“MEGA” CONFLITTO DI INTERESSI – DIETRO ALLE INGERENZE DI ELON MUSK IN EUROPA (L’ULTIMA, L’APPELLO A UNIRSI AL MOVIMENTO “MAKE EUROPE GREAT AGAIN”) C’È LA DISPERATA RICERCA DI SPONDE NELL’UE PER FERMARE LA GUERRA A “X” – LA COMMISSIONE EUROPEA HA AVVIATO UN’INCHIESTA CONTRO L’EX TWITTER, PER CAPIRE SE GLI ALGORITMI SIANO MANIPOLATI PER ORIENTARE I CONTENUTI E FAVORIRE UNA PARTE POLITICA. I PIÙ AGGUERRITI CONTRO IL SOCIAL SONO SCHOLZ E STARMER, I PIÙ BERSAGLIATI DALLO STESSO MUSK – L’ARMATA BRANCALEONE DI ELON IN EUROPA: SALVINI, LE PEN, ORBAN, WILDERS, FARAGE E I NAZISTI DI AFD…
Estratto dell’articolo di Giuseppe Sarcina per il “Corriere della Sera”
I toni dell’appello sono vagamente marxiani. Al posto dei «proletari di tutto il mondo» ci sono i «popoli» che devono «unirsi al movimento Mega, Make Europe great again». Elon Musk ha pubblicato il post sabato 1 febbraio sulla sua piattaforma X.
Il primo effetto è paradossale, visto che ha causato commenti contrapposti proprio all’interno del governo della «grande amica» Giorgia Meloni. Il vicepremier, il leghista Matteo Salvini si mostra entusiasta sui social, scrivendo in inglese (qui riportiamo la traduzione): «Abbiamo condiviso il progetto lo scorso ottobre a Pontida e lo ribadiremo sabato (8 febbraio ndr ) a Madrid».
elon musk e l europa - illustrazione the atlantic
[…] Il post di Musk è stato visualizzato da 84 milioni di follower, su un totale di 215 milioni. Ma, oltre a Salvini, lo hanno apprezzato «solo» altri 567 mila utenti. Sabato, nella capitale spagnola, si ritroveranno i politici che stanno provando a costruire una rete di «patrioti europei».
Ci sarà anche il premier ungherese Viktor Orbán, che ha già usato lo slogan «Mega» nel luglio scorso, presentando il programma del suo semestre di presidenza Ue. Nella lista di Madrid spicca Marine Le Pen, guida del Front National in Francia; Geert Wilders, capo del Partito della Libertà, che ha designato il premier olandese Dick Schoof; l’ultra nazionalista Herbert Kickl, che sta provando a formare il governo in Austria.
Infine Salvini cita lo spagnolo Santiago Abascal (Vox) e il populista Andrej Babis, già primo ministro della Repubblica Ceca. Ora bisognerà vedere se, al di là del raduno dei Patrioti, quelli che vengono considerati gli interlocutori naturali di Musk, a cominciare dalla premier Giorgia Meloni, saranno davvero disponibili a creare una rete anti Bruxelles, mettendo insieme capi di governo e outsider come la tedesca Alice Weidel, alla testa di AfD, formazione di estrema destra, o il britannico neofascista Tommy Robinson.
PER UN EFFETTO OTTICO, AL CONGRESSO DI AFD COMPAIONO I BAFFETTI SUL VOLTO DI ELON MUSK
Musk, dunque, cerca sponde in Europa. Viene naturale collegare queste mosse con l’inchiesta avviata dalla Commissione europea. Come ha spiegato giovedì 30 gennaio Henna Virkkunen, titolare della «Sovranità tecnologica», l’esecutivo di Bruxelles «ha adottato nuove misure per chiarire se i sistemi di raccomandazione di X siano conformi al Digital Services Act».
In sostanza si vuole capire se X stia manipolando gli algoritmi per orientare i contenuti, in modo da favorire una parte politica. Il timore è che l’imprenditore possa abusare della sua posizione dominante, inquinando, per esempio, le campagne elettorali nei Paesi europei. In Germania, per esempio, il proprietario di X si è schierato apertamente con l’AfD, intervistando anche la stessa Weidel.
matteo salvini e marine le pen a bruxelles dopo le europee 2024
Come sempre, però, quando c’è di mezzo Musk, le questioni di principio si intrecciano con gli affari su vari fronti. In Italia è aperto il dossier sui satelliti Starlink. In Germania sta cercando di ampliare una fabbrica della Tesla, l’auto elettrica. […]
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