vladimir putin

PRESTO, UNO PSICHIATRA AL CREMLINO - MASSIMO AMMANITI PROVA A ENTRARE NELLA TESTA DI PUTIN: “SICURAMENTE NELLE STRADE DI LENINGRADO AVEVA IMPARATO A DIFFIDARE DEI COMPAGNI DI STRADA, SEMPRE PRONTI A TRADIRTI PER UN PEZZO DI PANE IN PIÙ. È LA STESSA STRATEGIA CHE SEGUE ANCORA OGGI NELLA SUA GUERRA SCIAGURATA IN UCRAINA, COLPIRE I PAESI DELL’OCCIDENTE PRIMA CHE POSSANO REAGIRE” - “ALDILÀ DELLA SUA ARROGANZA SI COGLIE IN LUI UNA PAURA PROFONDA E UN DUBBIO CHE LO TORMENTA…”

Massimo Ammaniti per www.corriere.it

 

massimo ammaniti

Nel grande salone dell’Ordine di Santa Caterina nel Cremlino, progettato e realizzato dagli Zar per celebrare le glorie dell’Impero Russo, Putin ha riunito qualche giorno fa i capi della sicurezza per riconoscere le nuove Repubbliche ucraine.

 

È uno scenario agghiacciante, nel grande salone tondo, completamente bianco, ornato di grandi colonne Putin è seduto al centro e intorno a fargli da corona i suoi sottoposti seduti, ognuno distante dall’altro. L‘immagine è irreale, potrebbe quasi ricordare le scene del film muto di Fritz Lang «Metropolis», in cui si rappresentava un mondo assoggettato ad una dittatura del futuro, che si sarebbe imposta nell’anno 2026 non molto lontano dall’oggi.

VLADIMIR PUTIN CON I CAPI DEI SERVIZI

 

E come tutti abbiamo visto i suoi funzionari della sicurezza erano seduti cercando di assecondare il monarca, come poi è avvenuto al capo dei servizi segreti Sergei Naryshkin che si dibatteva imbarazzato per cercare di non contraddire quello che il padrone intendeva rivolgendogli degli sguardi tra l’imperativo e l’ironico. E ad un certo punto Putin si è rivolto a loro con una domanda che non richiedeva risposte:«Ci sono punti di vista diversi?».

vladimir putin fulmina con lo sguardo sergey naryshkin

 

Colpisce in questo scenario la glacialità dell’incontro, che vorrebbe trasmettere agli spettatori russi, che hanno seguito in televisione le fasi dell’incontro, il senso autocratico di Putin che domina incontrastato la Grande Madre Russia, assoggettata al suo potere.

 

È un’immagine potente e grandiosa che ai miei occhi di psichiatra rievoca quello che scrisse parecchi decenni fa il sociologo americano Norman Cameron sulle pseudo comunità paranoidi, che vengono immaginate e costruite nella mente di quanti sono affetti dalla paranoia.

sergei naryshkin 3

 

Sono mondi mentali abitati dai persecutori che devono essere assoggettati e annichiliti per non rappresentare più una minaccia. Più che stretti collaboratori i capi dei servizi di sicurezza sembrano piuttosto dei «competitor» pericolosi che anche loro devono essere annullati per non contrastare il potere del monarca.

 

UCRAINA - ATTACCO DEI RUSSI A KIEV

Non è la prima volta che succede nel mondo russo, più volte si è parlato della paranoia di Stalin, che era stata addirittura diagnosticata nel 1927 dal grande neurologo di Pietroburgo Vladimir Bechterev che l’aveva visitato al Cremlino e che poi pagò con la sua vita quella che fu la sua ultima diagnosi.

 

Non credo che Putin sia mai stato visitato da uno psichiatra, ma colpisce ad esempio il suo atteggiamento freddo e distante nell’intervista rilasciata al regista americano Oliver Stone, anche quando risponde alla domanda che gli viene fatta sulla sua adolescenza, periodo nel quale era un ragazzo di strada in un quartiere degradato.

