netanyahu

PURE IN ISRAELE L'ARROGANZA DELLA SINISTRA FA VINCERE LA DESTRA – CONTRO LE ASPETTATIVE LA COALIZIONE GUIDATA DA “KING BIBI” NETANYAHU HA LA MAGGIORANZA PER GOVERNARE – IL MOTIVO DELLA VITTORIA LO SPIEGA AVIV BUSHINSKY, EX SPIN DOCTOR DI NETANYAHU: “IL CENTROSINISTRA HA TENTATO DI SCREDITARE GLI ELETTORI DI DESTRA ADDITANDOLI COME UN GRUPPO DI FANATICI SENZA CAPACITÀ DI PENSIERO INDIPENDENTE”

Fabiana Magrì per “la Stampa”

 

BENJAMIN NETANYAHU

Il giorno dopo il voto ha contorni nitidissimi. Il blocco di destra guidato da Benjamin Netanyahu ha vinto le elezioni con un margine più che sufficiente per governare, circa 65 seggi, con lo scrutinio, ieri sera, quasi completato. E la sinistra attraversa una delle peggiori crisi dalla fondazione dello stato di Israele, con i Laburisti di poco sopra la soglia di sbarramento, e Meretz fuori dalla Knesset.

 

benjamin netanyahu naftali bennett 1

La campagna elettorale più lunga nella storia di Israele, la quinta in tre anni e mezzo, ha portato tutti, candidati e analisti, a dare per scontate stanchezza e incertezza, sfiducia nella possibilità di un governo stabile, delusione per i politici che disattendono i loro sostenitori.

 

benjamin netanyahu

Come sia accaduto il ribaltamento delle previsioni, si potrebbe spiegare come riflesso di un cambiamento demografico del Paese, con un incremento dell'elettorato religioso e più orientato a destra. E poi c'è il fattore "King Bibi", migliore candidato in campagna elettorale, con 12 competizioni alle spalle, di cui 11 come leader del Likud. Con il vantaggio di candidarsi come leader dell'opposizione, mentre il premier in carica Yair Lapid era impegnato a guidare il Paese.

 

benjamin netanyahu 2

Ma l'elemento che più di altri ha avuto un impatto sul risultato, sostiene l'analista Aviv Bushinsky, ex spin doctor di Benjamin Netanyahu, è stato l'imprevisto aumento dell'affluenza al voto, la più alta da decenni. «Credo che la ragione principale sia stata l'approccio del centro sinistra nel tentativo di screditare gli elettori di destra, additandoli come "Bibiisti", cioè persone che automaticamente aderiscono al loro leader Netanyahu, un gruppo di fanatici senza capacità di pensiero indipendente».

 

Benjamin Netanyahu

E la percezione di questo atteggiamento come arrogante, specialmente in queste elezioni, si è concretizzato, secondo l'esperto, in una superiore affluenza alle urne da parte dei sostenitori della destra. A chi, in Israele, sta lanciano un grido d'allarme, profetizzando la fine della democrazia, Bushinsky risponde che una cosa è la campagna elettorale, un'altra la realtà:

naftali bennett e bibi netanyahu

 

«Non credo che Netanyahu sarà in grado né oserà toccare il sistema giudiziario o quello dell'istruzione a favore degli ultra religiosi, visto che Shas, per esempio, ha già fatto parte del governo senza incidere sostanzialmente su questi aspetti. O di intervenire per alterare il suo processo in tribunale, cosa che potrebbe portargli più grane che vantaggi».

 

benjamin netanyahu

Meglio piuttosto, cercare una via d'uscita più tradizionale come un patteggiamento, che gli consentirebbe di continuare a ricoprire la carica di primo ministro. Israele vedrà quasi certamente Netanyahu cercare di evitare la questione palestinese. E con gli Stati Uniti, ora che si sente più forte politicamente, potrebbe mostrare un polso più duro verso l'amministrazione Biden, soprattutto sulla questione iraniana.

 

Ciò che ha provocato la débacle della sinistra, nell'analisi dell'esperto di campagne elettorali, è stato «l'errore di scappare dall'ideologia». La critica più dura va alla leader laburista Merav Michaeli, che si è concentrata più su questioni sociali, di genere e religiose.

