LE NOVELLE DEL DE-CAMERON - ANCHE SE TUTAN-CAMERON VUOLE CONTINUARE A CREDERCI, IL DIALOGO CON IL CREMLINO È QUASI IMPOSSIBILE - LA VISITA DI PUTIN IERI A LONDRA L’HA DIMOSTRATO: C’È DIVERGENZA SU TUTTO, DAL CASO DELL’OMICIDIO DELLA SPIA RUSSA LITVINENKO ALLA SIRIA, PASSANDO PER L’ARRESTO DEL GRUPPO PUNK FEMMINILE PUSSY RIOT - EPPURE CAMERON INSISTE: “DOBBIAMO CONTINUARE A DIALOGARE CON MOSCA”…

Leonardo Maisano per "il Messaggero"

Judo diplomacy ha aiutato il medagliere olimpico russo e rilanciato quello inglese, ma ha dato un deciso contributo ad affossare la missione di Kofi Annan in Siria. La decisione dell'ex segretario dell'Onu è giunta negli istanti in cui il premier David Cameron ammetteva di non aver risolto le divergenze con il presidente russo Vladimir Putin sul conflitto siriano.

Il capo del Cremlino è giunto ieri a Londra per un viaggio olimpico che si è trasformato in evento diplomatico grazie alla sua visita, la prima in nove anni, a Downing Street. Quarantacinque minuti di colloqui, molto più del previsto, che si sono conclusi con un laconico messaggio del premier inglese e con la successiva partenza di ospite e visitatore verso il complesso Excel, dove si svolgono gli incontri di judo. Vladimir Putin ha assistito alla vittoria della medaglia d'oro dell'atleta russo Tagir Khaibulaev, mentre David Cameron si complimentava con Gemma Gibbons che poco prima aveva conquistato l'oro sul tatami di Londra.

Judo diplomacy, dicevamo, a beneficio del judo, non della diplomazia. I risultati dell'atteso bilaterale sono stati deboli su tutti i fronti. Unica nota positiva: l'eliminazione del bando russo sulle importazioni di carne inglese. «Questo è un primo passo - ha insistito David Cameron - per l'intensificazione di relazioni commerciali che devono muoversi indipendentemente» dal resto dei rapporti anglo-russi fermi, di fatto, ai dissapori di sempre.

«Il caso Aleksandr Litvinenko (la spia russa assassinata a Londra sei anni fa, n.d.r) resta fra noi esattamente come prima - ha commentato il premier inglese negli studi di Sky quando Putin era ancora al Parco Olimpico - nulla è cambiato, non abbiamo affatto ammorbidito la nostra posizione. Ma questo non deve impedirci di continuare a dialogare».

Nemmeno il fastidio inglese per la mano straordinariamente dura che la Russia minaccia di levare contro le cantanti del gruppo punk e dissidente Pussy Riot dovrebbe frenare il dialogo fra Mosca e Londra, secondo Downing Street. E neppure lo scacchiere siriano, palestra di scenari che echeggiano logiche da guerra fredda. «Ci sono divergenze, ma entrambi vogliamo vedere la fine del conflitto. I colloqui continueranno attraverso i ministeri degli Esteri», ha detto il capo del Governo inglese di fronte al presidente russo in totale silenzio.

Il contrasto è evidente in seno al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, ma sul "che fare?" David Cameron è stato esplicito. «La Siria non è la Libia e anche un approccio militare non è corretto. Per uscire dall'impasse, per mettere fine a questo bagno di sangue abbiamo bisogno di Mosca. Quanto accade a Damasco non va bene per la Siria, ma nemmeno per la Russia».

Diplomazia internazionale, diritti umani, relazioni bilaterali: su tutti i capitoli aperti del lungo contenzioso anglo-russo siamo fermi, quindi, al punto di partenza. Pertanto appare quantomeno bizzarra la certezza di un nuovo eden commerciale lungo l'asse Londra-Mosca, auspicato da David Cameron.

Un risultato diplomatico inconsistente, del tutto in linea con quanto sollecitavano ieri sia Marina Litvinenko, vedova di Aleksandr, sia Garry Kasparov, lo scacchista nato a Baku che da anni si oppone al regime del Cremlino. Entrambi hanno contestato la visita del presidente russo a Londra allineandosi a un gruppo di rockstar - un nome per tutti, Peter Townshend degli Who - che temono per il destino delle ragazze punk sotto processo.

 

DAVID CAMERON PUTIN SIRIA LA RIVOLTA DEI RIBELLI CONTRO ASSAD jpegPUTIN BOTOXATO COME IL SUO AMICO BERLUSCONI LE RAGAZZE DELLA BAND PUSSY RIOT LitvinenkoBerlusconi e Putin

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