LA BALIA DI MARINO – IL SINDACO (PER MANCANZA DI PROVE) PROMUOVE LA SUA PORTAVOCE A ‘SUPERASSESSORE’ E SCOPPIA LA POLEMICA: L’HA SELEZIONATA IN BASE A QUALE CURRICULUM?

Giovanna Vitale per ‘La Repubblica'

Lei deve la sua carriera a lui. Lui, a sentirlo parlare, le deve tutto. Senza di lei, lui non fa un passo. Senza di lui, lei non sarebbe (politicamente) niente. È la coppia regina dell'amministrazione romana, pur non essendo marito e moglie. Un legame talmente stretto da aver scatenato la fantasia dei detrattori.

Perché non di sentimenti amorosi si nutre, bensì di qualcosa d'altro: un misto di fiducia cieca e stima incondizionata che ha fruttato all'ex portavoce di Ignazio Marino, al secolo Alessandra Cattoi, assessore alla Scuola da poco promossa "coordinatrice della giunta", una serie di nomignoli non proprio elogiativi. Prima era "la segretaria"; in campagna elettorale "la badante"; ora è semplicemente "la balia". Dei colleghi oltre che del sindaco.

Galeotto fu l'Ismett di Palermo, l'istituto dei trapianti che nel ‘96 il chirurgo dem fu spedito a dirigere dagli Stati Uniti: lì Alessandra lavorava, lì conobbe Ignazio, per non lasciarlo più. Neppure gli anni di separazione, quando Marino tornò ad operare in America e lei a studiare a Parigi, li hanno allontanati. Richiamato in patria dai Ds che nel 2006 lo vollero candidare in Senato, la prima cosa che Ignazio fece fu riportare al suo fianco Alessandra, nel frattempo stabilita a Roma come giornalista freelance.

Sempre accanto, praticamente la sua ombra: prima alla commissione Sanità, poi in quella d'inchiesta sul Ssn, entrambe guidate dall'attuale inquilino del Campidoglio. Dove c'era lui, ecco spuntare lei. E dove c'era lei, era matematico ci fosse lui.

E se un ruolo per lei non era previsto, lui riusciva a trovarlo lo stesso. Come nel 2009, quando Ignazio si mise in testa di sfidare Bersani e Franceschini alle primarie del Pd: arrivò ultimo, ma fece guadagnare alla Cattoi (sua portavoce e regista del comitato elettorale) un posto all'ufficio stampa del partito.

Trentina di Riva del Garda, 45 anni, un compagno e due figli, Alessandra è considerata il braccio destro e sinistro del sindaco. Non bellissima ma di ghiaccio, tra loro comunicano con lo sguardo. Impossibile, per lui, farne a meno. Al punto che per lei, cuore e motore del cerchio magico che comanda in Campidoglio, il chirurgo dem è arrivato a smentire se stesso. Mandando a benedire uno dei suoi totem indiscussi: il curriculum. L'unico strumento che si fa vanto di utilizzare per selezionare assessori e dirigenti. Ma siccome ogni regola conosce almeno un'eccezione, quella di Marino si chiama Cattoi.

Laurea in Storia e studi oltralpe, in 7 mesi ha scalato tutti i gradini: da portavoce ad assessore alla Scuola, a coordinatrice della giunta. L'ultima medaglia. Anche se lei si schermisce: «Farò da semplice facilitatrice dei rapporti tra sindaco e assessori. Con Ignazio ci capiamo al volo, lui sa che se la Cattoi dice che una cosa è importante, è perché è importante davvero». Il segreto di ogni coppia che funziona.

 

ALESSANDRA CATTOIIGNAZIO MARINO FUNERALI DELLA TRANS ANDREA QUINTERO FOTO LAPRESSE Ignazio Marino e Anna Falchi IGNAZIO MARINO CON IL CASCO DA CICLISTA

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