LO STRETTO NECESSARIO – IL MINISTRO DEI TRASPORTI GIOVANNINI RIAPRE IL DIBATTITO: “IL PONTE SULLO STRETTO? LA COMMISSIONE HA ULTIMATO I SUOI LAVORI E LA RELAZIONE VERRÀ INVIATA QUANTO PRIMA AL PARLAMENTO. LA MANCATA INCLUSIONE NEL PNRR DIPENDE DAL FATTO CHE I TEMPI SONO TROPPO BREVI, MA QUESTO NON VUOL DIRE CHE NON SI POSSANO USARE ALTRI FONDI” - NO AL TUNNEL DI CUI AVEVA PARLATO CONTE, LE OPZIONI CONSIDERATE FATTIBILI DAI TECNICI SONO DUE: UNA O TRE MANDATE…
1 - GIOVANNINI, 'APRIAMO IL DIBATTITO SULLO STRETTO'
(ANSA) - ROMA, 03 MAG - Il ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili Enrico Giovannini, in un'intervista a Il Mattino, rilancia il sistema dei trasporti al Sud, a cominciare dall'Alta velocità, attraverso i fondi europei del Pnrr, che prevede l'investimento al Sud del 56% delle risorse totali del Recovery fund assegnato all'Italia, per arrivare anche a un confronto sullo Stretto, dopo la relazione chiesta al Parlamento.
Il punto è ora rispettare i tempi e le procedure previste dal'Ue. 'Siamo in presenza di un investimento di proporzioni senza precedenti, che avrà importanti effetti sull'occupazione, di una grande opportunità per ridurre le disuguaglianze tra Nord e Sud e anche tra aree urbane e interne - dice Giovannini - Impossibile accusare il governo di disattenzione verso il Mezzogiorno.
Per gli investimenti sulla mobilità, la parola chiave è interconnessione, per migliorare la qualità della vita delle persone e aumentare la competitività dei territori'.
Con particolare attenzione per il rispetto della sostenibilità ambientale: ''Utilizzeremo le migliori pratiche metodologie per ridurre l'impatto sugli ecosistemi. A parità di infrastruttura, si preferiranno le imprese che privilegeranno l'economia circolare. Sarà una svolta enorme rispetto al passato'.
Oltre alla Napoli-Bari, quante e quali delle opere più significative previste per l'Alta velocità al Sud, e non solo, verranno portate a termine entro il 2026? 'Alcuni lotti funzionali dell'Alta velocità Salerno-Reggio Calabria - risponde Giovannini - Sappiamo che con le sole risorse del Pnrr non si potrà completare l'intera tratta, ma lo si farà entro il 2030 con quasi 10 miliardi integrativi stanziati dal governo.
meme su Mario Draghi e il recovery plan
Ho già trasmesso al Parlamento lo studio di fattibilità che prevede come prioritari i due lotti funzionali, Battipaglia-Praja e Praja-Tarsia, che includono tra l'altro la bretella per Matera e Taranto, e con essi il collegamento ferroviario tra il porto di Gioia Tauro e la rete ferroviaria nazionale, superando gli attuali limiti nel trasporto dei container dovuti all'ampiezza delle gallerie. Questi tre interventi saranno portati a termine entro il 2026'.
Quanto al Ponte sullo Stretto, Giovannini afferma: 'La Commissione istituita dall'ex ministra De Micheli per l'attraversamento stabile dello Stretto ha ultimato i suoi lavori e, come annunciato dal presidente Draghi, la relazione verrà inviata quanto prima al Parlamento.
La mancata inclusione dell'opera nel Pnrr dipende dal fatto che i tempi a disposizione per realizzarla, entro cioè il 2026, sono troppo brevi. Questo non vuol dire che, se si decidesse di procedere, non si possano usare altri fondi.
La Commissione ha preso in esame diverse tipologie di tunnel e di ponti: sulla base di questo lavoro si aprirà un dibattito politico e pubblico e si esamineranno tutti gli aspetti legati alla fattibilità, non solo economica'. Quanto alla scelta di ricorrere ai commissari per accelerare i cantieri, il ministro che, malgrado le norme consentano ai commissari una forte accelerazione, questo non significa che si possono evitare le procedure di valutazione ambientale, delle sovrintendenze e della sicurezza.
il ponte sullo stretto di kerch fatto da putin
'I commissariamenti risolvono una parte dei problemi. E qui il tema si intreccia con quello più generale delle semplificazioni delle procedure previsto dal Pnrr'. Un altro nodo riguarda il Codice degli appalti: 'Verrà rivisto complessivamente con una legge delega, com'è stato annunciato. Ma occorrerà del tempo e nel frattempo le opere del Pnrr devono partire.
