1. AHI MARINE! LA MACHINE DEL FANGÒ COLPISCE ANCHE IN FRANCIA. DOPO IL SUCCESSO ELETTORALE, ARRIVA LA COPERTINA DI “CLOSER”: LA SUA COPPIA È SCOPPIATA! 2. PER IL SETTIMANALE MONDADORI, CHE RIVELÒ LA TRESCA DI HOLLANDE E JULIE GAYET, LA DUCIONA DEL FRONTE NAZIONALE SAREBBE IN ROTTA CON IL MARITO LOUIS ALIOT 3. MA LEI RISPONDE PUBBLICANDO SU TWITTER UN “KISS SELFIE” CON IL MARITO: “DEDICATO A ‘CLOSER’” CON LA SUA FACCETTA SORRIDENTE. E PARTONO I FOTOMONTAGGI-BURLA 4. CON LA PRIMA PAGINA DEL SETTIMANALE, LO SDOGANAMENTO POP È DEFINITIVO: IL DUO MARINE-LOUIS HA ORMAI LO STESSO FASCINO DI SARKO-CARLÀ E VALERIE-HOLLANDE 5. ANCHE TRA GLI ELETTORI: I MAL-DESTRI FRANCESI HANNO SUCCHIATO I VOTI DEI SOCIALISTI, SUPERATI NEL VOTO DEGLI OPERAI (RECORD NAZIONALE), IMPIEGATI E DISOCCUPATI

1. MARINE LE PEN: 'LA MIA COPPIA REGGE'
(ANSA) - Botta e risposta tra la leader di estrema destra francese Marine Le Pen e il settimanale di gossip Closer, noto per i suoi scoop scomodi, in testa quello sulla liaison tra Francois Hollande e l'attrice Julie Gayet. Il giornale racconta che tra la Le Pen e il compagno Louis Aliot, che è anche vicepresidente del Front National, sarebbe aria di rottura. La reazione di Le Pen è stata immediata. Sul suo account Twitter ha pubblicato una foto della coppia che si bacia.


2. PERCHÉ MARINE LE PEN HA SFONDATO ANCHE A SINISTRA
Guido Caldiron per "Europa Quotidiano"

Quattro milioni e mezzo di francesi hanno scelto di votare per il Front National, divenuto da domenica il primo partito "europeo" di Francia: paradossalmente gli euroscettici xenofobi di Marine Le Pen costituiranno infatti la maggiore delegazione transalpina nel prossimo parlamento di Bruxelles, 24 eletti su un totale di 75. Ma chi sono questi elettori pronti a votare per un partito di cui ormai si conoscono bene sia la linea politica che l'ideologia di fondo? Cosa li ha mossi, cosa li ha motivati per una scelta tanto radicale?

Una prima fotografia di questo voto francese che ha scosso profondamente l'Europa - nel 2002, quando Jean-Marie Le Pen andò al ballottaggio contro Chirac, eliminando Lionel Jospin, aveva raccolto il 16,9 per cento dei consensi, ora il Fn ha superato il 25 per cento -, arriva dalle indagini demoscopiche svolte all'uscita dai seggi. Intanto, il profilo sociale degli elettori.

Al Front National sono andati i consensi del 43 per cento degli operai - un record nazionale -, del 38 per cento degli impiegati e del 37 per cento dei disoccupati. Solo per fare un paragone, ai socialisti è andato l'8 per cento del voto operaio, il 16 per cento di quello degli impiegati, il 13 per cento dei disoccupati. Inoltre, il partito di estrema destra è il preferito dai giovani under 35: il 30 per cento di loro ha scelto l'onda Blue Marine.

Il voto frontista è anche inversamente proporzionale al livello del titolo di studio: oltre il 30 per cento degli elettori di Le Pen non dispone di un titolo di studio superiore. Quanto alla loro provenienza politica, oltre il 20 per cento di questi francesi dicono di aver votato in passato per i socialisti, e alla loro disposizione geografica, vivono in maggioranza in centri piccoli o medi della provincia e solo raramente nelle grandi città.

Il Front National arriva in testa in cinque delle otto circoscrizioni elettorali in cui è diviso il paese per le europee e ottiene i suoi migliori risultati nel Nord Ouest (33,61 per cento), nell'Est (28,96 per cento) e nel Sud Est (28,18 per cento).

Infine, per spiegare i possibili motivi che hanno portato a questo risultato, le analisi di alcuni dei più noti studiosi francesi del fenomeno, oltre all'ostilità nei confronti della politica di François Hollande - il 69 per cento degli elettori frontisti dicono di avere votato prima di tutto "contro di lui" - citano soprattutto i temi del malessere sociale e delle difficoltà economiche che attanagliano il paese.

Secondo Abel Mestre, il "monsieur Fn" di Le Monde, autore di Le Système Le Pen: Enquête sur les réseaux du Front national (Denoël), «per comprendere i risultati di domenica, resta essenziale il discorso economico del partito». «Da quando è arrivata al vertice del Front National nel 2001, Marine Le Pen non cessa di martellare con il suo messaggio di lotta contro la globalizzazione economica e le sue ingiustizie, che, a suo giudizio, sono incarnate dall'Unione europea. Allo stesso modo ha fatto dell'euro uno spauracchio, responsabile di tutti i guai economici della Francia».

Analogo il quadro ricostruito da Pascal Perrineau, tra i maggiori politologi del paese che ha pubblicato di recente La France au Front. Essai sur l'avenir du Fn (Fayard), che spiega come «nel contesto dell'affermazione dei populisti europei, ci sia qualcosa di specificamente francese». «La profondità della crisi economia e sociale ha provocato quasi ovunque una reazione estremamente viva nei settori sociali che ne sono stati più toccati. A questo, si deve aggiungere un intenso malessere nei confronti di una classe politica considerata come impotente e lontana dalle preoccupazioni della "povera gente"».

«Solo in Francia, e in misura minore in Gran Bretagna, - aggiunge Perrineau - questa sfiducia ha però raggiunto dei livelli così elevati: mai fino ad ora si era conosciuto nell'ultimo mezzo secolo un rifiuto così vasto di una maggioranza di governo e della sua politica. In questa prospettiva, l'evoluzione del Fn, conosciuta sotto la guida di Marine Le Pen sui temi del protezionismo e del patriottismo economico ha aperto nuove prospettive ideologiche ed elettorali al partito».

 

 

 

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