MATTEO, SOLITARIO Y FINAL – IL SALVINI BALDANZOSO E COMPIACIUTO DAVANTI AI BIKINI DEL PAPEETE È SCOMPARSO, INGHIOTTITO IN MENO DI UN MESE. OGGI APPARE SGONFIO DI IDEE, TROVATE E CITAZIONI, FA SELFIE QUASI A DENTI STRETTI E INDOSSA TRISTI CAMICIE AZZURRE CON IL COLLO ALLA COREANA - ANCHE SUI SOCIAL ARRANCA E SI CHIUDE NEL SUO CERCHIETTO MAGICO. MA NON LO DATE PER SCONFITTO: SE VINCE LE REGIONALI…
Brunella Giovara per “la Repubblica”
Un uomo solo è al comando. Matteo, o "Ma-tèo", come si dice a nordest. È davvero solo? Abbastanza, ma lo era già prima, perché nella Lega si comanda uno alla volta, al massimo con una pattuglia di incursori al fianco, e poi gli si va dietro fino alla morte. Non è retorica dannunziana, è la verità. Domenica si va tutti in gita a Pontida, il luogo dell' orgoglio e della retorica, ma se doveva essere la Pontida del governo e della flat tax conquistata, sarà la Pontida dell' opposizione a tutti, Europa, governo, poteri forti, grillini traditori, e Conte poi, il bersaglio grosso.
matteo salvini deejay al papeete di milano marittima
Pontida sarà un successo, di gente sempre innamorata, ma che fine ha fatto il bel Matteo di una volta, che saliva scattante verso il palco, e salutava a mani giunte, poi qualcuno gli porgeva una rosa e partiva il "Vincerò" di Pavarotti? Bei tempi, tutto cambiato. Oggi ahilui appare sgonfio, di idee, trovate, citazioni, non basta citare Aristotele e la dignità. Gonfio invece di aspetto. Non ci sarebbe niente di male data la vita che fa, ma molti lo ricordano così agile, e vigile, reattivo, sprezzante, sorridente.
papeete su le mani per salvini deejay
Bisogna invece vedere l' attuale fatica a stare dentro la personale macchina dei selfie, che adesso fa, a denti molto stretti. Resta la scorta che gli tocca in quanto ex ministro dell' Interno, ma lui si proclama "ministro dell' Interno in pectore", il che suona patetico se si ascolta lo scontento delle forze dell' ordine. E non tanto il capo della Polizia Gabrielli, che l' altro giorno ha detto che un ministro non dovrebbe aver bisogno della maglietta della polizia, ma la gente che lavora per strada.
FRANCO GABRIELLI MATTEO SALVINI 2matteo salvini al papeete
Tipo, una settimana fa in via Farini a Milano, i due equipaggi fermi in pausa ad arrabbiarsi per gli «straordinari che non arrivano, ma non ci aveva anche promesso le divise nuove, Salvini?». Dunque, quel Salvini non c' è più, sparito in un puff come i voli di Stato che non potrà più prendere, si era dalle parti del Papeete, già lì lo stile di un tempo era andato a farsi benedire, le cubiste e l' inno nazionale, il Capitano compiaciuto davanti ad alcuni bikini, passati di telefono in telefono. Ma per dire come tutto questo può apparire agli occhi leghisti: il potente Luca Zaia ha pure in gioventù organizzato grandi feste in discoteca, ma da quando è in politica gira sempre elegante, come si deve.
E tornando a Matteo, le sue smaglianti camicie bianche, al momento quasi sparite, in una delle ultime dirette Facebook indossava una triste camicia azzurra con il collo alla coreana, che non dona a nessuno, con ancora le pieghe impresse dalla valigia. E lui portava un che di malinconico addosso, forse era solo l' effetto di una vacanza in montagna senza sprint. C' è da dire che anche questa volta aveva accanto la fidanzata Francesca Verdini, una bella ragazza che gli vuole bene, nonostante le malignità che lui si affanna a smentire, che si aggira divertita nel fumo delle luganeghe arrosto, forse spera di vedere la Lega del tempo che fu, quando andavano le corna da vichingo e i kilt.
matteo salvini con francesca verdini a pinzolo 1
Glielo avrà spiegato lui, che la Lega è un' altra cosa? Lui è un' altra cosa, peraltro, e non solo ai suoi appare tuttora sotto shock, non avendo assorbito a dovere la sventola che si è dato da solo. E non si può nascondere che nella Lega stessa girino battute feroci. «Maria, quella del cuore immacolato di Maria eccetera, quel giorno era fuori casa e non ha sentito l' appello di Matteo».
matteo salvini giancarlo giorgetti
Non è poca roba, in un partito militare dove il capo governa, fa e disfa, e gli altri tutti zitti, a parte Giorgetti. Salvini è quindi solo, però assieme ad alcuni milioni di elettori, e a quel manipolo di collaboratori fedeli, quater gatt si direbbe a Milano, quattro di numero, quanto basta per ripartire.
Allora, uno è Andrea Crippa, il giovane vicesegretario del partito, quello che ha detto «ci hanno contattato nove senatori M5s. Se gli diamo un seggio, votano no a Conte », si è visto come è andata.
matteo salvini con arrigo sacchi al papeete
L' altro è l' ex ministro Fontana, uno che aveva detto al capo - e più volte - di staccare la spina con i 5stelle, sempre inascoltato, e però ora utile e ascoltato, ora. Il terzo è Alessandro Panza, montanaro dell' Ossola, neo europarlamentare, poi si arriva a Morisi e Paganella, il duo sempre al seguito nella campagna per le Europee, anche a pranzo e cena, sempre con lo smartphone in mano, dovendo guidare la macchina della propaganda cosiddetta "Bestia", e avendo pesantemente contribuito al successo del capo e alla sua immagine così pop e vincente.
Ma il loro contratto con il Viminale è svanito, chi li pagherà? E lo staff, chi verrà tagliato? Peraltro il largo consenso telematico sta cambiando veloce, e secondo Francesco Nicodemo, esperto di comunicazione digitale e già consigliere alla comunicazione di Renzi e Gentiloni, cresce alla metà di prima e fomenta solo i suoi: su Facebook, nel periodo 9 agosto-9 settembre, 25mila follower in più contro i 46mila del mese precedente, il tasso di crescita si è dimezzato.
lucia borgonzoni matteo salvini
La corsa è rallentata, i social network arrancano. I due sono stati la fortuna di Salvini, ora potrebbero essere la sua rovina. In più, sono assai malvisti, e non potendo attaccare Matteo, si attaccano i due poveretti, che saranno anche bravi a smanettare, ma difendersi dal fuoco amico è un' altra cosa. «Burattinai maldestri», così si dice di loro, inutile dire chi è il burattino. Chiuso in quel cerchietto magico, come già è stato per Bossi, Salvini studia testardo la nuova strategia per le Regionali. «Se vinciamo in Umbria, se vinciamo la Toscana ».
luca morisi, matteo salvini e lo staff della lega festeggiano la vittoria alle europee
Intanto perde in televisione: il suo comizio a Porta a Porta di martedì ha affondato la trasmissione di Vespa che ha perso 5-6 punti di share rispetto ad un anno fa, relegando Rai Uno dietro Canale 5 e La7. La strada è lunga, il tempo gli gioca contro. Ma da qui a dire che è sconfitto, ce ne vuole ancora.