“MI RIVOLGO A LEI, VLADIMIR PUTIN, MI FACCIA VEDERE MIO FIGLIO” – LO STRAZIO DELLA MADRE DI NAVALNY, LYUDMILA: “CHIEDO CHE IL CORPO DI ALEXEI VENGA IMMEDIATAMENTE CONSEGNATO IN MODO CHE IO POSSA SEPPELLIRLO UMANAMENTE. PER IL QUINTO GIORNO NON LO VEDO, NON MI DANNO IL SUO CORPO E NON MI DICONO NEMMENO DOVE SI TROVA” – LA MOGLIE DEL DISSIDENTE, YULIA, PROMETTE DI CONTINUARE LA BATTAGLIA DI SUO MARITO, E SI APPELLA ALL’EUROPA: “NON RICONOSCETE LE ELEZIONI IN RUSSIA. PUTIN HA UCCISO MIO MARITO, SAPPIAMO PERCHÉ E PRESTO VE LO RACCONTEREMO…
LA MADRE DI NAVALNY A PUTIN, 'SIA RESTITUITO IL CORPO'
(ANSA) - La madre di Alexei Navalny, Lyudmila, ha diffuso un video con un appello a Vladimir Putin perché le sia restituito il corpo del figlio. Il messaggio è stato pubblicato dal team di Navalny. La madre di Navalny parla all'aperto, sotto la neve, davanti alla colonia penale IK-3, dove il figlio è morto il 16 febbraio.
"Per il quinto giorno non lo vedo, non mi danno il suo corpo e non mi dicono nemmeno dove si trova", afferma la donna. "Mi rivolgo a lei, Vladimir Putin - prosegue il messaggio - la soluzione del problema dipende solo da lei. Mi faccia finalmente vedere mio figlio. Chiedo che il corpo di Alexei venga immediatamente consegnato in modo che io possa seppellirlo umanamente".
Il video si chiude con l'inquadratura della cupola di una chiesa su cui si erge una croce. Il responsabile della fondazione anti-corruzione di Navalny, Ivan Zhdanov, ha sottolineato che contemporaneamente è stato presentato a Putin un appello scritto.
YULIA NAVALNAYA, NON MI IMPORTA DEI COMMENTI DEL CREMLINO
(ANSA) - Yulia Navalnaya, la vedova del defunto leader dell'opposizione russa Alexei Navalny, ha dichiarato di non preoccuparsi della reazione del Cremlino alla sua accusa che il presidente Vladimir Putin sia dietro la sua morte. "Non mi importa nulla di come l'addetto stampa di un assassino commenta le mie parole", ha scritto Yulia Navalnaya, che ha giurato di continuare il lavoro del marito, su X dopo che il Cremlino ha detto che le sue accuse erano "infondate e volgari".
NAVALNAYA A UE, 'NON RICONOSCETE LE ELEZIONI IN RUSSIA'
yulia navalnaya primo video dopo la morte del marito alexei 1
(ANSA) - Yulia Navalnaya ha chiesto alla Ue di non riconoscere le elezioni presidenziali che si svolgeranno il mese prossimo e alle quali Vladimir Putin si presenta per un quinto mandato. L'appello è stato lanciato ieri nel discorso ai ministri degli Esteri a Bruxelles, di cui il team di Navalny pubblica il contenuto. "Un presidente che ha ucciso il suo principale avversario politico non può essere legittimo per definizione", afferma Navalnaya.
NAVALNY: OPPOSITORE YASHIN,'CONTINUERÒ A COMBATTERE LA TIRANNIA'
(ANSA) - "Fino a quando il cuore batterà nel mio petto, combatterò la tirannia": si conclude così un messaggio inviato dal carcere dall'oppositore russo Ilya Yashin, dedicato alla morte di Alexei Navalny. Anche Yashin, come la vedova di Navalny, Yulia, accusa il presidente Vladimir Putin di avere ordinato l'uccisione dell'oppositore.
Affermazioni respinte dal portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, come "assolutamente infondate e rozze". Yashin sta scontando una pena a sette anni e mezzo di reclusione per l'accusa di avere diffuso "false informazioni" sulle forze armate, in base a una legge approvata nel 2022 che ha portato alle condanne di numerosi critici dell'intervento armato in Ucraina.
