1. ”MATTEO HA UN’ENERGIA TRAVOLGENTE, ANCH’IO TALVOLTA RESTO IN ESTASI DAVANTI ALLE SUE CAPACITÀ DI PERSUASIONE E LAVORO”. PAROLE DI MARINE LE PEN, CHE IERI SERA IN UNA DISCOTECA DI LIONE HA POI BALLATO CON SALVINI, MANGIANDOSELO CON GLI OCCHI 2. LUI. L’ALTRO “MATTEO”, BALLAVA CON I PUGNI CHIUSI UN PO’ RETRÒ, MA SUL PALCO DEL CONGRESSO DI LIONE HA STRAPPATO APPLAUSI A RIPETIZIONE. COME QUANDO HA LANCIATO LA CROCIATA: “RAPPRESENTIAMO L’UNICA POSSIBILITÀ DI RISCATTO DEI NOSTRI POPOLI CONTRO IL SUPER STATO EUROPEO, CONTRO IL PENSIERO UNICO E IL FURTO DELLA NOSTRA SOVRANITÀ” 3. DA GRAN FURBONE, IL LEGHISTA LASCIA LA GUIDA AI FRATELLI MAGGIORI: “AUSPICO UN COORDINAMENTO DOVE SARÀ IL POPOLO FRANCESE A FARE DA ARIETE DA LANCIARE CONTRO UNA FORTEZZA CHE SI STA GIÀ SGRETOLANDO”. INSOMMA, TUTTI DIETRO AL FRONT NATIONAL 4. IMMANCABILE L’OMAGGIO A PUTIN: “LA GUERRA COMMERCIALE IN ATTO NON PORTERÀ ALCUN VANTAGGIO; NON HA ALCUN SENSO FARLA CONTRO IL PRINCIPALE BALUARDO ANTI-ISLAM”

1.SALVINI-LE PEN SCATENATI SULLA PISTA DA BALLO

da “Corriere.it”

 

matteo salvini e marine le pen ballano in pista  9matteo salvini e marine le pen ballano in pista 9

Marine Le Pen e Matteo Salvini scatenati su una pista da ballo. Coppia vincente anche fuori dai circuiti politici. La leader del Front National francese e il segretario della Lega Nord si sono ritrovati a ballare in una discoteca di Lione dopo la giornata trascorsa al Congresso del Front National. Marine Le Pen ha avuto parole di elogio per Salvini, ha addirittura detto che Matteo «mi manda in estasi» (Foto Stefano Cavicchi)

 

 

2. “SALVINI SUPERSTAR INFIAMMA LA FOLLA “VIVA IL POPULISMO”

Rodolfo Sala per “la Repubblica

 

matteo salvini e marine le pen ballano in pista  8matteo salvini e marine le pen ballano in pista 8

La presentazione di madame Le Pen è di quelle che si riservano agli ospiti speciali: «Ecco il politico italiano che ha portato il suo partito dal quattro per cento al successo delle ultime elezioni regionali, un personaggio davvero notevole: Matteo Salvini. E lui, al suo debutto internazionale al congresso del Fn, ringrazia e mette all’incasso. Fino a strappare a Marine, e agli altri leader dell’internazionale anti-euro accorsi a Lione per celebrare i fasti del lepenismo, la promessa di un megaraduno contro le politiche di Bruxelles da tenersi a gennaio in Italia.

 

Il capo della Lega viene accolto sul palco dall’abbraccio della Le Pen e da grandi applausi, pari solo a quelli riservati ad altri due campioni di questa eterogenea Union sacree che ha dichiarato guerra all’immigrazione, all’Islam e al “pensiero unico” dell’Europa dei banchieri: A. K. Isaiev, vicepresidente della Duma russa, e l’olandese Geert Wilders. Salvini è l’unico ospite straniero a presentarsi senza giacca e cravatta. Sopra la camicia azzurra indossa una maglietta blu con la scritta “Basta euro”: «Questa è per i giornalisti italiani, certe cose bisogna farle capire anche col corpo».

 

matteo salvini e marine le pen ballano in pista  7matteo salvini e marine le pen ballano in pista 7

Poi cerca come può di spiegare la metamorfosi del suo partito, passato in un batter di ciglia dalla secessione al «prima gli italiani», e per di più in compagnia di alleati iper-nazionalisti come i francesi: «Mai avrei pensato di partecipare al vostro congresso, per via delle diversità delle nostre storie politiche; ma insieme oggi stiamo rappresentando l’unica possibilità di riscatto dei nostri popoli contro il super Stato europeo, contro il pensiero unico e il furto della nostra sovranità».

