‘’AVETE SCOMMESSO SULLA ROVINA DI QUESTO PAESE, E AVETE VINTO..’’ - LA ARMELLINI EVADE TASSE PER 1243 IMMOBILI, PRADA SOTTO INCHIESTA PER ELUSIONE DA 470 MLN E FARINETTI AMMETTE DI AVER CONDONATO PASTICCI FISCALI

Massimo Giannini per ‘Affari&Finanza - La Repubblica'

Per carità. Vedi le file bibliche di umanità sfatta che si intruppa in banca e alla posta per uscire dall'incubo della mini-Imu o della Tares, e come Woody Allen ti sfiorano pensieri che non condividi. Tipo: basta, mi ribello, non pago ed entro in clandestinità. Oppure: basta, mi arrendo, prendetevi tutto e fate di me quello che volete. Poi cerchi di ritrovare la ragione, e ti ricordi che questo Paese è fatto non solo di poveri «sudditi» tartassati, ma anche di ricchi evasori incalliti.

La Guardia di Finanza nel 2013 ha scoperto 16,138 miliardi di evasione totale, 15,151 miliardi di evasione internazionale, 4,992 di evasione Iva. Con questi numeri, l'Italia guida la classifica dei Paesi in cui il «nero» (con un valore stimato in 333 miliardi) pesa di più in rapporto al Pil: tra il 17 e il 21% da noi, contro il 14% della Svezia e il 13% della Germania.

E mentre il governo vara l'ennesima sanatoria sul rientro dei capitali dall'estero chiamandolo con pudore non «condono» ma «collaborazione volontaria», perché in effetti il decreto Saccomanni di oggi è almeno più severo dello scandaloso Scudo Tremonti del 2009 - rifletti sul Capitale Umano che si nasconde dietro questi numeri. Per un piccolo imprenditore che fa fino in fondo il suo dovere e alla fine chiude comunque i battenti, ci sono grandi industriali e mediocri manutengoli del sottobosco «borghese» metropolitano che fanno i loro comodi. Nessuno è senza peccato. Nemmeno i «migliori».

Prada, la griffe più prestigiosa dell'alta moda tricolore, finisce sotto la lente della procura di Milano per un'elusione fiscale da 470 milioni in dieci anni. Oscar Farinetti, alfiere del rinnovamento renziano, confessa candido a «Libero» di aver fatto un bel condono per i pasticci fiscali delle fiduciarie che controllano Eataly. Poi ci sono i «peggiori».

E qui rabbrividisci. Angiola Armellini, la Gran Signora del Mattone Capitolino che per decenni occulta un «tesoretto» di 1.243 immobili, è il paradigma di un pezzo d'Italia. Quella che si lamenta dello Stato di polizia e della politica ladrona, e intanto si gode il patrimonio illecito o mai dichiarato.

Mentre rifletti su questo ti senti a tua volta per un attimo in colpa: non sarò qualunquista? Poi convieni che no, non è qualunquismo. È solo la solita, purtroppo verissima ovvietà: fino a quando tanti che hanno poco pagano troppo, e pochi che hanno tanto non pagano nulla, le tasse non caleranno mai.

Ti sfiora un'ultima immagine, di pura fantasia. La signora Armellini che si trucca, prima di una delle sue cene eleganti. Sulla porta si affaccia Bruno Tabacci («a sua insaputa» compagno di Madame Evasione) e le dice: «Avete scommesso sulla rovina di questo Paese, e avete vinto...». E lei: «Vuoi dire "abbiamo" vinto, caro...». Poi l'immagine svanisce, e torna la dura realtà.

 

 

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