Nel suo messaggio, diffuso sui social media, l'oppositore scrive che "il dolore e l'orrore sono insopportabili" e afferma che Navalny "è morto da eroe" e "rimarrà nella Storia come un uomo di coraggio eccezionale". "Comprendo - aggiunge Yashin - i miei stessi rischi. Sono dietro le sbarre, la mia vita è nelle mani di Putin, ed è in pericolo. Ma manterrò la mia linea".
yulia navalnaya primo video dopo la morte del marito alexei 3
YULIA "IO SONO NAVALNY"
Estratto dell’articolo di Anna Zafesova per “La Stampa”
«Io non dovevo essere qui», dice Yulia Navalnaya, seduta composta a guardare la telecamera mentre fa l'annuncio che tutti aspettavano. L'ultima volta che ha visto suo marito vivo è stato due anni fa, la prossima volta che lo vedrà almeno da morto arriverà forse tra due settimane, forse più, o forse mai.
manifestazioni dopo la morte di alexei navalny 5
Ma la vedova dell'oppositore di Putin […] ha deciso di combattere: «Proseguirò la battaglia di Alexey», promette, apparendo per la prima volta sul suo canale YouTube, in un video che fa quattro milioni di visualizzazioni soltanto nelle prime ore. Lancia un'accusa molto diretta e minacciosa: «Vladimir Putin ha ucciso mio marito... il padre dei miei figli... la persona che amavo di più... Sappiamo il motivo concreto per cui l'ha ucciso, e presto ve lo racconteremo». E aggiunge l'accusa al regime che continua a nascondere il corpo dell'oppositore morto il 16 febbraio: «Stanno aspettando che spariscano i segni di un ennesimo veleno tipo Novichok».
ELLY SCHLEIN E CARLO CALENDA - FIACCOLATA PER NAVALNY IN CAMPIDOGLIO
È una dichiarazione di guerra, una promessa di vendetta, un programma politico. Era quello che il popolo orfano del dissenso voleva sentirsi dire. «Dobbiamo lottare ancora di più», annuncia Yulia, e chiede ai sostenitori di Navalny «più rabbia, più ira, più odio verso quelli che osano uccidere il nostro futuro». Nella sua prima prova da leader, la 47enne signora Navalnaya passa l'esame: usa il "noi" più dell'"io", e dice ai seguaci di suo marito: «So che avete perso non meno di quello che ho perso io», e propone di «mettersi al suo fianco».
ultimo video di alexei navalny dal carcere 1
È composta, ma non gelida, è addolorata, ma controllata, è assertiva, ma ricorda che la sua legittimazione viene dalla memoria dell'uomo che «avrebbe dovuto ora sedere al mio posto», e insieme al quale «è stata uccisa la metà del mio cuore e della mia anima». Pronuncia tutte le parole-chiave di suo marito, «amore», «coraggio», «speranza», ma mette da parte ogni tono ironico tipico di Navalny: gli scherzi sono finiti […] , e ogni compromesso […] è ormai impossibile.
[…] Scatta dunque il piano B di cui si parlava da anni, da quando Yulia ancora negli anni Dieci gestiva i social di Alexey durante i mesi degli arresti domiciliari, dopo l'avvelenamento nell'agosto del 2020, e nel gennaio 2021, quando l'oppositore è tornato in Russia con la moglie al suo fianco per farsi arrestare.
All'epoca, la first lady della protesta aveva scelto di farsi da parte. Ora, sulle macerie di un movimento al quale oggi propone come parola d'ordine «non arrendersi», perché già questo sarebbe molto, accetta di prendere il posto del marito per «non condividere soltanto il dolore, ma la rabbia».
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Una decisione che si era intuita già dal giuramento di vendetta che aveva pronunciato nelle prime ore, dalla tribuna della conferenza sulla sicurezza di Monaco, e che nei tre giorni successivi era apparsa sempre più probabile, anche dall'agenda degli incontri di Yulia: prima Sviatlana Tikhanovskaya, un'altra moglie che ha preso il posto del marito incarcerato per sfidare il dittatore belarusso Aleksandr Lukashenko, poi Ursula von der Leyen, Anthony Blinken, Hillary Clinton, in una serie di abbracci che non sembravano soltanto un rito di condoglianze, ma anche una investitura politica.
[…] Yulia ripete il mantra di Alexey, «Io non ho paura e non abbiatene nemmeno voi», ma sarà difficile, soprattutto per chi resta nel Paese governato da Putin e che non ha, a differenza dei Navalny, i figli al sicuro in Occidente.
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