giorgia meloni carlo de benedetti emiliano fittipaldi domani

MATTARELLA MONITA E LA DUCETTA S’ADEGUA – DOPO L’APPELLO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA PER LA LIBERTÀ DI STAMPA, GIORGIA MELONI RITIRA LA QUERELA AL QUOTIDIANO “DOMANI”. L’AZIONE GIUDIZIARIA ERA STATA AVVIATA PER UN ARTICOLO DEL 2021 SUGLI APPALTI PER LE MASCHERINE ALL’EPOCA DELLA PRIMA ONDATA COVID – IL QUOTIDIANO DIRETTO DA FITTIPALDI ESULTA: “L'AUGURIO È CHE L'ESEMPIO DISTENSIVO DI MELONI NEI CONFRONTI DEL GIORNALISMO NON SIA UN CASO ISOLATO…”

Estratto dell’articolo di Stefano Iannaccone per “Domani”

 

GIORGIA MELONI RITIRA LA QUERELA A DOMANI

Giorgia Meloni ha ritirato la querela nei confronti di Domani, del direttore Emiliano Fittipaldi e del predecessore Stefano Feltri. L’azione giudiziaria era stata avviata dopo un articolo firmato dall’allora vicedirettore Fittipaldi nel 2021 sugli appalti per le mascherine all’epoca della prima ondata di Covid-19.

 

L’annuncio era arrivato in conferenza stampa, e la leader di Fratelli d’Italia aveva dato poi seguito all’intenzione di portare il nostro quotidiano in tribunale, ritenendosi diffamata. Fino a qualche settimana fa aveva sempre insistito di non voler fare passi indietro sulle querele depositate nei confronti di cronisti e giornali, nonostante nel frattempo sia diventata presidente del Consiglio.

 

giorgia meloni al copasir

Un comportamento che non sembrava tenere conto della disparità di forze: è una situazione quantomeno anomala quella di una premier che chiede di portare a processo giornalisti o intellettuali, come lo storico Luciano Canfora, rinviato a giudizio pochi mesi fa.

 

In queste ore, in un clima di tensione nei confronti della stampa, come testimoniato dall’aggressione al cronista della Stampa, Andrea Joly, da parte di neofascisti di CasaPound, Meloni ha deciso di rimettere la querela.

 

La decisione della premier è stata ratificata dal suo avvocato alla questura di Vercelli solo poche ore prima dell’appello del presidente della Repubblica Sergio Mattarella a difesa della libertà di informazione: il presidente ha spiegato che «ogni atto» contro il giornalismo libero «è un atto eversivo nei confronti della Repubblica».

 

l aggressione al giornalista della stampa andrea joly 4

[…] la retromarcia di Meloni è certamente un segnale positivo. Resta da valutare se si tratta di un caso isolato o di un complessivo cambio di passo del governo e dei ministri, dopo una serie di attacchi illiberali: dai tagli alle risorse alle continue querele intimidatorie, la rotta intrapresa dalla destra è stata chiara fin dal suo insediamento. […] In questo senso, il gesto della presidente del Consiglio potrebbe fare da apripista a un approccio meno muscolare da parte del potere politico verso il mondo giornalistico.

SERGIO MATTARELLA - CERIMONIA DI CONSEGNA DEL VENTAGLIO

 

La galleria di azioni legali, sia civili che penali, di componenti dell’esecutivo nei confronti di Domani, è lunga. Oltre al sottosegretario Giovanbattista Fazzolari, agli annunci di azioni di Giancarlo Giorgetti e Daniela Santanché, alle cause del capo di gabinetto di Meloni Gaetano Caputi, il caso più significativo è quello del sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon, che ha bersagliato il nostro quotidiano ed è arrivato a chiedere la cifra di 200mila euro come risarcimento e il contestuale stop alle inchieste giornalistiche sulla casa comprata a Roma a un prezzo molto conveniente attraverso l’Enpaia.

 

 

fazzolari meloni

[…] Meloni aveva querelato Domani in seguito all’articolo che raccontava un giro di affari sulle mascherine durante la prima ondata di Covid-19. L’inchiesta era ampia e svelava una serie di collegamenti. In un passaggio era citata, appunto, Giorgia Meloni.

 

[…] Domani raccontò l’episodio grazie a carte giudiziarie dell’inchiesta su Arcuri, ma la leader presentò querela per diffamazione dopo averla annunciata in un’apposita conferenza stampa. E c’era stato il rinvio a giudizio di Fittipaldi.

 

SERGIO MATTARELLA - DISCORSO ALLA CERIMONIA DEL VENTAGLIO

Meloni, oltre al beau geste del ritiro della querela, ha forse preferito non continuare su una strada giudiziaria che rischiava di diventare una battaglia fine a sé stessa: la querela contestava semplicemente il termine «raccomandato», presente nell’articolo e riferito a Pietrella. La versione di Domani era stata infatti confermata dalla diretta interessata: aveva chiamato per avviare un’interlocuzione con la struttura commissariale, destinando a Pietrella i contatti necessari.

 

Così come è stato poi dimostrato che il legame politico con Pietrella fosse solido: l’imprenditore è stato eletto addirittura deputato alle politiche del 2022 nelle liste di Fratelli d’Italia dopo la mancata elezione all’Europarlamento di tre anni prima.

