di battista barbara durso

“SALVINI RINUNCI ALL’IMMUNITA’ E SI FACCIA PROCESSARE” - OSPITE DELLA D’URSO, ALESSANDRO DI BATTISTA INCALZA IL LEGHISTA: “PRIMA GLI ITALIANI, SÌ, MA QUALI ITALIANI? VADA A PRENDERE I POTENTI COME BENETTON. SE LO FA, LO SOSTENGO E MI METTO ANCHE LA FELPA - SALVINI NON LO CONOSCO, CI HO PARLATO DUE VOLTE IN VITA MIA. UN SACCO DI PERSONE CHE VOGLIONO CONTRASTARLO IN REALTÀ GLI STANNO FACENDO FAVORI…”

Tommaso Labate per il “Corriere della Sera”

 

ALESSANDRO DI BATTISTA OSPITE DI BARBARA DURSO

«Difficilmente il M5S può permettersi». Ore 18 e 29. Alessandro Di Battista si ferma a mezzo centimetro dallo scatenare l' incidente diplomatico all' interno del Movimento. In studio lo capiscono tutti, a cominciare da Barbara D' Urso che lo sta intervistando a Domenica Live , che il leader dell' ala extraparlamentare sta per dire che i suoi colleghi in Parlamento - nel corso dell' ospitata li definirà anche «ex colleghi», rimarcando che «io ho fatto un' altra scelta di vita» - devono votare perché Salvini si faccia processare.

 

Facile immaginare la scena del mastodontico staff della comunicazione pentastellata di governo, che ha già previsto che l' annuncio sia fatto da Di Maio in serata (cosa che succederà da Giletti su La7), mentre trattiene il respiro immaginandosi gli effetti collaterali di quello che sta per succedere. Poteva andare così: Di Battista che detta la linea al pomeriggio, Di Maio che esegue la sera. E invece non succede nulla.

ALESSANDRO DI BATTISTA OSPITE DI BARBARA DURSO

 

Di Battista riesce nell' impresa che per gli automobilisti rimane un sogno proibito. Ingranare la retromarcia un secondo dopo aver messo la quinta senza scassare la macchina. Si ferma, cambia la frase: «fermo restando che quell'azione sulla Diciotti è stata un' azione del governo intero». E conclude con un (decisamente più cauto delle premesse) «Salvini rinunci all' immunità e si faccia processare», tanto «sarà assolto».

Certo, è chiaro a occhio nudo che Di Battista è lì, dalla D' Urso, per fare lo sfidante di Salvini in una partita di boxe che durerà tanti round quante saranno le uscite pubbliche che lo separano dalle Europee.

 

ALESSANDRO DI BATTISTA OSPITE DI BARBARA DURSO

«Salvini non lo conosco, ci ho parlato due volte in vita mia», e uno. «Un sacco di persone che vogliono contrastare Salvini in realtà gli stanno facendo favori», e due. Al tre - «Salvini deve tirar fuori le pa..e» - interviene l' arbitro, e cioè la D' Urso: «Non credo che Salvini sia uno che si tira indietro». E lui: «Prima gli italiani, sì, ma quali italiani? () Vada a prendere i potenti come Benetton. Se lo fa, lo sostengo e mi metto anche la felpa».

 

Nel lanciare fendenti contro il leader della Lega, tolta la tentazione che lo sfiora alle 18 e 29, Di Battista deve stare attento a non colpire Di Maio. E nemmeno Conte. Sul caso Sea Watch se la cava indirizzando messaggi a suocera e nuora.

 

salvini

«A Salvini dico che serve coraggio. E ci sta alla grande creare un incidente diplomatico con l' Ue perché l' Europa se ne frega dell' Italia». Sul Venezuela parla solo alla nuora e rilancia la soluzione diplomatica prendendo le distanze dai contendenti. «Non tifo per Maduro come non ho mai tifato per Gheddafi». Poi è tutto o quasi uno scivolare verso il fogliettone finale, scandito da una carrellata di smentite.

 

«Vedo Luigi (Di Maio, ndr ) vicepremier e Roberto (Fico, ndr ) che hanno le scorte. A me mancherebbe l'aria» (una frase simile, prima di fare il premier, l'aveva detta anche Renzi). E ancora: «Non mi candido alle Europee e non sarò ministro di questo governo». E di un governo col Pd? «Col Pd? La Lega non è schiava delle lobby come lo è il Pd». E di un governo futuro? «Del futuro non si può sapere».

 

salvini

Nel presente c' è l' inchiesta delle Iene , che hanno smascherato il dipendente a nero dell' azienda di famiglia. E anche le scuse che il papà gli ha recapitato a mezzo social, poco prima di Domenica Live . «Non lo rifarei, scusami Ale». Peccato che sia finito il tempo a disposizione. La D' Urso lancia una delle clip sui reportage dal Centroamerica, chiede notizie del figlio di Di Battista («Una creaturella che è un amore»), poi lancia l' anticipazione della Dottoressa Giò , che «in questa puntata riuscirà a far fare outing a uno dei suoi ragazzi».

