mattarella labirinto quirinale

MATTARELLA SI È ROTTO I COGLIONI E TORNA IL FANTASMA DEL VOTO BIS. NON TRA UN ANNO MA ADDIRITTURA IN SETTEMBRE, CON LE CAMERE SCIOLTE AI PRIMI DI LUGLIO: UNO SCENARIO DA VERO INCUBO - NON SAREBBE UNA SCELTA DI MATTARELLA, LA CUI OSTILITÀ A NUOVE ELEZIONI È STRANOTA, MA LA CONSEGUENZA DEL NO LEGHISTA E GRILLINO A UN ‘’GOVERNO DEL PRESIDENTE’’

MATTARELLA E FICO

Ugo Magri per La Stampa

 

Chi volesse attirarsi i fulmini del Quirinale, non dovrebbe fare altro che alimentare la chiacchiera sparsa da quanti, e non sono pochi, tentano di presentare il Capo dello Stato come se fosse lui il regista della trattativa M5S-Pd. Facile capire perché cercano di tirarlo per la giacca. I fautori dell' intesa non trovano di meglio che appellarsi all' autorità somma del Presidente («se è lui a domandarcelo, come potremmo rispondergli di no?»); agli avversari del patto grillo-dem, invece, fa comodo allontanare la colpa da se stessi e trascinare il Colle nella mischia.

MATTARELLA CASELLATI

 

Peccato che Sergio Mattarella, in linea con il suo personaggio, se ne stia totalmente alla larga da questi giochi. I rari frequentatori del suo studio ne sintetizzano così l' atteggiamento: «Non commenta gli sviluppi, non formula giudizi, non manifesta sentimenti di ansia, di sollievo, di preoccupazione o di altro. Semplicemente ascolta. E osserva con attenzione».

MATTARELLA E SALVINI

Tuttavia, proprio perché la visuale da lassù è parecchio migliore, certe novità non sono sfuggite.

 

Ad esempio, al Quirinale si è preso nota che Luigi Di Maio sgombera il terreno dai sospetti di doppio gioco. Dichiara solennemente che con Salvini ha chiuso. Comunque andrà l'esplorazione di Roberto Fico, il governo grillo-leghista non potrà essere riesumato. È defunto e stop. Altra svolta importante datata ieri: il capo politico dei Cinque stelle scarta con fermezza i governi «del Presidente, di garanzia, di scopo » (e avrebbe potuto aggiungere alla sua lista quelli di tregua, di transizione, balneari).

 

MATTARELLA E LUIGI DI MAIO

La somma delle due novità fa sì che, se pure il tentativo con il Pd fallisse, Mattarella avrebbe serie difficoltà a mettere in campo soluzioni ulteriori.

Compreso, appunto, un governo calato dall' alto come fece Giorgio Napolitano ai tempi di Mario Monti.

 

Ecco come mai sta tornando a circolare il fantasma del voto bis. Non tra un anno, magari in concomitanza con le elezioni europee, e nemmeno a ottobre ma addirittura in settembre, con le liste dei candidati da presentare intorno a Ferragosto e le Camere sciolte ai primi di luglio: uno scenario da vero incubo per la nostra democrazia. Non sarebbe una scelta di Mattarella, la cui ostilità a nuove elezioni è stranota, ma la conseguenza del no leghista e grillino a un governo «del Presidente».

fico e mattarella

 

Tradotto nel linguaggio di tutti i giorni, ciò significa che il tentativo messo in campo da Fico rappresenta davvero l' ultima spiaggia. Dopodiché non ci sarebbe più alcun paracadute, né potrebbe garantirlo il Capo dello Stato i cui margini di intervento si sono notevolmente ristretti.

 

MATTARELLA

Chi, tra deputati e senatori, non vorrà tornare da dove è venuto, dovrà dunque incrociare le dita e sperare che tra M5S e Pd qualcosa maturi, magari nella formula che più sta prendendo piede in queste ore di confusione: un governo a guida politica, però con ministri «di area», in parte indicati dai «Dem» e i parte dai Cinque stelle. Lasciando fuori tutte quelle figure che potrebbero aggiungere motivi di discordia, come se non ce ne fossero già abbastanza.

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