papa bergoglio daniel rudof anrig e una guardia svizzera

GUARDIE SVIZZERE NON MARINES - PAPA FRANCESCO “LICENZIA” IL CAPO DELLA GUARNIGIONE, DANIELE RUDOLF ANRIG, PER I SUOI METODI TROPPO SEVERI - NEGLI ULTIMI MESI BERGOGLIO HA PRESO INFORMAZIONI PARLANDO DIRETTAMENTE CON LE GUARDIE

Franca Giansoldati per “il Messaggero

 

papa bergoglio e una guardia svizzerapapa bergoglio e una guardia svizzera

Il Papa ha rimosso il capo della Guardia Svizzera. L'annuncio a sorpresa è apparso sulla prima pagina dell'Osservatore Romano all’interno della rubrica «Nostre Informazioni», quella solitamente più seguita in curia, contenente novità importanti ma anche promozioni o siluramenti di vescovi, cardinali, monsignori. Il metodo seguito è apparso irrituale rispetto al passato. Quattro righe.

 

Una specie di fulmine a ciel sereno all’interno del piccolo Stato. «Il Santo Padre ha disposto che il colonnello Daniel Rudof Anrig termini il suo ufficio il 31 gennaio 2015, alla conclusione della proroga concessa dopo la fine del suo mandato». Che il comandante avesse terminato il quinquennio previsto non era una novità, anche se Francesco lo aveva riconfermato nel ruolo qualche tempo dopo la sua elezione.

 

daniel rudolf anrigdaniel rudolf anrig

Poi qualcosa, cammin facendo, non deve avere funzionato bene; qualcosa si deve essere incrinato, perché Papa Bergoglio ad un certo punto ha iniziato a fare capire ai suoi collaboratori che avrebbe voluto vedere un corpo militare meno rigido, con regole meno ossessive di quanto non fossero quelle imposte dal colonnello Anrig ai 120 ragazzi elvetici scelti per proteggere il pontefice e la sua dimora. La ferma per tutti è di due anni durante i quali sono previste regole ferree, spirito di corpo, esercitazioni continue, turni di guardia massacranti, l’apprendimento di arti marziali. 

PATERNITÀ
Papa Francesco ha imparato a conoscere da vicino questo mondo. Fuori dalla sua stanza, nel residence di Santa Marta, ci sono sempre diverse guardie a vegliare su di lui. Con loro, piano piano, ha iniziato a parlare, ad interessarsi, a fare domande. Qualche mese ha è anche andato a visitare la loro caserma, entrando persino in cucina, dove ora, su una mensola, è conservato il bicchiere utilizzato quel giorno da Francesco per bere un po' d'acqua. E’ esposto come una reliquia. Sul post-it giallo attaccato al vetro c’è scritto: «Bicchiere utilizzato dal Santo Padre».

daniel rudolf anrig daniel rudolf anrig

 

Ai ragazzi in divisa che montavano i turni di guardia con l’alabarda più di una volta ha chiesto se non fossero stanchi, se poteva portare loro un po' d'acqua o addirittura, una volta, persino una seggiola. Le guardie svizzere di turno, naturalmente, hanno declinato l'offerta. Non era consentito. Bergoglio si comporta con loro con fare paterno, li conosce per nome, si informa su come stanno. Recentemente ha persino rotto il protocollo che vietava al militare di non dare la mano al pontefice.

Una fotografia ha immortalato quel momento facendo subito il giro del mondo. L’immagine suggerisce un nuovo modo di concepire i rapporti tra il sovrano e il suo esercito. Va da sé che la visione paternalista e familiare di Papa Francesco difficilmente avrebbe potuto conciliarsi con la cornice militaresca del colonnello Anrig. Quarantenne, cattolicissimo, padre di quattro bambini, irreprensibile tuttavia descritto da tante guardie svizzere come una persona rigidissima. Teutonica.

daniel rudolf anrig   daniel rudolf anrig

 

Nato nel cantone di San Gallo, ha prestato servizio nella Guardia Svizzera dal 1992 al 1994. Tornato in Svizzera, ha studiato diritto civile e canonico a Friburgo, lavorando come assistente alla cattedra di diritto civile fino al 2001. In seguito ha ottenuto la carica di capo della polizia criminale di Glarona. Nel 2006 è stato nominato comandante della polizia del cantone.

 

Nel 2008 è stato nominato 34esimo comandante della Guardia Svizzera da Benedetto XVI. Tra i compiti il reclutamento, la conformità con i regolamenti in vigore e della ripartizione delle cariche ai superiori. Spetta a lui garantire il corretto funzionamento del più piccolo esercito del mondo e il mantenimento della disciplina al suo interno. Il futuro comandante potrebbe essere l'attuale vice comandante, Christoph Graf, arrivato 27 anni fa alla guardia come semplice alabardiere. Persona meno dura e dai tratti umani più paterni.