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni romano prodi elon musk donald trump ursula von der leyen giovanbattista fazzolari

COME MAI ALLA DUCETTA È PARTITO L’EMBOLO CONTRO PRODI? PERCHÉ IL PROF HA MESSO IL DITONE NELLA PIAGA: “L’ESTABLISHMENT AMERICANO ADORA LA MELONI PERCHÉ OBBEDISCE” - OBBEDIENTE A CHI? AI VERI ‘’POTERI FORTI’’, QUEI FONDI INTERNAZIONALI, DA BLACKSTONE A KKR, CHE FINO A IERI LO STATALISMO DI MELONI-FAZZOLARI VEDEVA COME IL FUMO AGLI OCCHI, ED OGGI HANNO IN MANO RETE UNICA, AUTOSTRADE, BANCHE E GRAN PARTE DEL SISTEMA ITALIA - E QUANDO SI RITROVA L’INATTESO RITORNO AL POTERE DI TRUMP, ECCOLA SCODINZOLARE TRA LE BRACCIA DI ELON MUSK, PRONTA A SROTOLARE LA GUIDA ROSSA AI SATELLITI DI STARLINK - LA FORZA MEDIATICA DI “IO SO’ GIORGIA” VA OLTRE QUELLA DI BERLUSCONI. MA QUANDO I NODI ARRIVERANNO AL PETTINE, CHE FARÀ? DA CAMALEONTICA VOLTAGABBANA TRATTERÀ I DAZI CON TRUMP O RESTERÀ IN EUROPA? - MA C’È ANCHE UN ALTRO MOTIVO DI RODIMENTO VERSO PRODI…

giorgia arianna meloni massimiliano romeo matteo salvini

RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA FACCIA HA RITIRATO DALLA CORSA PER LA SEGRETERIA DELLA LEGA IN LOMBARDIA IL SUO CANDIDATO LUCA TOCCALINI. E ORA IN LIZZA C’È SOLO MASSIMILIANO ROMEO, UNA VOLTA SUO FEDELISSIMO - UNA MOSSA SOSPINTA SOPRATTUTTO DALL’ASSOLUTO BISOGNO DI SALVINI DI AVERE PIÙ UNITI CHE MAI I CAPOCCIONI DELLA LEGA: PER IL 20 DICEMBRE È ATTESA LA SENTENZA PER IL PROCESSO OPEN ARMS - IL CAPITONE SPERA IN UNA SENTENZA DI CONDANNA: DIVENTARE "MARTIRE DELLA GIUSTIZIA" SUL TEMA DELLA MIGRAZIONE POTREBBE TRASFORMARSI IN UNA MEDAGLIA SUL PETTO PER RISALIRE NEL CUORE DEI LEGHISTI SEMPRE PIÙ DELUSI - DOPO LE SCONFITTE ALLE POLITICHE E ALLE REGIONALI, CON LA LEGGE SULL’AUTONOMIA FATTA A PEZZI, ORA LE SORELLE MELONI VOGLIONO SALIRE ANCHE SUI TRENI, DOVE SALVINI, COME MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, VUOL FARLA DA PADRONE. IL BORDELLO CONTINUA: FINO A QUANDO?

tony effe

DAGOREPORT - TONY EFFE VIA DAL CONCERTO DI CAPODANNO A ROMA PER I TESTI “VIOLENTI E MISOGINI”? MA ANDATE A FANCULO! MENTRE PAPA BERGOGLIO ACCOGLIE SANTI E PUTTANE, TRANS E GAY, LA SINISTRA ITALIANA PROVA A IMPORRE QUESTA OSSESSIONE AMERICANA PER IL POLITICAMENTE CORRETTO CHE SI ILLUDE DI RIDURRE IL TASSO DI INTOLLERANZA UTILIZZANDO UN LINGUAGGIO APPROPRIATO. TUTTO INUTILE. PERCHÉ IL RIDICOLO È PIÙ FORTE DEL PERICOLO. DIRE OMOSESSUALE ANZICHÉ GAY NON PROTEGGE GLI OMOSESSUALI DALLA VIOLENZA DI STRADA. COSÌ COME CACCIARE DAL PALCO DEL CONCERTONE DELL’ULTIMO ANNO IL RAPPER TONY EFFE PER AVER SCRITTO BRANI CHE "VEICOLANO MESSAGGI OFFENSIVI VERSO LE DONNE E NORMALIZZANO ATTEGGIAMENTI VIOLENTI" NON CAMBIA LA VITA SOCIALE E I RAPPORTI INTERPERSONALI. MASSÌ, IN PRINCIPIO ERA IL VERBO. MA ALLA FINE C'È LA BUGIA, IL TERRORE DI ESPRIMERE LIBERAMENTE QUELLO CHE SI PENSA, DETTO ALTRIMENTI FASCISMO”

mario calabresi - elly schlein - matteo renzi - carlo calenda - ernesto maria ruffini

DAGOREPORT – CERCASI DISPERATAMENTE UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE, DI ISPIRAZIONE CATTOLICA E MODERATA, CHE INSIEME AL PD POSSA CONTRAPPORSI ALLE ELEZIONI POLITICHE DEL 2027 ALLA DESTRA AUTORITARIA DEL GOVERNO DI MELONI (SALVINI E TAJANI NON CONTANO PIU' UN CAZZO) - MENTRE PROCEDE L'EUTANASIA DEL TERZO POLO, OSTAGGIO DI RENZI E CALENDA, SI E' AUTOCANDIDATO IL CATTOLICO ERNESTO MARIA RUFFINI, MA NON LO VUOLE NESSUNO (ANCHE PRODI DUBITA DEL SUO APPEL MEDIATICO) - RISULTATO? SI È DIMESSO NON SOLO DAL FISCO MA ANCHE DA CANDIDATO - RUFFINI O NO, UNA “COSA" DI CENTRO DOVRÀ NASCERE A FIANCO DEL PD. L'EVANESCENZA DEI CATTO-RIFORMISTI DEM E' TOTALE. IL VATICANO E L'AZIONISMO CATTOLICO NON SI RICONOSCONO NEI VALORI ARCOBALENO DELLA MULTIGENDER ELLY SCHLEIN – RUMORS DALLA MILANO CIVICA: CIRCOLA IL NOME DI MARIO CALABRESI COME CANDIDATO SINDACO PER IL DOPO SALA…