 

Insomma, non è il caso di fare gli schizzinosi, anche se «la Lega è e rimarrà un movimento autonomista, perché la nostra gente ha subito per troppi anni le ingerenze di uno Stato vessatore ». Quella con i lepenisti, e con gli altri partiti che in Europa stanno mietendo consensi facendo leva sulla paura dell’immigrazione e sul no alla moneta unica, «non è un’alleanza di comodo, ma la scelta di mettere a frutto la nostra esperienza per avere dei punti in comune». E nonostante le differenze quasi genetiche con i francesi «oggi è venuto il momento di unirci per combattere un nemico che mette in pericolo l’esistenza stessa delle nostre comunità».

 

matteo salvini e marine le pen ballano in pista  6matteo salvini e marine le pen ballano in pista 6

Ma non è un’alleanza alla pari, quella tra il partito che in Francia ha già conquistato il primato e una Lega in ascesa, ma ancora debole. Salvini ne è perfettamente consapevole, e riconosce che a madame Le Pen occorra in qualche modo appoggiarsi, riconoscendole la guida del fronte anti-Bruxelles: «Noi siamo un’avanguardia coraggiosa contro il mostro europeo, ma io auspico un coordinamento dove sarà il popolo francese a fare da ariete da lanciare contro una fortezza che si sta già sgretolando».

 

Non a caso, questo è il passaggio più applaudito dell’ autre Matteo » (così lo chiama anche Marine), generoso di battute perfettamente in linea con l’oltranzismo di questa Internazionale venata di xenofobia e di richiami alla tradizione. Immancabile l’omaggio a Putin e il dito puntato contro le sanzioni comminate alla Russia: «La guerra commerciale in atto non porterà alcun vantaggio alle persone, serve solo a danneggiare le nostre imprese; non ha alcun senso farla contro il principale baluardo anti-Islam».

Poi la frase ad effetto che manda in brodo di giuggiole i lepenisti: «Bisogna fare solo gli interessi dei propri popoli, quindi noi siamo orgogliosamente populisti, viva i populisti d’Europa ». In serata Salvini partecipa alla cena di gala che chiude il congresso, e ci va senza la maglietta anti-euro, tanto quella era solo per i giornalisti italiani.

 

 

3. “SARKOZY INVERTEBRATO HOLLANDE UN BIRILLO L’EUROPA È MORTA CONTANO LE NAZIONI”

matteo salvini e marine le pen ballano in pista  5matteo salvini e marine le pen ballano in pista 5

Anais Ginori per “la Repubblica

 

LIONE . «Ecco la nuova Europa delle nazioni e dei popoli». Marine Le Pen porta sul palco vecchie conoscenze, come l’olandese Pvv di Geert Wilders e l’austriaco Fpö, e nuovi alleati, il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini, accanto al vicepresidente della Duma, A. K. Isaiev. Il dirigente russo comincia con un “cari compagni”, suscitando risate in sala, quasi una provocazione davanti a Jean-Marie Le Pen, seduto in prima fila, di cui un video agiografico ha ricordato qualche ora prima il passato anticomunista.

 

Il nuovo oro viene da Mosca, 9 milioni di euro presto nelle casse del partito, senza troppo scandalo a giudicare dalla reazione dei militanti arrivati a Lione per il Congresso del Front National. È stata la giornata di Marine, riconfermata alla guida del partito, e di Marion, nipote in testa delle preferenze per il comitato centrale. «Esiste solo una linea politica, la mia», racconta Marine in sala stampa all’ora di pranzo, fumando la sua sigaretta elettronica e scansando una tartina al salmone, che detesta.

 

Matteo Salvini si ispira da lei?

«Non credo. E se l’ha detto, mi fa onore. Ha un’energia travolgente, anch’io talvolta resto in estasi davanti alle sue capacità di persuasione e lavoro».

 

Quali sono i vostri punti in comune?

matteo salvini e marine le pen ballano in pista  4matteo salvini e marine le pen ballano in pista 4

«Salvini è riuscito a imporre una svolta alla Lega Nord che lo metterà sempre più al centro della vita politica. Mi ricordo quando ne abbiamo parlato la prima volta, durante la campagna per le europee, i sondaggi lo davano al 4%. Invece ha avuto risultati elettorali spettacolari, anche in collegi ostili alla Lega Nord».

 

Dove potrebbe arrivare?

«Potrebbe fare anche il primo ministro, perché no?»

 

Vi pesa l’accusa di xenofobia?

«È un vecchio pregiudizio costruito dai nostri avversari per impedire ogni discussione sulla politica di immigrazione. Si può essere contro l’immigrazione senza essere razzisti».

 

Cosa pensa del successo di Matteo Renzi?

