gentiloni renzi

MATTEO VINCE SOLO LE AMICHEVOLI (PRIMARIE) E PERDE NELLE PARTITE UFFICIALI (ELEZIONI E REFERENDUM) – E NEL PD C’E’ CHI GUARDA A GENTILONI COME PACIFICATORE FRA LE ANIME DEM – MA “ER MOVIOLA” NON SE LA SENTE (PER IL MOMENTO) DI FARE UNO SGAMBETTO AL DUCETTO

 

Pasquale Napolitano per “il Giornale

 

PRIMARIE PD LA VITTORIA DI MATTEO RENZI PRIMARIE PD LA VITTORIA DI MATTEO RENZI

L' incubo del «nuovo» Prodi si riaffaccia nel quartier generale renziano all' indomani dei ballottaggi che hanno sancito la sconfitta, netta, per il Pd. La sindrome del leader perdente comincia a circolare anche negli ambienti più vicini a Matteo Renzi. Il segretario dei dem sembra aver le carte in regola per essere il capo di un partito.

 

 

Tutte, tranne una, quella fondamentale per chi coltiva l' ambizione di guidare il Paese: la vittoria nelle competizioni elettorali. Renzi è un mago delle partite amichevoli, quelle che si giocano in famiglia: sia alle primarie del 2103, che alle ultime del 30 aprile, ha stracciato avversari del calibro di Gianni Cuperlo e Andrea Orlando. L' ex premier soffre, però, il campo quando si giocano le partite ufficiali. Quelle in cui conta il risultato finale.

 

renzi mattarella gentilonirenzi mattarella gentiloni

Il secondo alt da parte degli elettori, dopo la bocciatura al referendum, riaccende il dibattito sulla forza della leadership renziana non solo in quella parte del Pd che da sempre contrasta la linea politica dell' ex sindaco di Firenze ma anche tra chi, fino ad oggi, lo ha accompagnato nella lunga marcia verso la guida dei democratici. È davvero Renzi il candidato ideale per battere, alle prossime Politiche, un centrodestra rivitalizzato? È la domanda che da domenica sera sono in molti a porsi al Nazareno. Può essere Renzi il federatore del centrosinistra?

 

ANDREA ORLANDO ANDREA ORLANDO

Il segretario del Pd possiede doti di sintesi politica per guidare una coalizione che includa sia Roberto Speranza che Pier Ferdinando Casini? Renzi appare come un ottimo segretario di partito, perfetto per motivare la comunità del Pd ma difetta del quid per trascinare il centrosinistra alla vittoria. Un limite che Romano Prodi ha intuito subito, tanto che l' ex professore, terrorizzato dall' idea di rivedere il centrodestra alla guida del Paese, si è rituffato nella mischia alla ricerca del proprio erede.

 

Andrea Orlando, portavoce del pensiero prodiano nel Pd, chiede l' apertura del tavolo del centrosinistra. Proposta rispedita al mittente da un falco renziano come Matteo Orfini, consapevole che in caso di coalizione allargata la leadership di Renzi possa essere in bilico: «Serve il modello Pisapia sennò si perde, dicono. Peccato che la sconfitta peggiore l' abbiamo subita a Genova». Le parole del presidente Pd aprono un nuovo fronte di guerra con Pisapia e Mdp.

 

biliardino renzi lotti orfini nobilibiliardino renzi lotti orfini nobili

«Il centrosinistra a trazione Pd esce sfibrato, stanco, perdente», afferma il capogruppo di Mdp alla Camera Francesco Laforgia mentre Marco Furfaro di Campo Progressista ribatte a Orfini: «Ci vuole buon senso e risparmiare al presidente del Pd un livello così basso e cabarettistico della politica. Lo stesso buon senso che imporrebbe silenzio e molta autocritica, soprattutto da chi non vince elezioni da tre anni e che prova a scaricare le proprie responsabilità nei riguardi di chi le elezioni le ha vinte, ha governato e governato bene».