 

benjamin netanyahu

«Dalle nostre parti, non puoi fuggire da questioni fondamentali come la sicurezza e la pace». Un'altra chance prima o poi arriva per tutti? «Sì, se sapranno capitalizzare gli errori del prossimo governo, che di sicuro non sarà in grado di onorare le promesse agli elettori».

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - QUANDO LA MELONI DICE "NON SONO RICATTABILE", DICE UNA CAZZATA: LA SCARCERAZIONE DEL TORTURATOR ALMASRI È LA PROVA CHE LA LIBIA USA I MIGRANTI A MO' DI PISTOLA PUNTATA SULL'ITALIA - CHE POI PALAZZO CHIGI NON SAPPIA GESTIRE LE SITUAZIONI DI CRISI E' LAMPANTE: SAREBBE BASTATO METTERE IL SEGRETO DI STATO, INVECE CHE MANDARE PIANTEDOSI A CIANCIARE DI " ALMASRI, PERICOLO PER LA SICUREZZA", E NESSUNO SI SAREBBE FATTO MALE - L'ATTO GIUDIZIARIO DELLA PROCURA DI ROMA NON C'ENTRA NIENTE CON IL CASO SANTANCHÈ - LO STRETTO RAPPORTO DI LI GOTTI CON I MAGISTRATI - LE VOCI DI VOTO ANTICIPATO PER CAPITALIZZARE ''GIORGIA MARTIRE DELLA MAGISTRATURA''. CHE NON È SUL TAVOLO: SOLO MATTARELLA DECIDE QUANDO SCIOGLIERE LE CAMERE (E SERVIREBBE CHE O LEGA O FORZA ITALIA STACCASSERO LA SPINA AL GOVERNO...)

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

DAGOREPORT - AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO SARANNO DOLORI PER LA MELONI INEBRIATA DAL TRUMPISMO - IL PRIMO NODO DA SCIOGLIERE SARÀ LA RATIFICA, UNICA MANCANTE DEI 27 PAESI, ALLA RIFORMA DEL MECCANISMO EUROPEO DI STABILITÀ (MES), A GARANZIA DI UNA CRISI BANCARIA SISTEMICA. LA DUCETTA AVEVA GIA' PROMESSO DI RATIFICARLO DOPO LA FIRMA DEL PATTO DI STABILITÀ. MA ORA NON POTRÀ INVENTARSI SUPERCAZZOLE DAVANTI A MACRON, SCHOLZ, TUSK, SANCHEZ, LEADER CHE NON NASCONDONO DIFFIDENZA E OSTILITÀ NEI CONFRONTI DELL'UNDERDOG CHE SI È MESSA IN TESTA DI ESSERE IL CAVALLO DI TROIA DELLA TECNODESTRA AMERICANA IN EUROPA - MA IL ROSPO PIÙ GROSSO DA INGOIARE ARRIVERÀ DALL’ESTABLISHMENT DI BRUXELLES CHE LE FARÀ PRESENTE: CARA GIORGIA, QUANDO VAI A BACIARE LA PANTOFOLA DI TRUMP NON RAPPRESENTI LE ISTANZE EUROPEE. ANZI, PER DIRLA TUTTA, NON RAPPRESENTI NEMMENO L’ITALIA, MEMBRO DELLA UE QUINDI SOGGETTA ALLE REGOLE COMUNITARIE (CHE HANNO TENUTO A GALLA IL PIL ITALIANO CON I 209 MILIARDI DI PNRR), MA RAPPRESENTI UNICAMENTE TE STESSA…

