paolo gentiloni giorgia meloni giancarlo giorgetti mes

LA MANCATA RATIFICA DEL MES BLOCCA OGNI POSSIBILE TRATTATIVA IN EUROPA – GIORGETTI ALL’EUROGRUPPO È FINITO ALL’ANGOLO: TUTTI GLI HANNO CHIESTO CONTO DELLA MANCATA RATIFICA DEL FONDO SALVA STATI, FACENDOGLI CAPIRE CHE ENTRO OTTOBRE L’ITER DOVRÀ “IMPERATIVAMENTE” CONCLUDERSI. MA IL SEMOLINO DELLA LEGA HA FATTO PIPPA: “NON SIAMO ANCORA PRONTI” – IL COPIONE SI RIPETERÀ CON LA MELONI, AL VERTICE DI REYKJAVIK E AL G7 DI HIROSHIMA. SE L’ITALIA NON FIRMA, L’UE CHIUDERÀ I RUBINETTI: ANCHE GENTILONI HA PERSO LA PAZIENZA…

1. MES, LE RICHIESTE DELL’ITALIA: MODIFICHE AL PATTO DI STABILITÀ E GARANZIA EUROPEA PER I DEPOSITI BANCARI. IL NO DEGLI ALTRI GOVERNI

Estratto dell’articolo di Alessandro Barbera e Marco Bresolin per “La Stampa”

 

Giancarlo Giorgetti con il presidente dell'eurogruppo Paschal Donohoe

Dopo settimane di non detti, l'elefante si materializza nella stanza a metà pomeriggio. Quando Giancarlo Giorgetti prende la parola al tavolo dell'Eurogruppo, è per ammettere esplicitamente di non poter garantire la ratifica della riforma del Meccanismo europeo di Stabilità. Dopo più di quattro anni di faticosi negoziati, l'Italia è l'unico Paese della zona euro a non averlo ancora fatto.

 

Finché ha potuto, Giorgetti, d'accordo con Giorgia Meloni, ha minimizzato il problema. […] La crisi iniziata negli Stati Uniti e il quasi fallimento di Credit Suisse ora costringono Giorgetti ad attraversare la strettoia: da un lato gli impegni europei, dall'altra una maggioranza che al solo sentir l'acronimo voterebbe no.

 

PAOLO GENTILONI

Il problema è che i ministri delle Finanze dell'Eurozona non si accontentano più delle generiche rassicurazioni del collega italiano. Vogliono che il ministro porti al tavolo un percorso chiaro, con tempi e modi.  Hanno fatto capire esplicitamente che l'iter dovrà concludersi imperativamente entro ottobre, al massimo novembre. Diversamente da gennaio le banche dell'Eurozona non avranno una rete di sicurezza finanziaria sufficiente per fronteggiare eventuali crisi […].

 

GIANCARLO GIORGETTI E GIORGIA MELONI

La situazione somiglia sempre più a una trattativa con un gruppo di sequestratori […]: per liberare l'ostaggio, i sequestratori vogliono ottenere «prima» la contropartita richiesta. Dalla parte opposta, però, il discorso che viene fatto è esattamente opposto: se liberate l'ostaggio, allora «dopo» andremo incontro alle vostre richieste. E soprattutto «nessuno si farà del male». Inutile dire che in questo contesto il governo italiano interpreta il ruolo dei sequestratori. La ratifica della riforma del Mes è l'ostaggio. Le contropartite sono invece le richieste italiane sulla riforma del Patto di Stabilità, sulla garanzia europea per i depositi bancari (Edis) e su un'eventuale e ulteriore trasformazione dello stesso Mes.

 

matteo salvini claudio borghi

[…] Per ora c'è uno stallo e tutti rischiano di farsi male. La conta dei danni è comunque destinata a essere sbilanciata. Se l'ostaggio del Mes non verrà liberato, l'intera area euro si ritroverà senza un'adeguata rete finanziaria necessaria a far fronte a eventuali crisi bancarie.

 

L'Italia rischia di pagare un costo politico più elevato di altri perché a quel punto diventerebbe molto più difficile ottenere progressi favorevoli nei dossier oggetto della trattativa. […] C'è di più: fin qui, grazie anche alla mediazione del commissario Paolo Gentiloni, il traccheggiamento italiano sul Mes non ha inciso nella complicata trattativa sul Piano nazionale di ripresa e resilienza, e non ha fatto venir meno la pazienza di Bruxelles per gli enormi ritardi. Con uno stallo senza via d'uscita sul Mes, il governo Meloni rischia di trovarsi davanti un interlocutore di umore sempre più nero su qualunque dossier.

