obama selma

CI VUOLE PIÙ DI UNA MARCIA - NEL GIORNO IN CUI OBAMA E GEORGE BUSH MARCIANO A SELMA, 50 ANNI DOPO MARTIN LUTHER KING, UN ALTRO RAGAZZO NERO (E DISARMATO) VIENE UCCISO DALLA POLIZIA NEL WISCONSIN - LA QUESTIONE RAZZIALE NEGLI USA RESTA UNA FERITA APERTA

Massimo Gaggi per il “Corriere della Sera”

 

selma   marcia 2015selma marcia 2015

«Anche noi che siamo spesso in disaccordo con Obama consideriamo l’elezione di un afroamericano presidente degli Usa a pochi decenni dal Bloody Sunday un trionfo che merita di essere celebrato. Obama è il presidente di tutti gli americani e Selma è un trionfo della nazione americana».

 

Per un giorno, quello nel quale si celebra il giubileo della marcia sull’Edmund Pettus Bridge che segnò la svolta nella battaglia per i diritti civili, anche la destra conservatrice e il New York Post , forse il suo organo più spietato con la Casa Bianca, depongono le armi per onorare i progressi fatti dall’America in questo mezzo secolo sul terreno dell’integrazione razziale.

selma   marcia 2015 selma marcia 2015

 

Davanti al ponte sul quale la polizia del governatore Wallace cercò di fermare nel sangue la lotta non violenta dei neri guidati da Martin Luther King, Barack Obama, affiancato da un ex presidente repubblicano, George W. Bush, celebra quel pomeriggio del 1965 nel quale in questo angolo dell’Alabama si fece un pezzo importante della storia americana.

 

selma   marcia 2015    selma marcia 2015

In un discorso di grande potenza, impastato di orgoglio e indignazione, Obama ha detto che «Selma rappresenta il coraggio della gente ordinaria di fare cose straordinarie perché ritengono di poter cambiare l’America». Gente come John Lewis, salito sul palco prima di Obama, il vero eroe della giornata: oggi è un deputato al Congresso ma mezzo secolo fa era nel gruppo dei 600 coraggiosi che sfidarono la repressione attraversando il ponte.

 

Fu l’inizio della fine della segregazione, ma quel lavoro non è stato completato. E anche i risultati ottenuti non vanno dati per acquisiti, come ha notato lo stesso Obama. A dimostrarlo, l’ennesima uccisione di un ragazzo nero disarmato da parte della polizia avvenuta poche ore prima della celebrazione di Selma, in una colluttazione a Madison, in Wisconsin. Tony Robinson, un ragazzo di 19 anni, come il dodicenne con una pistola-giocattolo ucciso in un parco di Cleveland o il contrabbandiere soffocato a New York dai poliziotti che cercavano di bloccarlo. O come Michael Brown, il ragazzo ucciso da un agente a Ferguson, in Missouri.

selma   il ponte edmund pettusselma il ponte edmund pettus

 

Il presidente ha ricordato Ferguson dove il suo ministro della Giustizia, Eric Holder, ora minaccia di smantellare l’intero dipartimento di polizia per sradicare i comportamenti razzisti emersi dall’indagine federale appena completata. «Non avevamo bisogno del rapporto di Ferguson per sapere che in America c’è ancora discriminazione», ha ammesso Obama. «Ma rifiuto l’idea che nulla sia cambiato. Quel caso non è unico ma non è più endemico. Chi ritiene che nulla sia cambiato in 50 anni dovrebbe chiedere a qualcuno che ha vissuto a Selma, Chicago o Los Angeles a metà del secolo scorso».

 

selma   il ponte edmund pettus selma il ponte edmund pettus

Un discorso civile rivolto ai giovani, quello di Obama, perché non dimentichino e perché non diano per scontate conquiste che, invece, vanno difese ogni giorno. Ma anche un violento attacco politico agli Stati conservatori che minacciano una delle più grandi conquiste: il diritto di tutti i cittadini di votare liberamente. Un diritto intaccato da leggi che creano ostacoli alle minoranze che vogliono recarsi alle urne.