 

gentiloni e renzi gentiloni e renzi

Le polemiche post-comunali rafforzano Gentiloni che sembra possedere il profilo giusto per guidare una versione moderna dell' Ulivo. Il premier ha riallacciato il dialogo con le forze più a sinistra della coalizione, da Mdp a Campo progressista di Giuliano Pisapia. Gentiloni ha la capacità di rassicurare i mercati europei, ma allo stesso tempo di dialogare con la Cgil. E da un po' di tempo, il premier sembra riscuotere consensi e endorsement anche tra i renziani più ortodossi. L' unico ostacolo alla leadership di Gentiloni? Gentiloni. Non se la sente di tirare uno sgambetto proprio a Renzi. Che lo ha spedito a Palazzo Chigi.

Ultimi Dagoreport

meloni giorgetti fazzolari caltagirone nagel donnet orcel castagna

DAGOREPORT - DELIRIO DI RUMORS E DI COLPI DI SCENA PER LA CONQUISTA DEL LEONE D’ORO DI GENERALI – SE MEDIOBANCA, SOTTO OPA DI MPS-CALTA-MILLERI, TENTA DI CONQUISTARE I VOTI DEI FONDI ANNUNCIANDO LA POSSIBILITÀ DI METTERE SUL PIATTO IL SUO 13,1% DI GENERALI, SOLO DOMANI ASSOGESTIONI DECIDERÀ SE PRESENTARE UNA LISTA DI MINORANZA PER LEVARE VOTI ALLA LISTA DI NAGEL-DONNET, PER LA GIOIA DI CALTA-MILLERI (LA DECISIONE È NELLE MANI DEI FONDI CONTROLLATI DA BANCA INTESA) - FINO AL 24 APRILE, TUTTO È INCERTO SULLE MOSSE IN GENERALI DI ORCEL: CHI OFFRE DI PIÙ PER IL 9% DI UNICREDIT? E CHE FARÀ INTESA DI CARLO MESSINA? AH, SAPERLO...

raffaele cantone - francesco lo voi - pasquale striano giovanni melillo

FLASH! – AVVISO AI NAVIGATI! IL CASO STRIANO SUGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA BANCA DATI DELLA PROCURA NAZIONALE ANTIMAFIA, NON È APERTO: È APERTISSIMO! UNA VOLTA CHE IL FASCICOLO È PASSATO DALLE MANI DI CANTONE, PROCURATORE DI PERUGIA, A QUELLE DI LO VOI (CAPO DELLA PROCURA DI ROMA), CI SI ASPETTANO I BOTTI - IL CAPO DELLA DNA, GIOVANNI MELILLO, È DETERMINATO AD ARRIVARE FINO IN FONDO. E LO VOI, CONSIDERATI I PRECEDENTI (L’OSTILITA' DEL GOVERNO PER IL CASO ALMASRI), NON FARÀ SCONTI - COME NELL'AMERICA DI TRUMP, LA MAGISTRATURA E' L'UNICA OPPOSIZIONE A PALAZZO CHIGI...

giorgia meloni donald trump

DAGOREPORT – AIUTO! TRUMP CONTINUA A FREGARSENE DI INCONTRARE GIORGIA MELONI - ANCORA ROSICANTE PER LE VISITE DI MACRON E STARMER A WASHINGTON, LA "GIORGIA DEI DUE MONDI" SI ILLUDE, UNA VOLTA FACCIA A FACCIA, DI POTER CONDIZIONARE LE SCELTE DI TRUMP SUI DAZI ALL'EUROPA (CHE, SE APPLICATI, FAREBBERO SALTARE IN ARIA L'ECONOMIA ITALIANA E IL CONSENSO AL GOVERNO) - LA DUCETTA NON HA ANCORA CAPITO CHE IL TYCOON PARLA SOLO IL LINGUAGGIO DELLA FORZA: SE HAI CARTE DA GIOCARE, TI ASCOLTA, ALTRIMENTI SUBISCI E OBBEDISCI. QUINDI: ANCHE SE VOLASSE ALLA CASA BIANCA, RITORNEREBBE A CASA CON UN PUGNO DI MOSCHE...