 

PAOLO GENTILONI PASCAL DONOHOE CHRISTINE LAGARDE PIERRE GRAMEGNA

2. L'ITALIA CORRE PIÙ VELOCE DELL'EUROPA GIORGETTI: "MES, NON SIAMO PRONTI"

Estratto dell’articolo di Ma.Bre. per “la Stampa”

 

Nel giorno dell'ennesimo pressing dell'Eurogruppo sulla mancata ratifica della riforma del Mes, che il ministro Giancarlo Giorgetti ha cercato di respingere dicendo che «il Parlamento non è ancora pronto», arrivano due notizie per il governo. Quella buona, come ha evidenziato Paolo Gentiloni, è che quest'anno l'Italia crescerà più di Francia e Germania (+1,2%). «Credo non avvenisse da tempo», ha ricordato il commissario.

 

PASCHAL DONOHOE - GIANCARLO GIORGETTI - PAOLO GENTILONI

La cattiva è che dal 2024 l'Italia tornerà in maglia nera nella classifica europea del Pil con un dato che non andrà oltre l'1,1%: secondo le previsioni economiche della Commissione europea, l'anno prossimo il Pil dell'Eurozona crescerà dell'1,6%, mentre quello dell'Ue dell'1,7%. Nessuno farà peggio.

 

[…] I ministri delle Finanze hanno discusso della situazione dell'Eurozona, ma poi si sono concentrati sul capitolo legato all'unione bancaria. Ed è qui che si è aperta, nuovamente, la questione della mancata ratifica del Mes da parte dell'Italia.

 

giorgia meloni con paolo gentiloni

Giancarlo Giorgetti è stato chiamato a fornire chiarimenti sulla situazione: il ministro si è detto «consapevole dell'importanza di completare il processo di ratifica», ma ha aggiunto che «di fatto e probabilmente per ragioni storiche, la nostra sensazione è che il Parlamento italiano non sia ancora pronto per completare la ratifica».

 

Donohoe, che nelle ultime settimane ha intensificato il pressing sul collega italiano, ha annuito: «Siamo tutti consapevoli del fatto che si tratta di un argomento delicato e molto sensibile all'interno del Parlamento italiano», ma «questo trattato riguarda anche il modo in cui possiamo rafforzare la sicurezza dell'economia».

URSULA VON DER LEYEN E GIORGIA MELONI

 

Ultimi Dagoreport

tony effe

DAGOREPORT - TONY EFFE VIA DAL CONCERTO DI CAPODANNO A ROMA PER I TESTI “VIOLENTI E MISOGINI”? MA ANDATE A FANCULO! MENTRE PAPA BERGOGLIO ACCOGLIE SANTI E PUTTANE, TRANS E GAY, LA SINISTRA ITALIANA PROVA A IMPORRE QUESTA OSSESSIONE AMERICANA PER IL POLITICAMENTE CORRETTO CHE SI ILLUDE DI RIDURRE IL TASSO DI INTOLLERANZA UTILIZZANDO UN LINGUAGGIO APPROPRIATO. TUTTO INUTILE. PERCHÉ IL RIDICOLO È PIÙ FORTE DEL PERICOLO. DIRE OMOSESSUALE ANZICHÉ GAY NON PROTEGGE GLI OMOSESSUALI DALLA VIOLENZA DI STRADA. COSÌ COME CACCIARE DAL PALCO DEL CONCERTONE DELL’ULTIMO ANNO IL RAPPER TONY EFFE PER AVER SCRITTO BRANI CHE "VEICOLANO MESSAGGI OFFENSIVI VERSO LE DONNE E NORMALIZZANO ATTEGGIAMENTI VIOLENTI" NON CAMBIA LA VITA SOCIALE E I RAPPORTI INTERPERSONALI. MASSÌ, IN PRINCIPIO ERA IL VERBO. MA ALLA FINE C'È LA BUGIA, IL TERRORE DI ESPRIMERE LIBERAMENTE QUELLO CHE SI PENSA, DETTO ALTRIMENTI FASCISMO”

mario calabresi - elly schlein - matteo renzi - carlo calenda - ernesto maria ruffini