 

selma   marcia 2015   selma marcia 2015

Una giornata di solidarietà al sole di Selma, conclusa davanti a migliaia di persone con una preghiera mentre sul palco la famiglia Obama, quella dei Bush e gli altri oratori si tenevano tutti per mano. Per un giorno l’America si riconosce nel presidente che ha rotto il tabù dei neri al potere, anche se tanti sul fronte repubblicano continuano ad opporsi a ogni suo atto di governo con l’obiettivo di trasformare la sua presidenza in un’anomalia della storia americana.

 

sasha e malia obamasasha e malia obama

Nonostante il sangue di Ferguson e Madison, l’America celebra progressi che sono indubbi e un’integrazione che l’Europa può solo invidiare. Ma, in una società che, decennio dopo decennio, è diventata sempre più complessa e conflittuale, sono gli stessi americani a non percepire questi progressi: secondo l’ultimo sondaggio della Cnn , solo il 15 per cento degli intervistati ritiene che dall’insediamento di Obama a oggi siano stati fatti progressi sulla questione razziale, mentre per 4 americani su 10 le cose vanno peggio. 

obama marcia a selma 8obama marcia a selma 8obama michelle bushobama michelle bush

Ultimi Dagoreport

meloni giorgetti fazzolari caltagirone nagel donnet orcel castagna

DAGOREPORT - DELIRIO DI RUMORS E DI COLPI DI SCENA PER LA CONQUISTA DEL LEONE D’ORO DI GENERALI – SE MEDIOBANCA, SOTTO OPA DI MPS-CALTA-MILLERI, TENTA DI CONQUISTARE I VOTI DEI FONDI ANNUNCIANDO LA POSSIBILITÀ DI METTERE SUL PIATTO IL SUO 13,1% DI GENERALI, SOLO DOMANI ASSOGESTIONI DECIDERÀ SE PRESENTARE UNA LISTA DI MINORANZA PER LEVARE VOTI ALLA LISTA DI NAGEL-DONNET, PER LA GIOIA DI CALTA-MILLERI (LA DECISIONE È NELLE MANI DEI FONDI CONTROLLATI DA BANCA INTESA) - FINO AL 24 APRILE, TUTTO È INCERTO SULLE MOSSE IN GENERALI DI ORCEL: CHI OFFRE DI PIÙ PER IL 9% DI UNICREDIT? E CHE FARÀ INTESA DI CARLO MESSINA? AH, SAPERLO...

raffaele cantone - francesco lo voi - pasquale striano giovanni melillo

FLASH! – AVVISO AI NAVIGATI! IL CASO STRIANO SUGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA BANCA DATI DELLA PROCURA NAZIONALE ANTIMAFIA, NON È APERTO: È APERTISSIMO! UNA VOLTA CHE IL FASCICOLO È PASSATO DALLE MANI DI CANTONE, PROCURATORE DI PERUGIA, A QUELLE DI LO VOI (CAPO DELLA PROCURA DI ROMA), CI SI ASPETTANO I BOTTI - IL CAPO DELLA DNA, GIOVANNI MELILLO, È DETERMINATO AD ARRIVARE FINO IN FONDO. E LO VOI, CONSIDERATI I PRECEDENTI (L’OSTILITA' DEL GOVERNO PER IL CASO ALMASRI), NON FARÀ SCONTI - COME NELL'AMERICA DI TRUMP, LA MAGISTRATURA E' L'UNICA OPPOSIZIONE A PALAZZO CHIGI...

giorgia meloni donald trump

DAGOREPORT – AIUTO! TRUMP CONTINUA A FREGARSENE DI INCONTRARE GIORGIA MELONI - ANCORA ROSICANTE PER LE VISITE DI MACRON E STARMER A WASHINGTON, LA "GIORGIA DEI DUE MONDI" SI ILLUDE, UNA VOLTA FACCIA A FACCIA, DI POTER CONDIZIONARE LE SCELTE DI TRUMP SUI DAZI ALL'EUROPA (CHE, SE APPLICATI, FAREBBERO SALTARE IN ARIA L'ECONOMIA ITALIANA E IL CONSENSO AL GOVERNO) - LA DUCETTA NON HA ANCORA CAPITO CHE IL TYCOON PARLA SOLO IL LINGUAGGIO DELLA FORZA: SE HAI CARTE DA GIOCARE, TI ASCOLTA, ALTRIMENTI SUBISCI E OBBEDISCI. QUINDI: ANCHE SE VOLASSE ALLA CASA BIANCA, RITORNEREBBE A CASA CON UN PUGNO DI MOSCHE...