giuseppe conte casaleggio davide luigi di maio

POLVERE DI CINQUE STELLE – AGLI STATI GENERALI IL MOVIMENTO DOVRÀ CAPIRE COME USCIRE DAL PANTANO DEI DUE MANDATI E LANCIARE IL SALVAGENTE A DI MAIO&CO: L'ULTIMA TROVATA - DOPO IL MITOLOGICO MANDATO ZERO - È IL MANDATO PER MERITI SPECIALI. UNA LEGION D'ONORE CHE TRASFORMEREBBE LE PRIME FILE IN UNA SORTA DI SENATORI, SE NON A VITA ALMENO AD HONOREM - UN'IDEA CHE NON DISPIACE A CONTE, MA CHE HA GIÀ SCATENATO LE FURIE DI DI BATTISTA E CASALEGGIO CHE…

Ilario Lombardo per "La Stampa"

 

DAVIDE CASALEGGIO ALESSANDRO DI BATTISTA

L'idea, neanche troppo nascosta dietro la conferma che la regola dei due mandati non si tocca, è di trovare il modo migliore da qui a un anno per aggirare il divieto che tiene prigioniero lo stato maggiore del M5S. L'ultima trovata - dopo il mitologico mandato zero - è il mandato per meriti speciali. Una legion d'onore che trasformerebbe le prime file grilline in una sorta di senatori, se non a vita almeno ad honorem. In un clima di tramonto, la fine di vecchi rapporti è sancita dal gran rifiuto a presentarsi di Davide Casaleggio, e salvo sorprese dall'assenza anche di Beppe Grillo, che, a differenza del premier Giuseppe Conte, non dovrebbe mandare un video.

 

giuseppe conte e luigi di maio

Che il doppio mandato sia il tema sia il più sentito per le sorti del M5S, lo dimostra il fatto che è stato piazzato al primo punto del documento guida di 18 pagine prodotto dopo la prima delle due giornate finali degli Stati Generali. La premessa ribadisce quanto anticipato dal reggente Vito Crimi al mattino, nel messaggio ai 305 delegati prima dell'apertura dei tavoli: «Le assemblee regionali hanno confermato che il limite del doppio mandato va mantenuto. Contemporaneamente, è emersa la necessità di capire come possano essere valorizzate le competenze acquisite dai portavoce nel corso dell'esperienza istituzionale».

 

ALESSANDRO DI BATTISTA DAVIDE CASALEGGIO

Ecco: come contemperare i principi con i bisogni? Si chiede il "Tavolo Regole e principi". Quattro sono le proposte. E la seconda recita: «Concedere la possibilità di svolgere un terzo mandato per meriti speciali, previa votazione favorevole sulla piattaforma Rousseau». Quali siano questi meriti speciali non si sa. Ma immaginiamo: fare il ministro? Fare il vicepresidente del Senato? Fare il presidente di commissione? Il voto certificherebbe il salvagente lanciato per Luigi Di Maio, Alfonso Bonafede, Stefano Patuanelli, Riccardo Fraccaro, Paola Taverna e tanti altri della prima gloriosa infornata del M5S, molti dei quali siedono al governo.

beppe grillo giuseppe conte luigi di maio

 

Le altre proposte in discussione in queste ore sono: lasciare la possibilità a chi ha già svolto due mandati regionali/nazionali/europei di candidarsi nei comuni come consiglieri o sindaci; rendere requisito obbligatorio il primo mandato come consigliere comunale, per farsi le ossa; consentire un terzo mandato se uno dei due precedenti è stato interrotto dopo 2 anni, 6 mesi e un giorno. La medaglia al merito è un'idea che non dispiace a Conte ma ha già scatenato le furie di molti, sia attivisti sia big come Alessandro Di Battista e il patron dell'Associazione Rousseau Casaleggio, che per rovinare la festa ieri ha pubblicato di buon mattino un post per dire che non avrebbe partecipato alla sessione finale degli Stati Generali oggi.

DAVIDE CASALEGGIO E ALESSANDRO DI BATTISTA

 

Primo, perché l'invito lo ha ricevuto solo giovedì, dopo che i giornali avevano già ampiamente raccontato che era stato lasciato fuori. Secondo, citando il doppio mandato, perché «molte decisioni sono già state date per acquisite». Poi Casaleggio si unisce all'appello di pubblicare i voti dei 30 relatori scelti su mille per parlare questa sera. I sostenitori di Di Battista pensano che l'ex deputato abbia preso più di tutti e molto più di Di Maio. Fonti vicine a Rousseau hanno però calcolato che almeno il 70 per cento delle preferenze è andato a relatori che in un modo o nell'altro appartengono all'ala governista, quella in cui non si riconosce Di Battista.

vito crimi

 

L'eterno duello con Di Maio troverà oggi il suo culmine. L'ordine alfabetico vuole che i due parleranno uno dopo l'altro e come tutti i 30 super-delegati per massimo 5 minuti. Poi gli Stati Generali si chiuderanno con un documento di sintesi che sancirà la convergenza sulla leadership collegiale, una sorta di segreteria da votare in un secondo momento, con Di Maio pronto a entrarci e il dissidente Dibba ancora incerto.

ZINGARETTI - CONTE - DI MAIOconte di maiovito crimi 1di maio

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