DAGOREPORT – CERCASI DISPERATAMENTE UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE, DI ISPIRAZIONE CATTOLICA E MODERATA, CHE INSIEME AL PD POSSA CONTRAPPORSI ALLE ELEZIONI POLITICHE DEL 2027 ALLA DESTRA AUTORITARIA DEL GOVERNO DI MELONI (SALVINI E TAJANI NON CONTANO PIU' UN CAZZO) - MENTRE PROCEDE L'EUTANASIA DEL TERZO POLO, OSTAGGIO DI RENZI E CALENDA, SI E' AUTOCANDIDATO IL CATTOLICO ERNESTO MARIA RUFFINI, MA NON LO VUOLE NESSUNO (ANCHE PRODI DUBITA DEL SUO APPEL MEDIATICO) - RISULTATO? SI È DIMESSO NON SOLO DAL FISCO MA ANCHE DA CANDIDATO - RUFFINI O NO, UNA “COSA" DI CENTRO DOVRÀ NASCERE A FIANCO DEL PD. L'EVANESCENZA DEI CATTO-RIFORMISTI DEM E' TOTALE. IL VATICANO E L'AZIONISMO CATTOLICO NON SI RICONOSCONO NEI VALORI ARCOBALENO DELLA MULTIGENDER ELLY SCHLEIN – RUMORS DALLA MILANO CIVICA: CIRCOLA IL NOME DI MARIO CALABRESI COME CANDIDATO SINDACO PER IL DOPO SALA…

giorgia meloni john elkann

DAGOREPORT – MENTRE LA CRISI GLOBALE DELL'AUTOMOTIVE RISCHIA DI BRUCIARE L'1% DEL PIL ITALIANO, GIORGIA MELONI E JOHN ELKANN SONO IMPEGNATI A FARSI LA GUERRA - LA DUCETTA DIFFIDA (EUFEMISNO) DI YAKI NON SOLO PERCHE' EDITORE DI "REPUBBLICA" E "LA STAMPA" NONCHE' AMICO DI ELLY SCHLEIN (GRAZIE ALLA DI LUI SORELLA GINEVRA), MA ANCHE PERCHÉ E' CONVINTA CHE FRIGNI SOLTANTO PER TORNACONTO PERSONALE - DI CONTRO, IL RAMPOLLO AGNELLI FA PRESENTE A PALAZZO CHIGI CHE LA QUESTIONE NON RIGUARDA SOLO STELLANTIS MA L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA IN TUTTO L'OCCIDENTE - E LA CINA GODE GRAZIE AL SUICIDIO EUROPEO SUL GREEN DEAL...

giorgia meloni e donald trump - meme by edoardo baraldi .jpg

FLASH – COSA FARÀ LA CAMALEONTE MELONI QUANDO DONALD TRUMP, PER L’IMPOSIZIONE DEI DAZI, DECIDERÀ DI TRATTARE CON I SINGOLI PAESI E NON DIRETTAMENTE CON BRUXELLES? LA DUCETTA, AIUTATA DAL SUO AMICO ELON MUSK, GESTIRÀ GLI AFFARI FACCIA A FACCIA CON IL TYCOON, FACENDO INCAZZARE URSULA VON DER LEYEN E MACRON, O STARÀ DALLA PARTE DELL’UNIONE EUROPEA? STESSO DISCORSO PER L’UBIQUO ORBAN, CHE OGGI FA IL PIFFERAIO DI PUTIN E L’AMICO DI TRUMP: COSA FARÀ IL “VIKTATOR” UNGHERESE QUANDO LE DECISIONI AMERICANE CONFLIGGERANNO CON QUELLE DI MOSCA?

lapo e john elkann lavinia borromeo

FLASH! - INDAGATO, GRAZIE A UNA DENUNCIA DELLA MADRE MARGHERITA AGNELLI, INSIEME AI FRATELLI GINEVRA E JOHN  NELL'AMBITO DELL'EREDITA' DELLA NONNA MARELLA CARACCIOLO, LAPO ELKANN E' STATO COSTRETTO A RASSEGNARE LE DIMISSIONI DALLA PRESIDENZA DELLA FONDAZIONE BENEFICA DE "LA STAMPA", ''SPECCHIO DEI TEMPI'', PER LASCIARE LA POLTRONA ALLA COGNATA LAVINIA BORROMEO... – LA PRECISAZIONE DELL’UFFICIO STAMPA DI LAPO ELKANN: “LAVINIA HA ASSUNTO LA PRESIDENZA, MA LAPO RIMANE NEL CONSIGLIO DI ‘SPECCHIO’”