ZAR VLAD ORDINA, I GIUDICI ESEGUONO - SEQUESTRATE LE AZIONI DELLA SOCIETÀ PETROLIFERA “BASHNEFT”, IN MANO A VLADIMIR IEVTUSHENKOV, OLIGARCA NON MOLTO AMATO DA PUTIN - L’ACCUSA-PRETESTO E’ LA SOLITA: RICICLAGGIO
La Corte dell'arbitrato di Mosca ha ordinato il sequestro delle azioni della compagnia petrolifera Bashneft, controllata dall'oligarca Vladimir Ievtushenkov, al quale ieri sono stati confermati gli arresti domiciliari con l'accusa di riciclaggio nella privatizzazione della stessa società. I media hanno evocato il rischio di un caso Yukos bis.
Yevtushnekov è accusato di riciclaggio nell'ambito della privatizzazione della Bashneft, società alla cui produzione - stando ad alcuni osservatori - mirerebbe il colosso statale Rosneft, guidato da Igor Secin, il potente alleato di Putin, sanzionato dagli Usa per il ruolo della Russia nel conflitto ucraino.
La corte dell'arbitrato ha preso la sua decisione prima dell'apertura della Borsa di Mosca - dove ieri il titolo era crollato - accogliendo una istanza della procura generale. La compagnia petrolifera è controllata da Afk Sistema, la holding dell'oligarca Vladimir Ievtushenkov, considerato da Forbes il 15/o uomo più ricco del Paese, con una fortuna di 9 miliardi di dollari. Il magnate si è dichiarato estraneo alle contestazioni. Alcuni esponenti del governo hanno già ammonito nei giorni scorsi che la vicenda potrebbe avere ripercussioni sul clima degli investimenti in Russia.