luigi di maio chiusura domenicale domenica domeniche negozi

LA DOMENICA DEL GRILLINO – NEL GIORNO IN CUI MIGLIAIA DI PERSONE SI AFFOLLANO A COMPRARE IL COMPRABILE PER IL “BLACK FRIDAY” IL M5S RICICCIA LA PROPOSTA DI CHIUDERE I NEGOZI LA DOMENICA, CHE PERÒ NON PIACE MOLTO AGLI ITALIANI – IL TESTO AVEVA AVUTO UN ITER TRAVAGLIATO, E ORA I PENTASTELLATI TORNANO ALLA CARICA: “RIPARTIAMO DA 52 CHIUSURE ALL’ANNO” (CIOÈ TUTTE LE SETTIMANE)

Marzio Bartoloni per www.ilsole24ore.com

 

NEGOZI APERTI LA DOMENICA

L’idea di chiudere la domenica negozi e centri commerciali divide da sempre. Anche dentro il Parlamento dove sia la vecchia maggioranza giallo-verde che quella nuova giallo-rossa si divide, con posizioni oggi distanti tra 5 Stelle, Pd e Italia Viva. E proprio M5S è la nuova relatrice del Ddl , Rachele Silvestri, appena nominata, che sul tema ha le idee chiare: «Ho lavorato nella distribuzione, so cosa significa lavorare nei giorni festivi. Per me questa legge va fatta al più presto, noi come Cinque Stelle ripartiamo dal Ddl Crippa che prevede la chiusura in tutte e 52 le domeniche con diverse deroghe, poi andrà trovata una mediazione con Pd e Italia Viva».

 

L’iter travagliato del Ddl della vecchia maggioranza

rachele silvestri

LUIGI DI MAIO E LA STRETTA SUI NEGOZI CINESI E PAKISTANI

La storia della legge sulle chiusure domenicali inizia nel 2018, con l’allora vice premier e ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio che ne fa un cavallo di battaglia e chiede uno stop, o almeno una regolamentazione stringente sulle aperture nei giorni festivi. Da lì l’inizio di un iter lungo e travagliato del Ddl della ex maggioranza giallo-verde che in Parlamento riuscì a trovare una mediazione:  il testo base prevedeva 26 aperture domenicali su 52 e chiusura degli esercizi commerciali nelle 12 Festività nazionali, ma con una deroga per 4 giorni di apertura da stabilire su scelta delle Regioni.

 

ANDREA DARA LEGA 1

Il testo però non andò in porto perché oltre alla alzata degli scudi della grande distribuzione la stessa maggioranza vacillò di fronte a un tema dal grande impatto tra i cittadini abituati ormai allo shopping anche la domenica e nei festivi. Con l’arrivo del nuovo Governo giallo-rosso il tema non finisce però nei cassetti. I Cinque Stelle infatti non vogliono mollare la presa, come spiega la nuova relatrice Rachele Silvestri che ha preso il posto di Andrea Dara della Lega che si è dimesso nei giorni scorsi. «È un tema a cui teniamo e su cui abbiamo fatto tante battaglie dopo tutto il tempo trascorso vogliamo cercare di portare a casa un risultato», spiega la deputata della commissione Attività produttive della Camera.

 

La linea intransigente dei Cinque Stelle

negozi aperti domenicadavide crippa

Ovviamente la nuova maggioranza giallo-rossa non ripartirà dal testo di mediazione messo a punto dalla vecchia maggioranza giallo-verde: «Ripartiremo dai sei Ddl depositati sulla materia - spiega la relatrice pentastellata - per i Cinque Stelle il punto di riferimento è il disegno di legge presentato da Davide Crippa che introduce chiusure totali la domenica, ma con diverse deroghe, a partire dalle città turistiche, e con un sistema di turnazione che prevede per ogni Comune l'apertura di non oltre il 25% dei negozi per ciascun settore merceologico, nei giorni festivi e nelle domeniche».

 

rachele silvestri 3

Una posizione distante da quella del Pd che invece punta su 8 chiusure domenicali in tutto, mentre Italia Viva non vuole toccare le liberalizzazioni ma piuttosto intervenire sulle tutele per i lavoratori. «Dovremo lavorare a una nuova mediazione con il Pd e Italia Viva che hanno visioni un po’ diverse da noi, ma sono convinta che possiamo riuscirci», aggiunge Silvestri. Che sui tempi non si sbilancia troppo: «Adesso c’è la manovra, ripartiremo con l’esame del Ddl da gennaio ma vogliamo far approvare la legge entro l’anno». Tra i punti irrinunciabili per la Silvestri c’è il recupero dei centri storici: «L’idea è mantenere la possibilità di tenere aperti i negozi nei centri che hanno subito la desertificazione con l’avvento dei grandi centri commerciali».