 

 

Ultimi Dagoreport

gianfranco zinzilli silvia calandrelli giampaolo rossi rai

FLASH - GRANDE INCAZZATURA NEL CENTRODESTRA, IN PARTICOLARE TRA I FRATELLINI D’ITALIA: TRA OGGI E DOMANI IN RAI DEVONO DECIDERE IL PRESIDENTE DI RAI PUBBLICITÀ E L’AD ROSSI VUOLE NOMINARE SILVIA CALANDRELLI, IN QUOTA PD, COME PRESIDENTE  DELLA CASSAFORTE PUBBLICITARIA DELLA RAI (IL FILOSOFO DI COLLE OPPIO LE AVEVA PROPOSTO LA DIREZIONE DI PUBBLICA UTILITÀ, MA LEI HA RIFIUTATO) - LA LEGA VORREBBE PIAZZARE GIANFRANCO ZINZILLI, ATTUALMENTE VICE DIRETTORE VICARIO DELLA DIREZIONE OFFERTA ESTERO RAI ITALIA...

milano fdi fratelli d'italia giorgia meloni carlo fidanza ignazio la russa francesco gaetano caltagirone duomo

DAGOREPORT - PIJAMOSE MILANO! E CHE CE' VO'! DALL’ALTO DELLE REGIONALI LOMBARDE DEL 2023, CON IL TRIONFO DI FRATELLI D'ITALIA (25,18%), MENTRE LA LEGA SI DEVE ACCONTENTARE DEL 16,5 E FORZA ITALIA DEL 7,23, L’ASSALTO DI FRATELLI D’ITALIA ALLA MADUNINA ERA INEVITABILE - LA REGIONE È IN MANO DEL LEGHISTA ATTILIO FONTANA CHE, CON L’ASSESSORE ALLA SANITÀ GUIDO BERTOLASO, HA SBARRATO LA PORTA ALLE MIRE DELLA MELONIANA FAMIGLIA ANGELUCCI - EPPOI, SAREBBE PURE ORA DI DARE SEPOLTURA A STI’ POTERI FINANZIARI CHE SE NE FOTTONO DI ROMA: ED ECCO L’ASSALTO DI CALTAGIRONE A GENERALI E DI MPS-CALTA-MEF A MEDIOBANCA - IN ATTESA DI PRENDERSI TUTTO, LE MIRE DELLA DUCETTA PUNTANO AD ESPUGNARE ANCHE PALAZZO MARINO: AHÒ, ORA A MILANO CI VUOLE UN SINDACO ALLA FIAMMA! - ALLA FACCIA DEL POTERE GUADAGNATO SOTTO IL DUOMO IN TANTI ANNI DI DURO LAVORO DAI FRATELLI LA RUSSA, IL CANDIDATO DI GIORGIA SI CHIAMA CARLO FIDANZA. UN “CAMERATA” GIÀ NOTO ALLE CRONACHE PER I SALUTI ROMANI RIPRESI DALLE TELECAMERE NASCOSTE DI FANPAGE, NELL’INCHIESTA “LOBBY NERA” - UNA NOTIZIA CHE L’IMMARCESCIBILE ‘GNAZIO NON HA PER NULLA GRADITO…

donald trump friedrich merz giorgia meloni

DAGOREPORT - IL FINE GIUSTIFICA IL MERZ... – GIORGIA MELONI HA FINALMENTE CAPITO CHE IL DAZISMO DI TRUMP È UNA FREGATURA PER L’ITALIA. AD APRIRE GLI OCCHI ALLA DUCETTA È STATA UNA LUNGA TELEFONATA CON IL CANCELLIERE TEDESCO, FRIEDRICH MERZ - DA POLITICO NAVIGATO, L’EX NEMICO DELLA MERKEL È RIUSCITO A FAR CAMBIARE IDEA ALLA DUCETTA, PUNTANDO SUI GROSSI PROBLEMI CHE HANNO IN COMUNE ITALIA E GERMANIA (TU HAI SALVINI, IO I NAZISTI DI AFD) E PROPONENDOLE DI FAR DIVENTARE FRATELLI D’ITALIA UN PUNTELLO PER LA MAGGIORANZA PPE ALL’EUROPARLAMENTO, GARANTENDOLE L'APPOGGIO POLITICO ED ECONOMICO DELLA GERMANIA SE SOSTERRA' LA ROTTA DI KAISER URSULA, SUPPORTATA DALL'ASSE FRANCO-TEDESCO – CON TRUMP OLTRE OGNI LIMITE (LA FRASE SUI LEADER “BACIACULO” HA SCIOCCATO “AO’, IO SO' GIORGIA”), COME SI COMPORTERÀ A WASHINGTON LA PREMIER, IL PROSSIMO 17 APRILE?

