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PUR DI ACCONTENTARE I BALNEARI (E LA SANTANCHÉ), MELONI È PRONTA A FAR INCAZZARE L'EUROPA E IL CONSIGLIO DI STATO – IL GOVERNO VUOLE RINVIARE DI UN ANNO I DECRETI SULLE SPIAGGE E DI FAR SLITTARE AL 2025 LE GARE PER LE CONCESSIONI BALNEARI – UNA DECISIONE CHE APRE UN CONFLITTO CON BRUXELLES, PROPRIO NEL MOMENTO IN CUI PALAZZO CHIGI DEVE TRATTARE PER LA FLESSIBILITA’ DEL PNRR – MA LA MOSSA CREA UNO SCONTRO ANCHE CON I GIUDICI DI PALAZZO SPADA, CHE HANNO FISSATO IL TERMINE DELLE CONCESSIONI ESISTENTI AL 31 DICEMBRE 2022...
Estratto dell’articolo di Valentina Conte per “la Repubblica”
Il governo è pronto ad allungare di un anno, al 31 dicembre 2024, le concessioni balneari. Rinviando le gare, salvando così i ricchi introiti dei gestori per quest’estate e la prossima. E adempiendo ad una promessa elettorale fatta ad una categoria amica. Ma aprendo un doppio conflitto interno ed esterno.
Da una parte, il Consiglio di Stato che in una sentenza ha fissato il termine delle concessioni esistenti al 31 dicembre di quest’anno. Dall’altra, l’Europa che ha messo l’Italia in procedura di infrazione per la violazione della legge Bolkestein sulla concorrenza.
Il crinale è molto scivoloso. Indurire i rapporti con Bruxelles in un momento in cui Palazzo Chigi ha bisogno di trattare per ottenere maggiore flessibilità sul Pnrr e poi in aprile il via libera al Def, il Documento di economia e finanza, non è una mossa astuta. E questo spiega il caos montato ieri in Senato, dov’è in discussione il Milleproroghe, quando è rimbalzata la notizia - veicolata dal vicepresidente Maurizio Gasparri (Fi) - che una «sintesi politica» era stata trovata in maggioranza, con Fratelli d’Italia e Lega. [...]
La quadra resta ancora da trovare, visto che in serata giravano tre diversi emendamenti: [...] Ma il significato politico è evidente, come pure il tentativo di escogitare una scappatoia giuridica per evitare di aprire il fronte con Bruxelles.
GIORGIA MELONI E DANIELA SANTANCHE
L’ideale sarebbe spostare la scadenza dei decreti legislativi - che attuano la legge delega sulle concessioni demaniali approvata dal governo Draghi, la legge 118 del 2022 - da fine febbraio a fine luglio. Allungando de facto i tempi di adozione degli stessi decreti, visto che ci vogliono almeno 75 giorni dopo l’approvazione, per i passaggi in Conferenza unificata, Consiglio di Stato e commissioni parlamentari. Tempi lunghi che inevitabilmente sposterebbero più in là tutta la macchina dei bandi dei Comuni per mettere a gara la gestione degli arenili italiani. Un cavallo di Troia giuridico che però ieri non ha preso una forma definitiva. [...]
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GIORGIA MELONI E DANIELA SANTANCHE
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