rachele silvestri 2ANDREA DARA LEGArachele silvestri 1

Ultimi Dagoreport

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…

italo bocchino maria rosaria boccia gennaro sangiuliano

DAGOREPORT - MARIA ROSARIA BOCCIA COLPISCE ANCORA: L'EX AMANTE DI SANGIULIANO INFIERISCE SU "GENNY DELON" E PRESENTA LE PROVE CHE SBUGIARDANO LA VERSIONE DELL'EX MINISTRO - IL FOTOMONTAGGIO DI SANGIULIANO INCINTO NON ERA UN "PIZZINO" SULLA PRESUNTA GRAVIDANZA DELLA BOCCIA: ERA UN MEME CHE CIRCOLAVA DA TEMPO SU INTERNET (E NON È STATO MESSO IN GIRO DALLA BIONDA POMPEIANA) - E LA TORTA CON LA PRESUNTA ALLUSIONE AL BIMBO MAI NATO? MACCHE', ERA IL DOLCE DI COMPLEANNO DELL'AMICA MARIA PIA LA MALFA - VIDEO: QUANDO ITALO BOCCHINO A "PIAZZAPULITA" DIFENDEVA L'AMICO GENNY, CHE GLI SUGGERIVA TUTTO VIA CHAT IN DIRETTA...

meloni trump

DAGOREPORT - NON SAPPIAMO SE IL BLITZ VOLANTE TRA LE BRACCIA DI TRUMP SARÀ UNA SCONFITTA O UN TRIONFO PER GIORGIA MELONI - QUEL CHE È CERTO È CHE DOPO TALE MISSIONE, POCO ISTITUZIONALE E DEL TUTTO IRRITUALE, LA DUCETTA È DIVENUTA AGLI OCCHI DI BRUXELLES LA CHEERLEADER DEL TRUMPISMO, L’APRIPISTA DELLA TECNODESTRA DI MUSK. ALTRO CHE MEDIATRICE TRA WASHINGTON E L’UE - LA GIORGIA CAMALEONTE, SVANITI I BACINI DI BIDEN, DI FRONTE ALL'IMPREVEDIBILITÀ DEL ''TRUMPISMO MUSK-ALZONE'', È STATA COLTA DAL PANICO. E HA FATTO IL PASSO PIÙ LUNGO DELLA GAMBOTTA VOLANDO IN FLORIDA, GRAZIE ALL'AMICO MUSK - E PER LA SERIE “CIO' CHE SI OTTIENE, SI PAGA”, IL “TESLA DI MINCHIA” HA SUBITO PRESENTATO ALLA REGINETTA DI COATTONIA LA PARCELLA DA 1,5 MILIARDI DI DOLLARI DELLA SUA SPACE X …

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DI CECILIA SALA? BUIO FITTO, PURTROPPO. LA QUESTIONE DELLA LIBERAZIONE DELLA GIORNALISTA ITALIANA SI INGARBUGLIA – IL CASO, SI SA, È LEGATO ALL’ARRESTO DELL’INGEGNERE-SPIONE IRANIANO MOHAMMAD ABEDINI, DI CUI GLI AMERICANI CHIEDONO L’ESTRADIZIONE. L’ITALIA POTREBBE RIFIUTARSI E LA PREMIER NE AVREBBE PARLATO CON TRUMP. A CHE TITOLO, VISTO CHE IL TYCOON NON È ANCORA PRESIDENTE, SUGLI ESTRADATI DECIDE LA MAGISTRATURA E LA “TRATTATIVA” È IN MANO AGLI 007?

elisabetta belloni cecilia sala donald trump joe biden elon musk giorgia meloni

DAGOREPORT – IL 2025 HA PORTATO A GIORGIA MELONI UNA BEFANA ZEPPA DI ROGNE E FALLIMENTI – L’IRRITUALE E GROTTESCO BLITZ TRANSOCEANICO PER SONDARE LA REAZIONE DI TRUMP A UN  RIFIUTO ALL’ESTRADIZIONE NEGLI USA DELL’IRANIANO-SPIONE, SENZA CHIEDERSI SE TALE INCONTRO AVREBBE FATTO GIRARE I CABASISI A BIDEN, FINO AL 20 GENNAIO PRESIDENTE IN CARICA DEGLI STATI UNITI. DI PIÙ: ‘’SLEEPY JOE’’ IL 9 GENNAIO SBARCHERÀ A ROMA PER INCONTRARE IL SANTO PADRE E POI LA DUCETTA. VABBÈ CHE È RIMBAM-BIDEN PERÒ, DI FRONTE A UN TALE SGARBO ISTITUZIONALE, “FUCK YOU!” SARÀ CAPACE ANCORA DI SPARARLO - ECCOLA LA STATISTA DELLA GARBATELLA COSTRETTA A SMENTIRE L’INDISCREZIONE DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO DI EURO CON SPACEX DI MUSK – NON È FINITA: TRA CAPO E COLLO, ARRIVANO LE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI DA CAPA DEI SERVIZI SEGRETI, DECISIONE PRESA DOPO UN DIVERBIO CON MANTOVANO, NATO ATTORNO ALLA VICENDA DI CECILIA SALA…