catherine belton vladimir putin

“PUTIN VORREBBE DARE LE DIMISSIONI, MA LE PERSONE VICINE NON SE LO POSSONO PERMETTERE” – LA RUSSIA VISTA DAGLI OCCHI DI CATHERINE BELTON, GIORNALISTA DI "REUTERS", AUTRICE DEL LIBRO “GLI UOMINI DI PUTIN”: “GLI UOMINI DEL SUO ENTOURAGE POTREBBERO ESSERE CHIAMATI A RISPONDERE DI CRIMINI E REATI. PUTIN SEMBRA MOLTO STANCO. LA SUA POPOLARITÀ È AI LIVELLI PIÙ BASSI DAL 2014 E I RUSSI SI SONO STANCATI DELLA LINEA ANTI-OCCIDENTALE” – “LE PAROLE DI BIDEN AVRANNO…”

Angelo Allegri per “il Giornale”

 

vladimir putin 3

«Putin sembra molto stanco. Vent' anni di potere sono un tempo lunghissimo in un Paese come la Russia, dove gli intrighi politici e le pugnalate alle spalle sono all' ordine del giorno. Gli piacerebbe dare le dimissioni, ma né lui né il circolo di persone che gli sono più vicine se lo possono permettere». Catherine Belton, giornalista del team investigativo dell' agenzia Reuters, ha appena pubblicato in Italia «Gli uomini di Putin» (La nave di Teseo). È il frutto di 15 anni passati a Mosca, dove la Belton ha lavorato tra l' altro come corrispondente per il Financial Times e per Business Week.

gli uomini di putin di catherine belton

 

In che senso non possono permettersi le dimissioni?

«Gli uomini del suo entourage potrebbero essere chiamati a rispondere di quanto fatto in questi anni. E stiamo parlando di crimini e reati. Per il libro ho parlato con una delle persone più vicine a Putin: già nel 2012 avrebbe preferito rimanere sullo sfondo e non tornare alla presidenza, ma fu spinto a farlo dal suo circolo più ristretto, perché Medvedev, che per quattro anni lo aveva sostituito, stava facendo salire alla ribalta i suoi uomini».

 

La novità comunque è il linguaggio di Biden, ben diverso da quello del suo coinquilino alla Casa Bianca, Obama.

«L' amministrazione Obama ha aperto la porta all' influenza russa nel mondo. La sua volontà di «resettare» il rapporto con Mosca su toni più soft si è rivelata comodissima per Putin. Che infatti ne ha tratto grande profitto. Basti pensare alla Siria, lasciata a disposizione dei russi. O all' attività di infiltrazione nelle istituzioni occidentali grazie a soldi e corruzione. L' Occidente ha mostrato una compiacenza fuori luogo nel pensare che la Russia andava trattata come uno scolaretto cattivo ma che non era pericolosa perché debole. È vero, ma fino a un certo punto».

catherine belton 3

 

Che cosa intende?

«L' economia russa è debole, ma il regime di Putin può usare grandi quantità di contante sparso per il mondo in società offshore di cui ha il controllo e che può impiegare anche per influenzare la politica. Quanto al linguaggio di Biden sotto certi aspetti per Putin è più comprensibile, ma un ambiente ostile renderà più difficile ai russi perseguire i propri obiettivi. E sul lungo periodo avrà influenza anche sull' atteggiamento dei russi, che sono sempre più stanchi degli atteggiamenti anti-occidentali».

 

Ma il consenso per il presidente resta alto.

JOE BIDEN E VLADIMIR PUTIN

«È abbastanza vero ma solo se si resta alla superficie. E non è un caso che al Cremlino siano tanto nervosi e abbiano reagito in maniera cosi pesante contro il principale oppositore, Navalny. È vero, per esempio che i rating di quest' ultimo non sono saliti e sono intorno al 20% da settembre. Ma tra i giovani sono molto più alti, fino al 50/60%. In più la popolarità di Putin è ai livelli più bassi dal 2014, prima dell' annessione della Crimea.

 

Per questo le manifestazioni di piazza in Bielorussia o quelle dell' estremo oriente russo, nella zona di Khabarovsk, hanno fatto così paura. In settembre ci sono le elezioni politiche: le previsioni di voto per il partito di Putin, Russia Unita, sono al minimo storico e a malapena raggiungono il 30%. Potranno mantenere la maggioranza solo con il ricorso a massicce frodi elettorali».

vladimir putin 2

 

Ma un attacco così duro come quello di Biden non rischia di provocare un riflesso patriottico a favore del Cremlino?

«Sul breve periodo forse. Ma, come dicevo, i sondaggi dimostrano che buona parte dei russi ha un atteggiamento pro-occidentale. Sono stanchi del continuo confronto. Temono i minori investimenti, il peggioramento delle sanzioni. Negli ultimi 8 anni il reddito disponibile è diminuito del 10%. Qualche diversivo in politica estera è possibile, ma alla fine conterà il tenore di vita della gente, che è sempre più basso».

vladimir putin 4catherine belton 1JOE BIDEN VLADIMIR PUTINJOE BIDEN VLADIMIR PUTINvladimir putin 1joe biden e vladimir putin nel 2011BIDEN PUTINbiden putinjoe biden dice che putin e' un assassinoputin's people di catherine beltoncatherine belton

Ultimi Dagoreport

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, MATTEO SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…