RENZI, TIGRE DI CARTA: LANCIA ULTIMATUM TUTTI I GIORNI – SULLA RIFORMA DELLA PRESCRIZIONE SALTA IL BLITZ DI FORZA ITALIA MA L’EX ROTTAMATORE AVVISA: “SI PUÒ FARE UN RINVIO DI UNA SETTIMANA, POI PRESENTEREMO UN EMENDAMENTO PER CANCELLARE LA RIFORMA BONAFEDE" - IL «LODO CONTE» (PRESCRIZIONE SOSPESA A TEMPO INDETERMINATO SOLO PER I CONDANNATI) NON BASTA - LA PROTESTA DEGLI AVVOCATI
Giovanni Bianconi per il “Corriere della Sera”
Arrivata alla scadenza parlamentare che avrebbe fatto deflagrare le divisioni sulla prescrizione, la maggioranza prende tempo e decide un rinvio. Lasciando a bocca asciutta l' opposizione che oggi stesso chiederà di rimettere all' ordine del giorno, a febbraio, la proposta di legge del forzista Enrico Costa che abolisce la sospensione della prescrizione dopo le sentenze di primo grado. Dunque lo scontro è solo slittato di qualche settimana, se nel frattempo il ministro grillino della Giustizia Alfonso Bonafede farà altre concessioni per chiudere un accordo con Pd, Leu e i renziani di Italia viva.
La decisione presa ieri alla Camera di far tornare la proposta Costa in commissione Giustizia ha evitato il voto che avrebbe visto i partiti che sostengono il governo schierati su fronti opposti: da un lato i Cinque Stelle insieme al Pd e Leu (con qualche rischiosa defezione); dall' altra Iv con l' opposizione, compresa la Lega che un anno fa votò la riforma inserita nella legge «Spazzacorrotti».
Un guazzabuglio difficile da districare per il premier Conte, dalle conseguenze imprevedibili. I 29 deputati renziani non hanno partecipato al voto per rimarcare fermezza contro la riforma Bonafede (e scetticismo verso la disponibilità del ministro a tornare sui propri passi), ma non sarebbero stati determinanti giacché il rinvio è stato approvato con 72 voti di scarto.
Ora però comincia un' altra corsa contro il tempo, e Renzi avverte: «Si può fare un rinvio di una settimana, poi Lucia Annibali di Iv presenterà un emendamento per cancellare la legge», cioè la proposta Costa.
Il «lodo Conte» (prescrizione sospesa a tempo indeterminato solo per i condannati) non basta; Iv, Pd e Leu l' hanno detto chiaramente e lavorano su qualche integrazione.
Per esempio quella proposta da Federico Conte (di professione avvocato, deputato di Leu), che ieri ha chiesto formalmente il ritorno in commissione della proposta Costa perché «manca l' ultimo miglio per arrivare a una soluzione condivisa sulla modifica di un istituto di grande rilevanza giudiziaria e ora anche politica, senza strumentalizzazioni e antagonismi pregiudiziali».
La sua ipotesi prevede che se un condannato in primo grado viene assolto in appello, il calcolo della prescrizione bloccata dopo la sentenza di primo grado si ricalcola come se non ci fosse stata la sospensione; in questo modo, alla fine, la prescrizione verrebbe sostanzialmente abolita solo con una doppio verdetto conforme di condanna.
giuseppe conte alfonso bonafede
È un' ulteriore mediazione su cui i renziani non si sono ancora espressi, ma bisogna vedere se sarà accettata da Bonafede. Che ieri, nella relazione sull' amministrazione della giustizia, a proposito di prescrizione e riforma del processo penale ha parlato di «cantiere aperto nel quale ci sono divergenze tra i partiti di governo, ma il confronto continua, leale e serrato». Dalle opposizioni replicano sottolineando lo «stato confusionale» del governo e invocando il garantismo, ma dai banchi del Pd Walter Verini ha gioco facile rinfacciando ai leghisti (e ai loro alleati) le voglie di giustizia sommaria di chi vuole far «marcire in galera» i condannati o distribuisce sentenze per citofono.
Fuori dall' aula di Montecitorio, gli avvocati hanno portato la loro protesta contro l' abolizione della prescrizione dopo il primo grado, distribuendo adesivi con lo slogan «Imputato per sempre?
No grazie» sfoggiato in Aula da numerosi deputati. Non solo di opposizione. «Il rinvio del voto sulla proposta Costa - spiega il presidente delle Camere penali Gian Domenico Caiazza - è un evidente segnale della preoccupazione che una delle più sciagurate leggi della storia repubblicana possa essere abrogata».
Come chiedono gli avvocati. I magistrati, invece, spiegheranno oggi al ministro che la sua proposta di sanzioni disciplinare per i magistrati che non rispettano i tempi predeterminati dei processi è «demagogica e irricevibile».