QUAL E’ LA POSIZIONE DI SCHLEIN SUL TERMOVALORIZZATORE A ROMA? ELLY PENSA DI AFFIDARE LE DELEGHE ALL’AMBIENTE NELLA SEGRETERIA PD A ROSSELLA MURONI (EX LEGAMBIENTE) CONTRARIA ALL’OPERA - IL SINDACO GUALTIERI, CHE HA SOSTENUTO BONACCINI, COME COMMISSARIO DI GOVERNO HA TUTTO IL POTERE DI REALIZZARE IL TERMOVALORIZZATORE – LA MINORANZA DEM DI GUERINI, FASSINO E ORFINI E' SUL PIEDE DI GUERRA – IL REBUS ALLEANZE CON I 5 STELLE IN VISTA DELLE AMMINISTRATIVE DI MAGGIO...
1. PD SEGRETERIA ENTRO DOMANI MALUMORI NELLA MINORANZA
Estratto dell'articolo di M. T. M. per il “Corriere della Sera”
Elly Schlein vorrebbe chiudere oggi (o al massimo domani) il tormentone della segreteria. E per raggiungere questo obiettivo ha fatto alla minoranza una proposta del tipo «prendere o lasciare». La cosa, ovviamente, ha creato un certo nervosismo nell’area Bonaccini.
La segreteria dovrebbe essere composta da venti componenti, di cui 5 — nelle intenzioni di Schlein — dovrebbero essere «esterni». Per la Cultura, per esempio, circola il nome dello scrittore Maurizio De Giovanni, mentre per l’Ambiente quello dell’ex presidente di Legambiente Rossella Muroni. Il vicesegretario unico, con delega all’Informazione, dovrebbe essere Marco Furfaro
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2 - PD-M5S REBUS ALLEANZE
Niccolò Carratelli per “la Stampa”
(…) A maggio, i seggi apriranno in circa 600 Comuni italiani, ma l'attenzione è concentrata sui 17 capoluoghi di provincia: sono solo 4 quelli in cui Pd e M5s hanno chiuso un accordo e sostengono lo stesso candidato sindaco.
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Conte non ne ha parlato con Elly Schlein: «Non ci siamo visti qui alla Camera e non ci siamo sentiti, non ce n'era bisogno», dice il presidente M5s a La Stampa, poco dopo aver firmato i documenti necessari per la presentazione delle liste, sotto l'occhio vigile di Paola Taverna, in un corridoio alle spalle dell'aula di Montecitorio. In tutti i suoi colloqui con i referenti locali del Movimento, l'ex premier ha tenuto la solita linea: sì a un accordo con il Pd e le altre forze di sinistra solo se ci sono i presupposti, partendo dai programmi. Il fatto che i presupposti siano stati ravvisati solo in 4 città la dice lunga.
Ma il capogruppo del Pd al Senato, Francesco Boccia, già responsabile enti locali del partito, nonché tra i più ferventi tifosi di un'alleanza organica con Conte, cerca di minimizzare e guarda avanti: «Questo è un appuntamento elettorale per certi versi minore, sono chiamati alle urne meno di 7 milioni di italiani – spiega a La Stampa – sarà importante fare meglio nel 2024 e 2025». Eppure, l'elenco dei capoluoghi in cui il centrodestra partirà inevitabilmente avvantaggiato (ad oggi già ne amministra dieci), dà l'idea di un'occasione persa: Ancona, Brescia, Imperia, Massa, Ragusa, Siena, Siracusa, Sondrio, Trapani, Treviso, Vicenza. In alcuni casi, vedi Ancona, Brescia, Siracusa o Vicenza, parliamo di Comuni sopra i 100mila abitanti.
Da segnalare, poi, che a Brescia, Massa, Ragusa e Terni il Movimento è alleato con forze alla sinistra del Pd, come Sinistra Italiana o Unione popolare. Mentre a Sondrio i 5 Stelle sono così deboli che neanche si presentano alle elezioni.