draghi

“NESSUNA MARCIA INDIETRO SUI TAMPONI PER CHI ENTRA IN ITALIA” – DRAGHI TIENE IL PUNTO NONOSTANTE LA CONTRARIETA’ DEL PREMIER DEL LUSSEMBURGO CHE ATTACCA: “COSÌ SI TOGLIE ALLE PERSONE MOTIVAZIONE A VACCINARSI' – MARIOPIO RICORDA CHE LA VARIANTE OMICRON AVANZA MA IN ITALIA RESTA PER ORA "MENO DIFFUSA" CHE IN ALTRI STATI MEMBRI DELL'UE: "OCCORRE MANTENERE QUESTO VANTAGGIO A PROTEZIONE DEL NOSTRO SISTEMA SANITARIO NAZIONALE"

 

XAVIER BETTEL

(ANSA) "Se diciamo che i tamponi Pcr sono più importanti dei vaccini, le persone non avranno più alcuna motivazione a vaccinarsi, penso che sia un'idea sbagliata". Lo ha detto il premier del Lussemburgo, Xavier Bettel, prima dell'inizio dei lavori al Consiglio europeo, affermando di essere contrario alla scelta dell'Italia di imporre l'obbligo di test per viaggiare all'interno dell'Unione europea anche per gli immunizzati. Si tratta di "scelte di competenza nazionale" che "tutti possono fare, ma ritengo che sia molto importante mantenere il certificato di vaccinazione", qualsiasi alternativa è "un falso segnale", ha evidenziato.

 

 

DRAGHI

EMANUELE BONINI per lastampa.it

 

 

L’importanza di procedere tutti insieme, ma di fare ciò che serve quando serve. Mario Draghi trasla il «whatever it takes» alla base del suo mandato alla Bce per mettere al riparo l’Eurozona dalla crisi e lo declina alla crisi sanitaria che il suo governo è chiamato a gestire. Il presidente del Consiglio tiene il punto, e spiega ai leader europei il motivo di una reintroduzione di misure più restrittive per i viaggi, anche per i vaccinati.

 

draghi

Nel vertice dei leader in corso a Bruxelles e che ha visto l’inizio dei lavori sulla pandemia, Draghi, esattamente come fatto con il Parlamento italiano, ha elencato i numeri infausti del coronavirus: 135mila persone decedute in Italia a causa del Covid e una frenata del Pil pari al 9%.

 

Ricorda agli altri capi di Stato e di governo che se la variante Omicron avanza, in Italia resta «per ora meno diffusa che in altri Stati Membri», e questo impone cautela e precauzione.

 

«Occorre mantenere questo vantaggio a protezione del nostro Sistema sanitario nazionale», le parole usate per spiegare di fronte agli altri 26 leader la decisione di far fare i test a chi entra in Italia.

mario draghi alla camera

 

Del resto gli accordi trovati in sede europea prevedevano la possibilità di ricorrere al cosiddetto «freno d’emergenza», la possibilità di reintrodurre restrizioni anche ai vaccinati di fronte al peggioramento della situazione. I numeri sono da freno d’emergenza, e Draghi si avvale di una condizione prevista. Rivendica di agire nel solco delle regole, e le stesse ora vanno riviste.

 

 

Ai partner il presidente del Consiglio sottolinea la necessità di «rafforzare la definizione» di alcuni aspetti quali le vaccinazioni, la data di scadenza del Green Pass e la campagna sulla terza dose. Richieste che sembrano essere state accolte, visto che la Commissione si è impegnata ad approvare nei prossimi giorni un atto delegato per un approccio coordinato sulla validità del certificato digitale Covid.

 

Quando i leader l’hanno varato, questa estate, erano rimaste in sospeso alcuni aspetti, primo fra tutti quello della validità. Il Green Pass cambia di validità a seconda degli Stati, che restano liberi di deciderne una durata variabile dai 9 a 12 mesi a seconda del Paese che lo emette.

 

mario draghi al senato

I leader mettono nelle conclusioni il rispetto dei principi di proporzionalità e base scientifica per ogni restrizione aggiuntiva. I numeri di Draghi dovrebbero aver convinto i partner che la via del coordinamento è necessaria, che azioni nazionali sono possibile purché comunicate e giustificate. Draghi spiega, il Consiglio prende atto.

 

Resta fermo il principio di insistere sui vaccini. Draghi nel suo intervento condivide l’impostazione per cui dal virus e della sua nuova variante ci si difende col siero. Spingere per le dosi, terze e non solo, è il messaggio che arriva da Bruxelles.

 

«L’implementazione della vaccinazione a tutti e il richiamo sono cruciali e urgenti», recitano le conclusioni. Non c’è obbligo vaccinale, ma l’obbligo di lavorare per «superare l’esitazione al vaccino».

mario draghi al senato 1xavier bettel con il marito

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