PRENDI I SOLDI E SCAPPA! - SE DEPARDIEU CHE FUGGE IN BELGIO SONO AFFARI DI HOLLANDE (E DELLA SUA ALIQUOTA AL 75%), CALATRAVA CHE SPOSTA IL SUO STUDIO IN SVIZZERA SONO MATTONI NOSTRI! - EH GIÀ, L’ARCHITETTO SPAGNOLO PIÙ AMATO DALLA SINISTRA EUROPEA, PRIMA PRENDE APPALTI DA STATI E CITTÀ (SOLDI PUBBLICI) E POI LI PORTA NEL CANTONE DI ZURIGO, MOLLANDO LA SPAGNA IN CRISI…

Giampiero Martinotti per "la Repubblica"

I Paperoni d'Europa fuggono, vogliono pagare meno tasse, scappano dal paese d'origine e approdano su rive più accomodanti. Vecchio fenomeno che sembra crescere con la crisi: pochi giorni fa, Gérard Depardieu ha abbandonato la Francia per stabilirsi in Belgio, ad appena un chilometro dalla frontiera. Ieri, si è saputo che anche Santiago Calatrava, uno degli architetti europei più affermati, ha trasferito la sua società in Svizzera, per l'esattezza nel cantone di Zurigo.

Una società che ha perso un po' di soldi negli ultimi esercizi, ma il cui portafoglio di investimenti sfiora i 32 milioni di euro. L'attore ha voluto pagare meno tasse, l'architetto, probabilmente, ha anche voluto proteggersi contro un eventuale default spagnolo. Entrambi seguono quella strada che i commercialisti chiamano «l'ottimizzazione fiscale» e che si può spiegare in pochissime parole: pagare il meno possibile di tasse.

Calatrava e Depardieu si sono attirati i fulmini di buona parte del mondo politico: la sinistra spagnola parla di slealtà da parte di un uomo che «ha vissuto fondamentalmente con il denaro pubblico», mentre il governo francese sbatte i pugni sul tavolo.

Il premier francese Jean-Marc Ayrault, solitamente pacato, alza la voce e bacchetta, pur senza citarlo, il più popolare attore francese per la sua scelta di andare in Belgio. Il caso Depardieu infiamma da due giorni il dibattito transalpino. La sinistra spara a zero contro un attore che negli anni ‘80 fu uno dei più ardenti sostenitori di François Mitterrand, per poi diventare un fan di Nicolas Sarkozy.

E che oggi è il simbolo di quella minoranza di straricchi che preferisce domiciliarsi all'estero per evitare patrimoniale, imposte sulle plusvalenze, supertasse come quella del 75 per cento introdotta da Hollande sull'Irpef di chi guadagna più di un milione all'anno. Un deputato socialista, sia pur isolato, si è spinto fino a proporre il ritiro della nazionalità a chi fugge verso lidi fiscalmente più clementi.

Interrogato dai giornalisti dopo aver partecipato a una conferenza sulla povertà, il primo ministro non ha nascosto la sua ira: «Quelli che scelgono l'esilio all'estero non hanno paura di diventar poveri. Vorrebbero diventare ancora più ricchi». Poi ha incalzato: «La povertà non sarà ridotta se chi possiede di più non accetta un po' di solidarietà e un po' di generosità. Per fortuna sono poco numerosi a volersene andare solo per esonerarsi dalla solidarietà con gli altri francesi». Ayrault ha difeso la sua politica: «Se si vogliono risolvere i problemi legati alla povertà e alle diseguaglianze sociali, bisogna fare delle scelte
politiche. Il che significa anche scegliere una politica fiscale. Noi chiediamo un sforzo ai più ricchi e alle imprese più grandi».

La vicenda Depardieu ha improvvisamente riportato in primo piano il problema degli «esiliati fiscali», che starebbero aumentando dopo l'arrivo di Hollande all'Eliseo. Fra loro ci sono nomi famosi: da Zinedine Zidane, rimasto a Madrid dopo il ritiro dall'attività agonistica, a Johnny Hallyday, residente in Svizzera come quasi tutti i tennisti, senza dimenticare personaggi come Alain Delon e Charles Aznavour.

Recentemente, Bernard Arnault, proprietario della Lvmh e quarta fortuna mondiale, ha chiesto la cittadinanza belga, anche se per il momento non ha lasciato la Francia. Tutti lamentano un fisco eccessivamente punitivo: patrimoniale, imposte di successione altissime, plusvalenze tassate più che altrove. Il fenomeno è vistoso per i nomi coinvolti, più che per i numeri: sui 200 mila francesi residenti in Belgio, solo 5 mila avrebbero traslocato per ragioni fiscali.

Pochi mesi fa, David Cameron aveva detto di voler srotolare «il tappeto rosso» per i francesi che vogliono abbandonare il loro Paese a causa del fisco.

 

MASSIMILIANO FUKSAS SANTIAGO CALATRAVA Santiago CalatravaGERARD DEPARDIEUJEAN MARC AYRAULTFRANCOIS HOLLANDE zinedine zidane jaques chiracBernard Arnault

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...

pier silvio marina berlusconi fedele confalonieri

DAGOREPORT – MARINA E PIER SILVIO NON HANNO FATTO I CONTI CON IL VUOTO DI POTERE IN FAMIGLIA LASCIATO DAL TRAMONTO DI GIANNI LETTA (L'UOMO PER RISOLVERE PROBLEMI POLITICI) E DALL'USCITA DI SCENA DI GINA NIERI, EX MOGLIE DI PAOLO DEL DEBBIO, PUPILLA DI CONFALONIERI, ADDETTA AI RAPPORTI ISTITUZIONALI DI MEDIASET) - FUORI NIERI, IN PANCHINA LETTA, GLI STAFF DEI FIGLI DI SILVIO STANNO FACENDO DI TUTTO PER PRIMEGGIARE. TRA I PIÙ ATTIVI E AMBIZIOSI, SI SEGNALA IL BRACCIO DESTRO DI “PIER DUDI”, NICCOLÒ QUERCI - COME MAI OGNI SETTIMANA CONFALONIERI SI ATTOVAGLIA DA MARTA FASCINA? AH, SAPERLO...