NUOVO OBAMA, VECCHI PROBLEMI – LO SCHIAVETTO DI MICHELLE NON HA AVUTO NEMMENO IL TEMPO DI RITORNARE ALLA CASA BIANCA CHE LE AGENZIE DI RATING L’HANNO SOMMERSO CON UN DEBITO PUBBLICO DI 16 MILA MLD $ E LA GRANA DEL “FISCAL CLIFF” CHE POTREBBE FAR CROLLARE IL PIL DEL 3-4% - SIA FITCH CHE MOODY'S MINACCIANO IL TAGLIO DELLA TRIPLA A - I REPUBBLICANI (IN VANTAGGIO ALLA CAMERA) PRONTI ALLO SCONTRO…
Vito Lops per "Il Sole 24 Ore.com"
Barack Obama ha vinto le elezioni aggiudicandosi la guida degli Stati Uniti per altri quattro anni. I sondaggi sono stati confermati. Così come è stata confermata la spaccatura tra Senato (ai democratici) e Camera (ai repubblicani). Come un orologio svizzero, dopo l'esito delle urne le agenzie di rating statunitensi sono tornate alla carica. Fitch ha sentenziato in poche parole che se Obama non risolve lo spinoso tema del fiscal cliff (il precipizio fiscale che incombe sugli Usa dato che da gennaio 2013 scadono gli sgravi fiscali approvati da Bush e prorogati dallo stesso Obama e si teme una ricaduta sul PIl tra il 3 e il 4%) la Tripla A potrebbe cadere.
Anche Moody's si è detta pronta a un downgrade. In questo caso l'agenzia statunitense ha puntato il dito sull'altro tallone d'Achille dell'economia a stelle e strisce: il debito pubblico che continua a crescere a causa di disavanzi annui via via più corposi. Complice la crisi finanziaria (e il salvataggio delle principali banche Usa, fatta eccezione per Lehman Brothers), l'onda d'urto del piano Tarp da 700 miliardi di dollari e tre manovre di quantitative easing in tre anni, il debito statunitense è balzato oltre i 16mila miliardi di dollari. Moody's non è andata per il sottile: se gli Usa non stabilizzeranno il debito perderanno il proprio rating. Non si è ancora pronunciata, invece, la terza grande sorella del rating, Standard and Poor's, che però ha tagliato la Tripla A agli Stati Uniti più di un anno fa.
Insomma debito pubblico e fiscal cliff, ovvero tematiche macro forti, tornano immediatamente sotto i riflettori una volta smaltita la sbornia del marketing politico e degli slogan ad effetto che tanto il vincitore Obama, quanto lo sconfitto Mitt Romney hanno utilizzato nella campagna elettorale. Cosa c'è da aspettarsi adesso se Obama non riuscirà a prendere di petto i due macigni che pesano sull'economia americana? Cosa succederà se il prossimo anno la prima economia del pianeta incasserà il downgrande di Moody's e e Fitch?





