LA MEZZASCONFITTA DI OBAMA – SOLO GRAZIE AL VICE BIDEN RIESCE A TROVARE UN MEZZO ACCORDO PER EVITARE IL “FISCAL CLIFF” (L’AVALLO DEL CONGRESSO DI WASHINGTON ANCORA MANCA) - L’INTESA PREVEDE L’AUMENTO DELLE TASSE A CHI GUADAGNA OLTRE 450 MILA DOLLARI L’ANNO E RINVIA DI DUE MESI I TAGLI ALLA SPESA PUBBLICA - OBAMA SI ERA BATTUTO CON FORZA PER LA SOGLIA DEI 250 MILA DOLLARI…

maurizio molinari per La Stampa

L'accordo per evitare il "fiscal cliff" è stato raggiunto fra democratici e repubblicani ma l'avallo del Congresso di Washington ancora manca. Protagonisti dell'intesa sono il vicepresidente Joe Biden e il capo dei senatori repubblicani, Mitch McConnell, che a poco più di due ore dalla mezzanotte di fine anno - ora di Washington - si intendono sulla fine degli sgravi fiscali di Bush solo per i nuclei famigliari con redditi oltre i 450 mila dollari o i singoli oltre i 400 mila dollari.

Per il presidente Barack Obama è un passo indietro rispetto alla soglia dei 250 mila dollari per cui si era battuto con forza nella recente campagna elettorale ma Biden doma le resistenze dei senatori democratici, ottenendo il via libera all'annuncio dell'intesa. Obama strappa ai repubblicani l'aumento della tassazione dei capital gains - dal 15 al 20 per cento - e il fatto che sopra i 200 mila dollari di redditi "alcune esenzioni fiscali" inizieranno a venire meno ma cede sulla riduzione della spesa, aumentando i tagli al Medicare ovvero alla Sanità. Il nodo dei tagli al Pentagono, che Obama voleva e i repubblicani osteggiavano, è risolto con un compromesso che ne rinvia lo scioglimento di 60 giorni, al fine di stemperare gli animi e immaginare possibili vie d'uscita.

Si tratta tuttavia di dettagli ancora incompleti. Tecnicamente la soglia del "fiscal cliff", il burrone fiscale delle finanze federali, è superata con l'inizio della giornata del 1 gennaio 2013 ma l'accordo politico raggiunto consente più tempo e Harry Reid, capo della maggioranza democratica al Senato, assicura che "voteremo nelle prossime ore" per lasciare poi alla Camera dei Rappresentanti completare l'opera nel corso della giornata.

E' un finale tormentato di una trattativa lacerante per entrambi i partiti che ha messo a rischio la tenuta delle finanze degli Stati Uniti. Non è il risultato che Obama auspicava ma comunque gli consente di evitare il peggio, togliendo un serio ostacolo dal cammino di un'economia in lenta ripresa.

 

 

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