fabio panetta christine lagarde giorgia meloni

PORTATE I SALI AI LEGHISTI BORGHI E BAGNAI: IL MES SARÀ RATIFICATO. RESTA SOLO DA CAPIRE QUANDO – DALL’EUROPA ARRIVA L’ENNESIMO “PIZZINO”, AFFIDATO AL PRESIDENTE DELL’EUROGRUPPO, PASCAL DONOHOE: “LA RATIFICA DEL TRATTATO È CENTRALE, CONTINUEREMO IL NOSTRO IMPEGNO CON L’ITALIA” – A NOVEMBRE LA MELONI DOVRÀ APRIRE UNA DIFFICILE TRATTATIVA PER NON PERDERE IL POSTO ITALIANO NEL BOARD DELLA BCE. ANCHE PER QUESTO, LA DUCETTA AVREBBE DECISO DI ARRIVARE A QUEL NEGOZIATO CON IL FONDO SALVA STATI APPROVATO...

URSULA VON DER LEYEN - CHRISTINE LAGARDE - PASCAL DONOHOE

1. DONOHOE, RATIFICA MES CENTRALE, CONTINUA IMPEGNO CON ITALIA

(ANSA) - "La ratifica del Trattato Mes è centrale per i nostri sforzi e continueremo il nostro impegno con l'Italia su questo tema".

 

Lo scrive il presidente dell'Eurogruppo Paschal Donohoe in una lettera al presidente del Consiglio europeo e dell'Euro summit Charles Michel, in vista del vertice da domani dei capi di stato e di governo dell'Ue. "E' inoltre in corso il processo di revisione degli strumenti del Mes, che si concluderà nei prossimi mesi", ricorda quindi Donohoe.

 

CHRISTINE LAGARDE FABIO PANETTA GIANCARLO GIORGETTI PIERRE GRAMEGNA

"La stabilità del nostro sistema bancario è stata rafforzata attraverso sforzi decisivi e sostenuti nella regolamentazione e nella supervisione e dobbiamo portare avanti questi obiettivi", aveva premesso il presidente dell'Eurogruppo.

 

"In primo luogo, dobbiamo rispettare i nostri impegni e attuarli. In questo contesto, abbiamo ricordato la dichiarazione dell'Eurogruppo del novembre 2020, in cui abbiamo concordato di procedere con la riforma del Mes, per stabilire un sostegno comune al Fondo di risoluzione unico per rendere il nostro quadro ancora più solido. Ciò è particolarmente importante alla luce dei recenti avvenimenti del settore bancario".

 

Giancarlo Giorgetti con il presidente dell'eurogruppo Paschal Donohoe

2. LA SFIDA ALLA BCE

Estratto dell’articolo di Alessandro Barbera per “La Stampa”

 

[…] Per capire cosa ci aspetta, a Palazzo Chigi invitano a guardare la curva dei tassi di interesse. Il primo aumento risale a luglio di un anno fa. Se è vero […] che le decisioni di politica monetaria si scaricano sull'economia reale 18 mesi dopo, alla fine dell'anno Meloni si troverà in guai grossi.

 

Dal primo novembre nel Consiglio dei venti governatori dell'area dell'euro per l'Italia si siederà Panetta, ma nel frattempo Meloni dovrà ingaggiare una dura trattativa con i partner per evitare di perdere il posto lasciato libero dallo stesso Panetta nel Comitato direttivo, l'organo di indirizzo in cui siedono, oltre a Lagarde, appena cinque economisti: il vice spagnolo, una tedesca, un olandese e un irlandese.

 

GIORGIA MELONI URSULA VON DER LEYEN

In Banca d'Italia circolano da tempo due nomi: Piero Cipollone e Daniele Franco. Fra i due potrebbe avere la meglio il secondo, l'ex ministro del Tesoro di Draghi che il governo avrebbe voluto mandare a presiedere la Banca europea per gli investimenti. La prassi vuole che quel posto vada all'Italia, ma nel frattempo sta crescendo la pressione dei Paesi baltici per essere rappresentati.

 

Paesi da sempre allineati alla Bundesbank su una linea rigida di politica monetaria. È per questa ragione che Meloni ha deciso di accettare la ratifica del nuovo fondo salva-Stati, su cui l'Italia arriverà buon ultima di venti Paesi. Senza quella ratifica il potere negoziale per mantenere la poltrona di Panetta alla Bce sarebbe nullo

PIERO CIPOLLONE

IGNAZIO VISCO FABIO PANETTA

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