MUSK GIOCA A FARE L'AGENTE DEL CAOS: EVOCA LA GUERRA CIVILE IN GRAN BRETAGNA - LA PRIMA SFIDA DEL NEO-PREMIER INGLESE KEIR STARMER È FRONTEGGIARE L'ONDATA DI VIOLENZE NEL PAESE - IL PRIMO MINISTRO ATTACCA ELON MUSK ("CHI HA SPARSO ODIO ONLINE VERRÀ PUNITO") VISTO CHE IL MILIARDARIO FA DA MEGAFONO AI CANALI DI DISINFORMAZIONE CHE SOBILLANO LE PIAZZE - LONDRA ACCUSA INDIRETTAMENTE PUTIN DI SOFFIARE SUL FUOCO ATTRAVERSO I MEDIA DI ESTREMA DESTRA...
Estratto dell'articolo di AN. GU. per "La Repubblica"
ELON MUSK - ILLUSTRAZIONE WALL STREET JOURNAL
È la prima sfida campale per Sir Keir Starmer. Il nuovo premier laburista britannico non solo ha di fronte una delle inurrezioni più gravi dell’estrema destra, conseguenza anche del disastro lasciato dai tories.
Ma deve affrontare un altro monumentale avversario: l’uomo più ricco del mondo e boss supremo di Tesla e SpaceX, quell’Elon Musk che ha trasformato Twitter nel far west di X e che da un paio di giorni l’ha giurata a Sir Keir, attaccandolo con ferocia dal suo social.
Il premier sa bene che la violenza in strada può essere seminata da Internet e ha avvertito i rivoltosi: «Anche chi ha sparso odio online verrà punito. Ve ne pentirete». Invece Musk, accecato dal trumpismo sfegatato, dallo spettro del politicamente corretto e dei migranti illegali evoca addirittura «la guerra civile» nel Regno Unito. Dopo la strage di bambine di Southport, definisce il Paese «degno dell’Urss», visto che qui le minacce di morte e odio online costano l’arresto. Rilancia menzogne di account razzisti e xenofobi.
E, non contento, attacca direttamente Starmer: «Quando difenderai tutte le comunità », non solo quella musulmana? Non solo. Musk è lo stesso che l’anno scorso ha riabilitato su X anche Tommy Robinson, l’attivista inglese di estrema destra “bannato” dal defunto Twitter per le sue pericolose e incessanti fake news razziste. Ora, invece, Robinson è tornato più virale che mai. Ed è stato colui che, in questi giorni, ha infiammato le proteste, incitando hooligan, teppisti ed estremisti, oltre alle panzane circolate su social come Parler e soprattutto su Telegram.
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Come ha scritto James Tapper sull’Observer, anche grazie ad algoritmi sempre più esasperanti e incendiari, l’estrema destra«non è mai stata così pericolosa online». In più, il losco sito che ha per primo sparso le fake news sulla strage di Southport, “Channel3 now”, in passato ha avuto evidenti contatti con la Russia.
Lunedì Downing Street ci ha confermato che «alcuni Paesi stranieri stanno alimentando la misinformation per infiammare la tensione nel Regno». Niente nomi, ma il consigliere di Downing Street contro la violenza politica, Lord Walney, ha incolpato Russia e Iran: «Ci sono fabbriche di troll in questi Paesi, con russi e iraniani che si travestono da britannici di estrema destra o estrema sinistra con il solo scopo di creare false informazioni e diffonderle il più possibile».
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E l’ex capo dell’MI6, Richard Dearlove: «È la guerriglia grigia di Putin». Per Starmer è una questione capitale punire i sobillatori online: «I social media devono fare di più per rimuovere i contenuti pericolosi». Ma non sarà facile. [...] Come disse il leader sovietico Yuri Andropov: «La disinformatja è come la cocaina. Se la prendi un paio di volte, ok. Ma se la prendi sempre, diventi un tossico e una persona completamente diversa ».
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