UCRAINA - ATTACCO DEI RUSSI A KIEV

 

Lì aveva forgiato il suo carattere calloso e privo di emozioni che viene descritto nei trattati di psichiatria, apprendendo nelle lotte quotidiane le strategie di una cultura antisociale e violenta. Più volte si è espresso con queste parole: «Bisogna colpire per primo», per evitare di dover subire le aggressioni degli altri che ai suoi occhi sono sempre nemici.

putin colpito dal lanciacazzi 3

 

Sicuramente nelle strade di Leningrado aveva imparato ben presto a diffidare dei compagni di strada, sempre pronti a tradirti per un pezzo di pane in più. È la stessa strategia che Putin segue ancora oggi nella sua guerra sciagurata in Ucraina, colpire i paesi dell’Occidente prima che possano reagire. Ma aldilà della sua arroganza si coglie in lui una paura profonda e un dubbio che lo tormenta: «Non so se sia vero ma basandomi sul semplice sospetto agirò come se fosse sicuro», parole che Otello continua a ripetere a sé stesso nella tragedia di Shakespeare.

vladimir putin VLADIMIR PUTIN RIDEvladimir putin MASSIMO AMMANITI 3vladimir putin 2vladimir putin sergei naryshkin.

Ultimi Dagoreport

italo bocchino maria rosaria boccia gennaro sangiuliano

DAGOREPORT - MARIA ROSARIA BOCCIA COLPISCE ANCORA: L'EX AMANTE DI SANGIULIANO INFIERISCE SU "GENNY DELON" E PRESENTA LE PROVE CHE SBUGIARDANO LA VERSIONE DELL'EX MINISTRO - IL FOTOMONTAGGIO DI SANGIULIANO INCINTO NON ERA UN "PIZZINO" SULLA PRESUNTA GRAVIDANZA DELLA BOCCIA: ERA UN MEME CHE CIRCOLAVA DA TEMPO SU INTERNET (E NON È STATO MESSO IN GIRO DALLA BIONDA POMPEIANA) - E LA TORTA CON LA PRESUNTA ALLUSIONE AL BIMBO MAI NATO? MACCHE', ERA IL DOLCE DI COMPLEANNO DELL'AMICA MARIA PIA LA MALFA - VIDEO: QUANDO ITALO BOCCHINO A "PIAZZAPULITA" DIFENDEVA L'AMICO GENNY, CHE GLI SUGGERIVA TUTTO VIA CHAT IN DIRETTA...

meloni trump

DAGOREPORT - NON SAPPIAMO SE IL BLITZ VOLANTE TRA LE BRACCIA DI TRUMP SARÀ UNA SCONFITTA O UN TRIONFO PER GIORGIA MELONI - QUEL CHE È CERTO È CHE DOPO TALE MISSIONE, POCO ISTITUZIONALE E DEL TUTTO IRRITUALE, LA DUCETTA È DIVENUTA AGLI OCCHI DI BRUXELLES LA CHEERLEADER DEL TRUMPISMO, L’APRIPISTA DELLA TECNODESTRA DI MUSK. ALTRO CHE MEDIATRICE TRA WASHINGTON E L’UE - LA GIORGIA CAMALEONTE, SVANITI I BACINI DI BIDEN, DI FRONTE ALL'IMPREVEDIBILITÀ DEL ''TRUMPISMO MUSK-ALZONE'', È STATA COLTA DAL PANICO. E HA FATTO IL PASSO PIÙ LUNGO DELLA GAMBOTTA VOLANDO IN FLORIDA, GRAZIE ALL'AMICO MUSK - E PER LA SERIE “CIO' CHE SI OTTIENE, SI PAGA”, IL “TESLA DI MINCHIA” HA SUBITO PRESENTATO ALLA REGINETTA DI COATTONIA LA PARCELLA DA 1,5 MILIARDI DI DOLLARI DELLA SUA SPACE X …