Occorreranno perciò norme specifiche di cui potranno giovarsi anche gli interventi previsti nel Pnrr, ma non solo: per realizzare velocemente gli interventi serve anche una Pubblica amministrazione rafforzata numericamente e soprattutto tecnicamente, come avverrà presto con le 2.800 assunzioni al Sud già previste. La preparazione dei bandi e il controllo sulle opere saranno decisivi e questo non ha nulla a che vedere con il Codice degli appalti'.
2 - A UNA O A TRE CAMPATE. PRIMO SÌ AI PROGETTI PER IL PONTE SULLO STRETTO
Emanuele Lauria per www.repubblica.it
Il ponte sullo Stretto? È utile farlo. La commissione di tecnici istituita dall'ex ministra delle Infrastrutture Paola De Micheli e confermata dal successore Enrico Giovannini, riapre la partita dell'opera da realizzare sullo Stretto.
Nella relazione approvata venerdì dal gruppo di lavoro coordinato dal direttore dell'unità di missione del ministero Giuseppe Catalano, c'è il sostanziale via libera a un collegamento stabile, con l'indicazione favorevole su due progetti: il primo, con uno stato di elaborazione più avanzato, è quello a unica mandata già portato avanti dalla società Stretto di Messina, in liquidazione dal 2013, che aveva individuato come general contractor il consorzio Eurolink capeggiato da Impregilo (oggi Webuild). Progetto attorno al quale, dopo lo stop all'opera voluto dall'ex premier Monti, si è aperto un contenzioso da 700 milioni.
enrico giovannini giuseppe conte
Ma, novità rilevante, c'è il semaforo verde dei tecnici anche a un progetto alternativo, un ponte a tre mandate sullo specchio di mare fra Messina e Villa San Giovanni lungo 3,2 chilometri. Anche questa una soluzione a lungo discussa in passato, rilanciata di recente dall'iniziativa di Italferr, seppur rimasta allo stato preliminare: l'infrastruttura realizzata in questo modo sarebbe meno esposta ai rischi di chiusura legati al vento e avrebbe il vantaggio di arrivare direttamente nel capoluogo siciliano e non nella frazione di Ganzirri.
Queste sono le opzioni considerate più fattibili sotto il profilo ingegneristico, dei costi e della sicurezza. Preferite, secondo quanto risulta a Repubblica , ad altre come il tunnel flottante e soprattutto il tunnel subalveo - cioè sotto il fondale dello Stretto - che necessiterebbe di gallerie di ingresso troppo lunghe. Sull'opera sottomarina si erano pronunciati favorevolmente l'ex premier Conte ed esponenti di governo dei 5Stelle.
La relazione prodotta dalla commissione dopo 8 mesi di attività - 200 pagine, 50 grafici e 50 tabelle - è ora sul tavolo del ministro Giovannini, pronto a girarla al premier Mario Draghi. Nel documento si sottolinea che un collegamento stabile sarebbe un elemento di completamento della rete nazionale dell'Alta velocità, altrimenti destinata a interrompersi a Reggio Calabria, e consentrebbe una riduzione del 30 per cento dei tempi di viaggio.
Ma una valutazione definitiva è rinviata alla politica: Draghi, nel corso del dibattito in Senato sul Pnrr della scorsa settimana, non ha espresso contrarietà nei riguardi dell'opera, sottolineando che la relazione dei tecnici sarà sottoposta al giudizio del Parlamento, dove attualmente l'asse pro-ponte sembra maggioritario.
Resta un nodo non esattamente secondario, quello dei soldi. L'opera non è stata inserita nel Recovery plan, anche per una questione di tempi. "Per le regole del Pnrr - ha spiegato nei giorni scorsi Giovannini - entro il 2026 i lotti devono essere in esercizio, fruibili. Quella data non è negoziabile". Restano in piedi altre ipotesi, fra le quali il project financing , la concessione a privati che assorbirebbero i costi con l'introito dei pedaggi. Giovannini ha ricordato di "non aver mai espresso punti di vista sul ponte" e anche lui ha rinviato a un dibattito in Parlamento. Si apre un'altra pagina, nella lunghissima storia dell'attraversamento dello Stretto, esattamente un secolo dopo i primi bozzetti. Finora nulla più di un libro dei sogni. Da oggi, chissà.