1. RENZI HA UN PROBLEMA, ANZI TRE. RISCHIA DI BRUTTO DI PERDERE MILANO, ROMA E NAPOLI 2. E PERDERE QUESTE TRE CITTÀ MENTRE SI È A PALAZZO CHIGI PUÒ ESSERE L'INIZIO DELLA FINE 3. COSÌ, MENTRE TRIONFA SULLA LEGGE ELETTORALE, MENTRE IN PARLAMENTO HA SBARAGLIATO OGNI OPPOSIZIONE A COMINCIARE DA QUELLA INTERNA, IL PREMIER CAZZONE DEVE FARE I CONTI CON LA REALTA'
Maurizio Belpietro per “Libero Quotidiano”
Matteo Renzi ha un problema, anzi tre. Il primo, come è noto, si chiama Roma ed è costituito da una tornata elettorale per la nomina del nuovo sindaco in cui il Pd rischia di perdere. Il secondo e terzo problema si chiamano Milano e Napoli e anche in queste due città il presidente del Consiglio si presenta con tutte le carte in regola per incassare una sonora sconfitta.
Così, mentre trionfa sulla legge elettorale, mentre in Parlamento ha sbaragliato ogni opposizione a cominciare da quella interna, il premier deve fare i conti con la realtà. Che non è quella raccontata nei talk show, ormai piegati a suonare la trombetta per il governo, o sui giornali, ormai costretti a tapparsi la bocca. La realtà è quella semplice che sale dal basso, ossia dall'opinione pubblica.
L' inquilino di Palazzo Chigi ha provato in ogni modo a disinnescare la mina del Campidoglio, facendo anche circolare la voce che le elezioni nella Capitale potessero essere spostate non alla prossima primavera, in coincidenza con il rinnovo dei consigli comunali delle più importanti città italiane, ma nel 2017, ossia il più lontano possibile, in modo da far dimenticare la sciagurata gestione di Ignazio Marino.
Tuttavia, vista la reazione dell' allegro chirurgo, visti soprattutto i suoi propositi bellicosi, è assai difficile che il piano per spostare le elezioni riesca. Marino non ha infatti alcuna intenzione di mollare la poltrona senza strillare e mentre crescono i suoi sostenitori su Facebook e in piazza, cresce anche la sua voglia di farla pagare a chi lo ha ostacolato.
Del resto, la scusa del Giubileo, ovvero l' impossibilità di celebrare il voto per il nuovo sindaco in coincidenza con la celebrazione dell' anno di remissione dei peccati della Chiesa cattolica, non tiene, anche perché è stato lo stesso Renzi a privare il Comune del potere di organizzare il Giubileo, affidando i compiti al prefetto.
Dunque, che c' entra l' elezione del sindaco con i pellegrini che giungeranno a Roma? Una cosa è il voto, un' altra l' ex voto dei fedeli.
E però, se si aprono le urne c' è il rischio che in primavera ne esca una sonora bocciatura del Pd e dunque del suo segretario, che coincidenza vuole è anche il capo del governo. I sondaggi per ora danno in vantaggio il Movimento Cinque Stelle, ma con un buon candidato anche il centrodestra potrebbe giocarsi la partita.
Chi invece ha poche chance è proprio il candidato del Partito democratico, che pur non essendo ancora stato scelto parte già svantaggiato. Perdere Roma mentre si è conquistato Palazzo Chigi è già una bella botta, che potrebbe influire non poco sulla tenuta della maggioranza. Fino a quando Renzi incarna l' immagine dell' eterno vincente, nessuno osa contraddirlo, ma se comincia a inciampare in qualche intralcio non è detto che tutto fili liscio com' è filato fino ad oggi.
E qui veniamo agli altri due problemi che il presidente del Consiglio ha sulla sua strada: Milano e Napoli. Fino a ieri il premier spingeva per Beppe Sala, il commissario di Expo, un manager che sul suo petto può appuntare la medaglietta del successo dell' Esposizione universale. Ma Sala non ha alcuna voglia di impegnarsi in una campagna elettorale complicata e ancor meno vuole infilarsi in una sfida regolata dalle primarie.
Per di più, vista la grande massa di visitatori giunta anche dall' estero per l' Expo, Sala coltiva il progetto per rilanciare il turismo in Italia. Dunque non vede l' ora di sfilarsi dalla sfida e questo per il presidente significa una sola cosa: una alta probabilità di sconfitta, perché se in campo restano Pierfrancesco Majorino e Emanuele Fiano, l' uno assessore di Pisapia e l' altro deputato milanese, è difficile che il candidato del Pd alle prossime elezioni trionfi.
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Non molto diverse stanno le cose a Napoli, dove i sondaggi danno in grande vantaggio il Movimento Cinque Stelle. Luigi De Magistris intende ricandidarsi (anche perché non ha un altro lavoro) e il Pd, momentaneamente sprovvisto di figure di spicco, medita di puntare su Antonio Bassolino, un vecchio arnese trasformato in renziano dell'ultima ora, che in Campania conoscono molto bene essendo stato per due volte sindaco della città partenopea e governatore della Regione. Una candidatura che oltre a rappresentare il vecchio che avanza, trova ostacoli in De Magistris e in un osso duro come Vincenzo De Luca, da sempre nemico di Bassolino.
Insomma, fra faide vecchie e nuove, tra scandali vecchi e nuovi, Renzi , all'apice del suo successo, dopo l'insuccesso delle Regionali rischia alle Comunali di prendere una brutta scoppola, perdendo Roma, Milano e pure Napoli.
Sarà per questo che da Fabio Fazio ha cominciato a mettere le mani avanti dicendo che i candidati non li sceglie lui ma le primarie?
Certo è che perdere Roma, Napoli e Milano mentre si è a Palazzo Chigi può essere l' inizio della fine.