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DI CECILIA SALA? BUIO FITTO, PURTROPPO. I TEMPI PER LA LIBERAZIONE DELLA GIORNALISTA ITALIANA NON SOLO SI ALLUNGANO MA SI INGARBUGLIANO, E LA FORZATURA DEL BLITZ TRANSOCEANICO DI GIORGIA MELONI RISCHIA DI PEGGIORARE LE COSE – IL CASO, SI SA, È LEGATO ALL’ARRESTO DELL’INGEGNERE-SPIONE IRANIANO MOHAMMAD ABEDINI, DI CUI GLI AMERICANI CHIEDONO L’ESTRADIZIONE. L’ITALIA POTREBBE RIFIUTARSI E LA PREMIER NE AVREBBE PARLATO CON TRUMP. A CHE TITOLO, VISTO CHE IL TYCOON NON È ANCORA PRESIDENTE, SUGLI ESTRADATI DECIDE LA MAGISTRATURA E LA “TRATTATIVA” È IN MANO AGLI 007?

elisabetta belloni cecilia sala donald trump joe biden elon musk giorgia meloni

DAGOREPORT – IL 2025 HA PORTATO A GIORGIA MELONI UNA BEFANA ZEPPA DI ROGNE E FALLIMENTI – L’IRRITUALE E GROTTESCO BLITZ TRANSOCEANICO PER SONDARE LA REAZIONE DI TRUMP A UN  RIFIUTO ALL’ESTRADIZIONE NEGLI USA DELL’IRANIANO-SPIONE, SENZA CHIEDERSI SE TALE INCONTRO AVREBBE FATTO GIRARE I CABASISI A BIDEN, FINO AL 20 GENNAIO PRESIDENTE IN CARICA DEGLI STATI UNITI. DI PIÙ: ‘’SLEEPY JOE’’ IL 9 GENNAIO SBARCHERÀ A ROMA PER INCONTRARE IL SANTO PADRE E POI LA DUCETTA. VABBÈ CHE È RIMBAM-BIDEN PERÒ, DI FRONTE A UN TALE SGARBO ISTITUZIONALE, “FUCK YOU!” SARÀ CAPACE ANCORA DI SPARARLO - ECCOLA LA STATISTA DELLA GARBATELLA COSTRETTA A SMENTIRE L’INDISCREZIONE DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO DI EURO CON SPACEX DI MUSK – NON È FINITA: TRA CAPO E COLLO, ARRIVANO LE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI DA CAPA DEI SERVIZI SEGRETI, DECISIONE PRESA DOPO UN DIVERBIO CON MANTOVANO, NATO ATTORNO ALLA VICENDA DI CECILIA SALA…

cecilia sala donald trump elon musk ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - DAVVERO MELONI SI È SOBBARCATA 20 ORE DI VIAGGIO PER UNA CENETTA CON TRUMP, CON BLOOMBERG CHE SPARA LA NOTIZIA DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO CON “SPACE-X” DEL CARO AMICO ELON MUSK (ASSENTE)? NON SARÀ CHE L’INDISCREZIONE È STATA RESA PUBBLICA PER STENDERE UN VELO PIETOSO SUL FALLIMENTO DELLA DUCETTA SULLA QUESTIONE PRINCIPALE DELLA TRASVOLATA, IL CASO ABEDINI-SALA? - TRUMP, UNA VOLTA PRESIDENTE, ACCETTERÀ LA MANCATA ESTRADIZIONE DELLA ''SPIA'' IRANIANA? COSA CHIEDERÀ IN CAMBIO ALL’ITALIA? – DI SICURO I LEADER DI FRANCIA, GERMANIA, SPAGNA, POLONIA, URSULA COMPRESA, NON AVRANNO PER NULLA GRADITO LE PAROLE DI TRUMP: “GIORGIA HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA” - VIDEO