renzi d alema dalema bersani ditta pd sinistra bindi letta

RIEMPIAMOCI LA BOCCA DI “LEZIONE INGLESE”/1 - RENZI USA LA SCONFITTA DI MILIBAND PER INFILZARE LA DITTA BERSANI-D’ALEMA: “C’È UNA SINISTRA ESTREMISTA A CUI NON PIACE VINCERE, NOSTALGICA DEL 25%” - BAFFINO: “ABBIAMO PERSO 100MILA ISCRITTI” - MICHELA MARZANO MOLLA IL PD

Giovanna Casadio per “la Repubblica

 

D Alema regala a Renzi la maglietta di Totti D Alema regala a Renzi la maglietta di Totti

Non è un Pd in caduta libera, con un calo di 100 mila iscritti, porta girevole di esodi a sinistra e arrivi indesiderati da destra, come denuncia Massimo D’Alema. Il Pd oggi è il partito che ha ottenuto il 42%, non più quello dei «nostalgici del 25% e della sinistra masochista». Renzi replica alle contestazioni della sinistra dem e della vecchia guardia. Il premier critica piuttosto la strategia di Ed Miliband che in Gran Bretagna ha portato alla sconfitta il Labour: «Quando la sinistra sceglie di non giocare il profilo riformista ma la carta estremista, può vincere i congressi ma non le elezioni ». I dissidenti e la minoranza del partito lo tengano a mente.

 

Matteo Renzi e Massimo D Alema Matteo Renzi e Massimo D Alema

Commentando i risultati delle elezioni inglesi, il premier trae una lezione anche per il Pd. Tra David e Ed, i due fratelli Miliband, sarebbe stato il primo, su una posizione più filo Blair, ad avere probabilmente vere chance di vittoria nel paese, ma fu sconfitto al congresso. Insomma una sinistra che abbandona le posizioni riformiste perde. A Genova per sostenere Raffaella Paita alla guida della Regione, Renzi affronta il garbuglio che ha portato alle dimissioni dal partito di Sergio Cofferati e alla sfida a sinistra tra Paita e il civatiano Luca Pastorino.

ed milibanded miliband

 

«Quando ho perso le primarie - ricorda - mi hanno detto: “scappa dal Pd”. Ma io sono rimasto, il Pd è la mia casa quando perdo e quando vinco. Quelli che scappano quando perdono, non sono degni di stare all’interno di una comunità con delle regole». L’affondo è rivolto sia a Cofferati, che ha dato l’addio al partito dopo la sconfitta alle primarie, sia alla sinistra dem.

 

«Bisogna mandare in ferie i professionisti del “non ce la faremo mai”, che hanno l’egemonia culturale da vent’anni. ... per loro il paese è finito, per me è infinito», commenta. E sono appunto quelli del 25%, «quelli che hanno avuto la loro occasione e l’hanno persa, quelli che stavano bene quando si perdeva e che vogliono perdere da soli invece di vincere insieme».

 

renzi e civati renzi e civati

Però malumori e dissensi non si fermano. D’Alema parla di «arroganza » di Renzi. Dopo l’addio di Pippo Civati, lo sfidante alle primarie del 2013, lascia il Pd la civatiana, Elly Schlein, europarlamentare. «Me ne vado anch’io, insieme a Civati. Basta calci in faccia, restituisco la tessera», ha scritto in un post su Facebook, esemplificando: «L’altro giorno è uscito il nuovo album dei Mumford&Sons. E in molti, me compresa, sono rimasti un po’ delusi, perché è senz’altro un buon disco, ma non è il loro sound».

 

michela marzanomichela marzano

Ecco il Pd di Renzi non è più la “musica” di alcuni dem. Michela Marzano, filosofa morale, eletta a Montecitorio nel 2013 racconta la sua «delusione » e la tentazione di mollare: «Devo riflettere, ma anche io lascio. La delusione più grande per me è stato il Pd».

 

Renzi va avanti. Minimizza. Bacchetta. Ribadisce che l’ok all’Italicum è stata una grande vittoria. Dà l’altolà a Brunetta, il capogruppo forzista che aveva definito la legge elettorale un «ritorno al fascismo »: «Utilizzare il riferimento del fascismo significa profanare la memoria di chi è morto. Su queste cose non si scherza».

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…