sergio mattarella e giorgia meloni alla scuola nazionale dell amministrazione

MELONI HA IL FIATO SUL COLLE – LA SORA GIORGIA, INFLUENZATA, SALTA LA CERIMONIA DI AUGURI AL QUIRINALE CON MATTARELLA CHE LE RISERVA DUE STOCCATE NIENTE MALE: UNA SUL PREMIERATO (QUANDO RICHIAMA L’EQUILIBRIO FRA POTERI) E IL RISPETTO DEL PARLAMENTO, L’ALTRA SU ELON MUSK, OSPITE AD ATREJU. LA "MUMMIA SICULA" ATTACCA I COLOSSI DEL WEB DEFINITI “CONTROPOTERI” PRONTI A CONDIZIONARE LA VITA DEMOCRATICA DEGLI STATI – IL BOTTA E RISPOSTA TRA DRAGHI E GASPARRI E RENZI CHE GHIGNA: “ASPETTIAMO L’ESTATE POI CI DIVERTIAMO…”

 

Simone Canettieri per il Foglio - Estratti

 

Meloni è assente malata, e lo ha detto al padrone di casa al telefono.

sergio mattarella alla cerimonia degli auguri di natale al quirinale

 

(...) In un gioco di iper dissimulata cordialità istituzionale – ah, la forma, signora mia – il presidente del Senato nel suo breve discorso pronuncerà tre volte l’avverbio “meritoriamente” a proposito del ruolo ricoperto da Sergio Mattarella, ringraziandolo.

 

Caso chiuso, almeno per la grammatica. Anche se il capo dello stato nel suo saluto alle alte cariche – pensate a un nome: sono tutti qui, eccetto la premier e il presidente della Camera – suonerà due squilli. Il primo “sull’equilibrio fra poteri”, vedi riforma; il secondo sugli “oligarchi della rete”. Vedi Elon Musk, ospite sabato di Atreju.

 

ignazio la russa sergio mattarella

In questa versione di “Mat gpt” il presidente parla di intelligenza artificiale con toni cupi. Cita 1984 di Orwell e poi sgancia un ragionamento inedito. E qui si va di resoconto ufficiale: “Oligarchi di diversa estrazione si sfidano nell’esplorazione sottomarina, in nuove missioni spaziali, nella messa a punto di costosissimi sistemi satellitari (con implicazioni militari) e nel controllo di piattaforme di comunicazione social, agendo, sempre più spesso, come veri e propri contropoteri”.

 

Ora, se non ci fosse stato Elon Musk, sabato scorso a Roma, alla festa di Atreju si potrebbe dire che qualsiasi riferimento sarebbe puramente casuale. Invece, non lo è. Attenzione, dice il presidente della repubblica, a questi colossi del web che sono pronti a condizionare la vita democratica degli stati. Li chiama “contropoteri”, ma capisce che ormai il mondo gira così, e che non si possono fare battaglie di retroguardia, ma di libertà.

giorgia meloni elon musk

 

Mattarella, al di là dell’accenno all’equilibrio fra poteri e al rispetto del Parlamento che può essere piegato alla faccenda del premierato, non entra troppo sulla riforma costituzionale messa in cottura da Meloni. Anche se quest’ultimo accenno è comunque inedito da quando il Consiglio dei ministri ha licenziato il premierato. L’aria è quella comunque composta degli auguri di fine anno.

 

Ecco Mario Draghi, l’unico a cui qualcuno chiede un selfie. “Ma c’è ancora il rinfresco?”, chiede l’ex banchiere centrale ai tanti che lo salutano. La risposta è no: causa Covid, il brindisi è stato annullato. Maurizio Gasparri, che lo conosce da trent’anni, pizzica l’ex premier così: “Sei una risorsa planetaria”. Draghi, che alla fine è di Roma vorrebbe rispondergli in vernacolo, si limita a un “certo, certo”.

 

mario draghi foto di bacco (8)

Giuseppe Conte è l’ultimo ad andarsene. Dario Franceschini pattina silenzioso. Pier Ferdinando Casini sembra divertito. Ecco Luigi Di Maio, celebrato dai suoi ex amici del M5s. Arriva Sergio Costa a salutarlo, poi il questore Filippo Scerra. A tutti l’inviato Ue nel golfo dice “quando state ad Abu Dhabi chiamatemi”. Viene cinto Alfredo Mantovano, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, quando escono i flash di agenzia sul sì dell’Italia del Patto di stabilità: “Sì, si sapeva”.

 

Il grillino Stefano Patuanelli si presenta a Gianfranco Fini (“ma ti conosco, eh”), seduto durante la cerimonia vicino a Fausto Bertinotti, rosso e nero così sbiaditi da sovrapporsi. Matteo Renzi si ferma con Licia Ronzulli e parte l’amarcord sul Cav. “Berlusconi mi fece commuovere quando arrestarono mia madre perché mi disse ‘tutto va bene, ma la mamma no’. Silvio resta un grande”. Santanchè lo invita a Cortina per Natale, al Caminetto (“lo ha prenotato Dimitri”), ma Renzi le dice che passerà la feste a casa.

 

Due settimane a casa può far cadere tre governi, caro Renzi. “Aspettiamo l’estate poi ci divertiamo”, risponde il senatore di Rignano. Tanti auguri dal Quirinale.

ELON MUSK E GIORGIA MELONIsergio mattarella alla cerimonia degli auguri di natale al quirinale

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)

dario franceschini elly schlein gattopardo

DAGOREPORT - FRANCESCHINI, IL SOLITO “GIUDA” TRADITORE! SENTENDOSI MESSO DA PARTE DALLA SUA “CREATURA” ELLY SCHLEIN, ECCO CHE REAGISCE E LE DÀ LA ZAMPATA CON L’INTERVISTA A “REPUBBLICA”: “ALLE ELEZIONI SI VA DIVISI, E CI SI ACCORDA SOLO SUL TERZO DEI SEGGI CHE SI ASSEGNA CON I COLLEGI UNINOMINALI”. PAROLE CHE HANNO FATTO SALTARE DALLA POLTRONA ARCOBALENO LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA, CHE VEDE SFUMARE IL SUO SOGNO DI ESSERE LA CANDIDATA PREMIER. COME INSEGNA L’ACCORDO DI MAIO-SALVINI, NON SEMPRE IL LEADER DEL PARTITO PIÙ VOTATO DIVENTA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – LA “GABBIA” IN CUI LA SCHLEIN SI È RINCHIUSA CON I SUOI FEDELISSIMI È INSOPPORTABILE PER I VECCHI VOLPONI CATTO-DEM. IL MESSAGGIO DAI CONVEGNI DI ORVIETO E MILANO: ELLY PENSA SOLO AI DIRITTI LGBT, NON PUÒ FARE DA SINTESI ALLE VARIE ANIME DEL CENTROSINISTRA (DA RENZI E CALENDA A BONELLI E FRATOIANNI, PASSANDO PER CONTE). E LA MELONI GODE...

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...