«L’altro Matteo? Cavalca il sentimento antieuropeo, nascondendo in realtà la sottomissione all’Europa. Per fortuna, è una strategia di corto respiro. Dopo qualche mese, gli elettori cominciano a rendersi conto di questa menzogna. Renzi mi fa pensare a Nicolas Sarkozy».

 

Eppure sono diversi politicamente, non crede?

«Sono due uomini politici che mettono il loro talento oratorio al servizio della menzogna. In questo si assomigliano».

 

Renzi è più vicino a François Hollande.

«Li considero entrambi come dei prefetti: non hanno autonomia, prendono ordini da Bruxelles ».

 

Jean-Claude Juncker è meglio di Manuel Barroso?

matteo salvini e marine le pen ballano in pista  3matteo salvini e marine le pen ballano in pista 3

«Non c’è differenza, sono eletti dalla stessa maggioranza. Rappresentano il passato. L’Europa è come una stella: brilla ancora, ma è già morta».

 

Avete presentato una mozione all’europarlamento insie-me a l’Ukip di Nigel Farage. È finita la vostra rivalità?

«Vedremo. L’Ukip ci ha proposto questa mozione di censura per chiedere le dimissioni di Juncker e a noi è sembrato logico aderire».

 

Torniamo al Front National. La famiglia Le Pen domina il partito di generazione in generazione?

«Qualche giornalista vuole descrivere il Front National come un movimento dinastico. E invece Marion è preparata, studiosa, lavora molto. Certo, in più si chiama Le Pen. Nel Front National ha una certa importanza. Ma il cognome deve essere associato al merito. È così per Marion. Nel mio piccolo, l’ho dimostrato anche io».

 

Il suo vice, però, qui ha avuto un risultato deludente. I militanti hanno chiesto con questo voto un’altra linea politica?

«Secondo lei qualcuno può forzarmi a cambiare linea politica? La verità è che la linea è una sola. Ma non siamo un fossile politico. Anzi, se ci sono sfumature interne su alcuni temi, è una ricchezza per il partito».

 

matteo salvini e marine le pen ballano in pista  28matteo salvini e marine le pen ballano in pista 28

Ora Sarkozy è tornato a essere il suo avversario politico?

«È come quando ti ripropongono una vecchia serie alla televisione: non hai più voglia di guardare, sai già come va a finire. Anzi, lui è peggiorato. Dice tutto e il contrario di tutto. E in realtà, non crede in nulla. Ha dimostrato di essere politicamente invertebrato».

 

Potrebbe essere il suo sfidante al ballottaggio delle presidenziali nel 2017?

«Non so chi mi sfiderà. Tutto è possibile, anche che ci siano due candidati dell’Ump al primo turno ».

 

E crede che Hollande sarà candidato?

«Sì, ne sono certa. Ha una qualità: è come un birillo che non cade mai. La sua inerzia politica è una forza in questa fase».

matteo salvini e marine le pen ballano in pista  24matteo salvini e marine le pen ballano in pista 24matteo salvini e marine le pen ballano in pista  22matteo salvini e marine le pen ballano in pista 22

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)

dario franceschini elly schlein gattopardo

DAGOREPORT - FRANCESCHINI, IL SOLITO “GIUDA” TRADITORE! SENTENDOSI MESSO DA PARTE DALLA SUA “CREATURA” ELLY SCHLEIN, ECCO CHE REAGISCE E LE DÀ LA ZAMPATA CON L’INTERVISTA A “REPUBBLICA”: “ALLE ELEZIONI SI VA DIVISI, E CI SI ACCORDA SOLO SUL TERZO DEI SEGGI CHE SI ASSEGNA CON I COLLEGI UNINOMINALI”. PAROLE CHE HANNO FATTO SALTARE DALLA POLTRONA ARCOBALENO LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA, CHE VEDE SFUMARE IL SUO SOGNO DI ESSERE LA CANDIDATA PREMIER. COME INSEGNA L’ACCORDO DI MAIO-SALVINI, NON SEMPRE IL LEADER DEL PARTITO PIÙ VOTATO DIVENTA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – LA “GABBIA” IN CUI LA SCHLEIN SI È RINCHIUSA CON I SUOI FEDELISSIMI È INSOPPORTABILE PER I VECCHI VOLPONI CATTO-DEM. IL MESSAGGIO DAI CONVEGNI DI ORVIETO E MILANO: ELLY PENSA SOLO AI DIRITTI LGBT, NON PUÒ FARE DA SINTESI ALLE VARIE ANIME DEL CENTROSINISTRA (DA RENZI E CALENDA A BONELLI E FRATOIANNI, PASSANDO PER CONTE). E LA MELONI GODE...

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...