MATTARELLA CERIMONIA DEL VENTAGLIO 17meloni fazzolariMELONI E MATTARELLA CON FAZZOLARI, TAJANI, GIORGETTI, FITTO E ZAMPETTI

 

Ultimi Dagoreport

giorgia arianna meloni massimiliano romeo matteo salvini

RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA FACCIA HA RITIRATO DALLA CORSA PER LA SEGRETERIA DELLA LEGA IN LOMBARDIA IL SUO CANDIDATO LUCA TOCCALINI. E ORA IN LIZZA C’È SOLO MASSIMILIANO ROMEO, UNA VOLTA SUO FEDELISSIMO - UNA MOSSA SOSPINTA SOPRATTUTTO DALL’ASSOLUTO BISOGNO DI SALVINI DI AVERE PIÙ UNITI CHE MAI I CAPOCCIONI DELLA LEGA: PER IL 20 DICEMBRE È ATTESA LA SENTENZA PER IL PROCESSO OPEN ARMS - IL CAPITONE SPERA IN UNA SENTENZA DI CONDANNA: DIVENTARE "MARTIRE DELLA GIUSTIZIA" SUL TEMA DELLA MIGRAZIONE POTREBBE TRASFORMARSI IN UNA MEDAGLIA SUL PETTO PER RISALIRE NEL CUORE DEI LEGHISTI SEMPRE PIÙ DELUSI - DOPO LE SCONFITTE ALLE POLITICHE E ALLE REGIONALI, CON LA LEGGE SULL’AUTONOMIA FATTA A PEZZI, ORA LE SORELLE MELONI VOGLIONO SALIRE ANCHE SUI TRENI, DOVE SALVINI, COME MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, VUOL FARLA DA PADRONE. IL BORDELLO CONTINUA: FINO A QUANDO?

tony effe

DAGOREPORT - TONY EFFE VIA DAL CONCERTO DI CAPODANNO A ROMA PER I TESTI “VIOLENTI E MISOGINI”? MA ANDATE A FANCULO! MENTRE PAPA BERGOGLIO ACCOGLIE SANTI E PUTTANE, TRANS E GAY, LA SINISTRA ITALIANA PROVA A IMPORRE QUESTA OSSESSIONE AMERICANA PER IL POLITICAMENTE CORRETTO CHE SI ILLUDE DI RIDURRE IL TASSO DI INTOLLERANZA UTILIZZANDO UN LINGUAGGIO APPROPRIATO. TUTTO INUTILE. PERCHÉ IL RIDICOLO È PIÙ FORTE DEL PERICOLO. DIRE OMOSESSUALE ANZICHÉ GAY NON PROTEGGE GLI OMOSESSUALI DALLA VIOLENZA DI STRADA. COSÌ COME CACCIARE DAL PALCO DEL CONCERTONE DELL’ULTIMO ANNO IL RAPPER TONY EFFE PER AVER SCRITTO BRANI CHE "VEICOLANO MESSAGGI OFFENSIVI VERSO LE DONNE E NORMALIZZANO ATTEGGIAMENTI VIOLENTI" NON CAMBIA LA VITA SOCIALE E I RAPPORTI INTERPERSONALI. MASSÌ, IN PRINCIPIO ERA IL VERBO. MA ALLA FINE C'È LA BUGIA, IL TERRORE DI ESPRIMERE LIBERAMENTE QUELLO CHE SI PENSA, DETTO ALTRIMENTI FASCISMO”

mario calabresi - elly schlein - matteo renzi - carlo calenda - ernesto maria ruffini

DAGOREPORT – CERCASI DISPERATAMENTE UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE, DI ISPIRAZIONE CATTOLICA E MODERATA, CHE INSIEME AL PD POSSA CONTRAPPORSI ALLE ELEZIONI POLITICHE DEL 2027 ALLA DESTRA AUTORITARIA DEL GOVERNO DI MELONI (SALVINI E TAJANI NON CONTANO PIU' UN CAZZO) - MENTRE PROCEDE L'EUTANASIA DEL TERZO POLO, OSTAGGIO DI RENZI E CALENDA, SI E' AUTOCANDIDATO IL CATTOLICO ERNESTO MARIA RUFFINI, MA NON LO VUOLE NESSUNO (ANCHE PRODI DUBITA DEL SUO APPEL MEDIATICO) - RISULTATO? SI È DIMESSO NON SOLO DAL FISCO MA ANCHE DA CANDIDATO - RUFFINI O NO, UNA “COSA" DI CENTRO DOVRÀ NASCERE A FIANCO DEL PD. L'EVANESCENZA DEI CATTO-RIFORMISTI DEM E' TOTALE. IL VATICANO E L'AZIONISMO CATTOLICO NON SI RICONOSCONO NEI VALORI ARCOBALENO DELLA MULTIGENDER ELLY SCHLEIN – RUMORS DALLA MILANO CIVICA: CIRCOLA IL NOME DI MARIO CALABRESI COME CANDIDATO SINDACO PER IL DOPO SALA…

giorgia meloni john elkann

DAGOREPORT – MENTRE LA CRISI GLOBALE DELL'AUTOMOTIVE RISCHIA DI BRUCIARE L'1% DEL PIL ITALIANO, GIORGIA MELONI E JOHN ELKANN SONO IMPEGNATI A FARSI LA GUERRA - LA DUCETTA DIFFIDA (EUFEMISNO) DI YAKI NON SOLO PERCHE' EDITORE DI "REPUBBLICA" E "LA STAMPA" NONCHE' AMICO DI ELLY SCHLEIN (GRAZIE ALLA DI LUI SORELLA GINEVRA), MA ANCHE PERCHÉ E' CONVINTA CHE FRIGNI SOLTANTO PER TORNACONTO PERSONALE - DI CONTRO, IL RAMPOLLO AGNELLI FA PRESENTE A PALAZZO CHIGI CHE LA QUESTIONE NON RIGUARDA SOLO STELLANTIS MA L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA IN TUTTO L'OCCIDENTE - E LA CINA GODE GRAZIE AL SUICIDIO EUROPEO SUL GREEN DEAL...