donald trump peter navarro

DAGOREPORT: COME È RIUSCITO PETER NAVARRO A DIVENTARE L’’’ARCHITETTO" DEI DAZI DELLA CASA BIANCA, CHE STANNO SCONQUASSANDO IL MONDO? UN TIPINO CHE ELON MUSK HA LIQUIDATO COME UN “IMBECILLE, PIÙ STUPIDO DI UN SACCO DI MATTONI”, FU ‘’SCOPERTO’’’ GIÀ NEL PRIMO MANDATO DEL 2016 DALLA COPPIA JARED KUSHNER E IVANKA TRUMP - IL SUO “MERITO” È LA FEDELTÀ ASSOLUTA: NEL 2024 NAVARRO SI È FATTO 4 MESI DI CARCERE RIFIUTANDOSI DI TESTIMONIARE CONTRO ''THE DONALD” DAVANTI ALLA COMMISSIONE D’INCHIESTA PER L’ASSALTO A CAPITOL HILL DEL 6 GENNAIO 2021...

trump modi xi jinping ursula von der leyen

LA MOSSA DEI DAZI DI TRUMP: UN BOOMERANG CHE L’HA SBATTUTO CON IL CULONE PER TERRA – DIETRO LA LEVA DELLE TARIFFE, IL TRUMPONE SI ERA ILLUSO DI POTER RIAFFERMARE IL POTERE GLOBALE DELL’IMPERO AMERICANO. IN PRIMIS, SOGGIOGANDO IL DRAGONE CINESE, L’UNICA POTENZA CHE PUÒ METTERE ALLE CORDE GLI USA. SECONDO BERSAGLIO: METTERE IL GUINZAGLIO AI “PARASSITI” EUROPEI. TERZO: RALLENTARE LO SVILUPPO TECNOLOGICO DI POTENZE EMERGENTI COME L’INDIA - LA RISPOSTA DEL NUOVO ASSE TRA EUROPA E CINA E INDIA, È STATA DURA E CHIARISSIMA. È BASTATO IL TRACOLLO GLOBALE DEI MERCATI E IL MEZZO FALLIMENTO DELL'ASTA DEI TITOLI DEL TESORO USA. SE I MERCATI TROVANO ANCORA LINFA PER LE MATTANE DI TRUMP, PER GLI STATI UNITI IL DISINVESTIMENTO DEL SUO ENORME DEBITO PUBBLICO SAREBBE UNO SCONQUASSO DA FAR IMPALLIDIRE LA CRISI DEL ’29 - CERTO, VISTO LO STATO PSICOLABILE DEL CALIGOLA AMERICANO, CHISSÀ SE FRA 90 GIORNI, QUANDO TERMINERÀ LA MESSA IN PAUSA DEI DAZI, L'IDIOTA DELLA CASA BIANCA RIUSCIRÀ A RICORDARLO? AH, SAPERLO…

giana, turicchi, venier, paolo gallo, cristian signoretto arrigo antonino stefano

DAGOREPORT - AL GRAN BALLO DELLE NOMINE DELLE AZIENDE PARTECIPATE DALLO STATO - FA STORCERE IL NASO IL NUOVO CEO DI ASPI (AUTOSTRADE PER L’ITALIA): ARRIGO GIANA VANTA UN CURRICULUM DI AMMINISTRATORE PRETTAMENTE “LOCALE” E “DE SINISTRA”: MALGRADO SIA STATO IMPOSTO DA SALVINI, GUIDA ATM GRAZIE AL SINDACO BEPPE SALA. E PRIMA ANCORA FU NOMINATO CEO DI COTRAL DALL’ALLORA GOVERNATORE DEL LAZIO NICOLA ZINGARETTI; DOPODICHÉ SI ATTACCÒ ALL’ATAC, SPONSOR IL SINDACO GUALTIERI - RIMANE IN BALLO LA QUESTIONE SNAM: MALGRADO IL PARERE FAVOREVOLE DI CDP ALLA CONFERMA DI STEFANO VENIER, IL CEO DI ENI DESCALZI PUNTEREBBE SU CRISTIAN SIGNORETTO. IN BILICO PAOLO GALLO AL QUARTO MANDATO COME AD DI ITALGAS…