35 DEPUTATI E 10 SENATOR

ALESSANDRO SALLUSTI: CHE L\'ITALIA DEBBA RIDURSI A ESSERE POCO AFFIDABILE SOLO PER TENERE...

virginia raggi giuseppe conte luigi di maio foto di bacco (2)conte di maio

Ultimi Dagoreport

donald trump zelensky putin

DAGOREPORT - UCRAINA, LA TRATTATIVA SEGRETA TRA PUTIN E TRUMP È GIA' INIZIATA (KIEV E UE NON SONO STATI NEANCHE COINVOLTI) - “MAD VLAD” GODE E ELOGIA IN MANIERA SMACCATA IL TYCOON A CUI DELL'UCRAINA FREGA SOLO PER LE RISORSE DEL SOTTOSUOLO – IL PIANO DI TRUMP: CHIUDERE L’ACCORDO PER IL CESSATE IL FUOCO E POI PROCEDERE CON I DAZI PER L'EUROPA. MA NON SARA' FACILE - PER LA PACE, PUTIN PONE COME CONDIZIONE LA RIMOZIONE DI ZELENSKY, CONSIDERATO UN PRESIDENTE ILLEGITTIMO (IL SUO MANDATO, SCADUTO NEL 2024, E' STATO PROROGATO GRAZIE ALLA LEGGE MARZIALE) - MA LA CASA BIANCA NON PUO' FORZARE GLI UCRAINI A SFANCULARLO: L’EX COMICO È ANCORA MOLTO POPOLARE IN PATRIA (52% DI CONSENSI), E L'UNICO CANDIDATO ALTERNATIVO È IL GENERALE ZALUZHNY, IDOLO DELLA RESISTENZA ALL'INVASIONE RUSSA...

donnet, caltagirone, milleri, orcel

DAGOREPORT - COSA POTREBBE SUCCEDERE DOPO LA MOSSA DI ANDREA ORCEL CHE SI È MESSO IN TASCA IL 4,1% DI GENERALI? ALL’INIZIO IL CEO DI UNICREDIT SI POSIZIONERÀ IN MEZZO AL CAMPO NEL RUOLO DI ARBITRO. DOPODICHÉ DECIDERÀ DA CHE PARTE STARE TRA I DUE DUELLANTI: CON IL CEO DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, OPPURE CON IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI? DIPENDERÀ DA CHI POTRÀ DARE PIÙ VANTAGGI A ORCEL - UNICREDIT HA IN BALLO DUE CAMPAGNE DI CONQUISTA: COMMERBANK E BANCO BPM. SE LA PRIMA HA FATTO INCAZZARE IL GOVERNO TEDESCO, LA SECONDA HA FATTO GIRARE LE PALLE A PALAZZO CHIGI CHE SUPPORTA CALTA-MILLERI PER UN TERZO POLO BANCARIO FORMATO DA BPM-MPS. E LA RISPOSTA DEL GOVERNO, PER OSTACOLARE L’OPERAZIONE, È STATA L'AVVIO DELLA PROCEDURA DI GOLDEN POWER - CHI FARÀ FELICE ORCEL: DONNET O CALTA?

giorgia meloni daniela santanche

DAGOREPORT - MA QUALE TIMORE DI INCROCIARE DANIELA SANTANCHÈ: GIORGIA MELONI NON SI È PRESENTATA ALLA DIREZIONE DI FRATELLI D’ITALIA PERCHÉ VUOLE AVERE L’AURA DEL CAPO DEL GOVERNO DALLO STANDING INTERNAZIONALE CHE INCONTRA TRUMP, PARLA CON MUSK E CENA CON BIN SALMAN, E NON VA A IMMISCHIARSI CON LA POLITICA DOMESTICA DEL PARTITO - MA SE LA “PITONESSA” AZZOPPATA NON SI DIMETTERÀ NEI PROSSIMI GIORNI RISCHIA DI ESSERE DAVVERO CACCIATA DALLA DUCETTA. E BASTA POCO: CHE LA PREMIER ESPRIMA A VOCE ALTA CHE LA FIDUCIA NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL TURISMO È VENUTA A MANCARE - IL RUOLO DEL "GARANTE" LA RUSSA…

barbara marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

L’AMBIZIOSA E INCONTROLLABILE BARBARA BERLUSCONI HA FATTO INCAZZARE MARINA E PIER SILVIO CON LA DICHIARAZIONE AL TG1 CONTRO I MAGISTRATI E A FAVORE DI GIORGIA MELONI, PARLANDO DI “GIUSTIZIA A OROLOGERIA” DOPO L’AVVISO DI GARANZIA ALLA PREMIER PER IL CASO ALMASRI - PRIMA DI QUESTA DICHIARAZIONE, LA 40ENNE INEBRIATA DAL MELONISMO SENZA LIMITISMO NE AVEVA RILASCIATA UN’ALTRA, SEMPRE AL TG1, SULLA LEGGE PER LA SEPARAZIONE DELLE CARRIERE TRA GIUDICI E PM (“È SOLO UN PRIMO PASSO”) - E NELL’IMMAGINARIO DI MARINA E PIER SILVIO HA FATTO CAPOLINO UNA CERTA PREOCCUPAZIONE SU UNA SUA POSSIBILE DISCESA IN POLITICA. E A MILANO SI MORMORA CHE, PER SCONGIURARE IL "PERICOLO" DELLA MELONIANA BARBARA (“POTREBBE ESSERE UN’OTTIMA CANDIDATA SINDACA PER IL CENTRODESTRA NELLA MILANO’’, SCRIVE IL “CORRIERE”), PIER SILVIO POTREBBE ANCHE MOLLARE MEDIASET E GUIDARE FORZA ITALIA (PARTITO CHE VIVE CON LE FIDEJUSSIONI FIRMATE DA BABBO SILVIO...) - VIDEO