donald trump elon musk

DAGOREPORT – SIC TRANSIT GLORIA MUSK: A TRUMP SONO BASTATI MENO DI DIECI GIORNI DA PRESIDENTE PER SCAZZARE CON IL MILIARDARIO KETAMINICO – LA VENDITA DI TIKTOK A MICROSOFT È UN CAZZOTTO IN UN OCCHIO PER MR. TESLA (BILL GATES È UN SUO ACERRIMO NEMICO). POI C’È LA DIVERSITÀ DI VEDUTE SUL REGNO UNITO: MUSK VUOLE ABBATTERE IL GOVERNO DI STARMER, CHE VUOLE REGOLAMENTARE “X”. E TRUMPONE CHE FA? DICE CHE IL LABURISTA STA FACENDO UN “GOOD JOB” – L’INSOFFERENZA DEL VECCHIO MONDO “MAGA”, L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE E I DAZI ALL’EUROPA: IL TYCOON ASPETTA PERCHÉ VUOLE DISCUTERE CON LONDRA…

stefano boeri cino zucchi beppe sala

DAGOREPORT! LA "POLITECNICO CONNECTION" MILANESE, CHE HA PORTATO AI DOMICILIARI STEFANO BOERI E CINO ZUCCHI ERA STATA RACCONTATA SUL “FATTO” DA EMILIO BATTISTI NELL’AGOSTO DEL 2022 – L’ARCHITETTO SQUADERNAVA LA RETE DI RELAZIONI PROFESSIONALI TRA I VINCITORI DEL CONCORSO E I COMMISSARI BOERI E ZUCCHI LA “RIGENERAZIONE URBANA” A COLPI DI GRATTACIELI, SULLA QUALE IL SINDACO SALA TRABALLA, NASCE SEMPRE NELLA SCUOLA DI ARCHITETTURA DEL POLITECNICO, DOVE IMPAZZA DA DECENNI UNA LOTTA INTESTINA TRA DOCENTI, QUASI TUTTI DI SINISTRA - L’INUTILITÀ DEI CONCORSI, OBBLIGATORI, PERÒ, PER LEGGE, QUANDO SAREBBE PIÙ ONESTO CHE...

nicola gratteri giorgia meloni magistrati magistratura toghe

DAGOREPORT – IN POLITICA IL VUOTO NON ESISTE E QUANDO SI APPALESA, ZAC!, VIENE SUBITO OCCUPATO. E ORA CHE IL CENTROSINISTRA È FRAMMENTATO, INCONCLUDENTE E LITIGIOSO, CHI SI PRENDE LA BRIGA DI FARE OPPOSIZIONE AL GOVERNO NEO-TRUMPIANO DI MELONI? MA È OVVIO: LA MAGISTRATURA! - LA CLAMOROSA PROTESTA DELLE TOGHE CONTRO NORDIO ALL’INAUGURAZIONE DELL’ANNO GIUDIZIARIO, LE INDAGINI SU SANTANCHE' E LA RUSSA, I DOCUMENTI DEI SERVIZI SEGRETI SU GAETANO CAPUTI, PASSATI “ACCIDENTALMENTE” DALLA PROCURA DI ROMA AL “DOMANI”: TUTTI “INDIZI” CHE LA GUERRA È COMINCIATA – VIDEO: GRATTERI CONTRO NORDIO A “OTTO E MEZZO”

giorgia meloni ignazio la russa daniela santanche

QUESTA VOLTA LA “PITONESSA” L’HA FATTA FUORI DAL VASO: IL “CHISSENEFREGA” LANCIATO A GIORNALI UNIFICATI POTREBBE ESSERE LA GOCCIA CHE FA TRABOCCARE IL VASO DELLE SUE DIMISSIONI - LA MINISTRA DEL TURISMO, CON ARROGANZA MAI VISTA, DICHIARA URBI ET ORBI CHE SE NE FOTTE DEL PARTITO E DELLA MELONI (“L’IMPATTO SUL MIO LAVORO LO VALUTO IO”). INFINE LANCIA UN AVVERTIMENTO ALL’AMICO-GARANTE LA RUSSA (“NON MI ABBANDONERÀ MAI”) – ALT! LA "SANTADECHÈ" SMENTISCE TUTTO: "SE GIORGIA MELONI MI CHIEDESSE DI DIMETTERMI NON AVREI DUBBI. NON HO MAI DETTO 'CHISSENEFREGA". QUINDI NON UNO, MA QUATTRO GIORNALISTI HANNO CAPITO MALE E HANNO FATTO "RICOSTRUZIONI FANTASIOSE"?