enrico letta matteo renzi campanella

"RENZI HA TENTATO DI AFFONDARE IL PARTITO PRIMA DI SCAPPARE SULLA SUA PERSONALE SCIALUPPA" - LA SCOMUNICA DEFINITIVA DEL PD NEI CONFRONTI DI MATTEUCCIO CHE IN UN'INTERVISTA, PUR ESCLUDENDO DI PASSARE NEL CENTRODESTRA, HA SPARATO A ZERO SU LETTA: "IL MOTIVO PER CUI ABBIA PARLATO CON TUTTI TRANNE CHE CON NOI È LEGATO A PICCOLE VENDETTE PERSONALI PER LE VICENDE DEL PASSATO. LA SUA STRATEGIA REGALA PALAZZO CHIGI A MELONI". IL VELENO NELLA CODA: "DAL 26 SETTEMBRE PER LUI NON SARÀ FACILE…" (E INVECE PER RENZI...)

HA TENTATO DI AFFONDARE IL PARTITO PRIMA DI LASCIARE LA SCIALUPPA

Da open.online

 

LETTA RENZI

Una nota del Nazareno inaugura la guerra tra il Partito Democratico e Matteo Renzi. In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera il leader di Italia Viva aveva detto che il veto sull’alleanza con lui era dettato da rancori e vendette personali. Evidentemente riferendosi ad Enrico Letta e al passaggio di consegne a Palazzo Chigi evocato anche durante questa campagna elettorale.

 

 

La risposta del Pd arriva in una nota consegnata alle agenzie di stampa: «Oggi, forse per rosicchiare qualche margine di visibilità in più, Matteo Renzi trova il tempo e l’audacia di dare lezioni al Partito Democratico. Quello stesso partito che, prima di scappare sulla sua personale scialuppa, da segretario ha tentato di affondare lasciando macerie, lacerazioni e un 18% da guinness dei primati negativi. Non stupisce che praticamente la totalità degli elettori e dei militanti del Pd abbia maturato un giudizio durissimo, senz’appello, su di lui e sulla sua parabola politica».

 

RENZI

Maria Teresa Meli per il Corriere della Sera

 

 

House of Crucci - Berlusconi, Meloni, Salvini, Renzi, Mattarella

 

Matteo Renzi, il Partito democratico si è ripreso gli scissionisti di Roberto Speranza, ha stretto accordi con Carlo Calenda e ora farà altrettanto con i rossoverdi di Fratoianni e Bonelli e con Luigi Di Maio. Insomma, un'alleanza alquanto variegata quella di centrosinistra.

 

Sfugge la ragione politica del mancato accordo con voi. La può spiegare lei?

«Credo che il motivo per cui Letta abbia parlato con tutti tranne che con noi sia legato a piccole vendette personali per le vicende del passato. Non si spiega una coalizione che mette insieme storie totalmente diverse che parte da un veto a una e una sola forza politica. Evidentemente Enrico pensava di ferirci nel dire: "Tutti, ma non Italia viva". Vedendo come sono andate le cose non finirò mai di ringraziarlo. Ci ha restituito uno spazio politico e l'indecoroso balletto di queste ore del centrosinistra mi rafforza nel progetto di non partecipare a coalizione finte e posticce. Correremo da soli, parlando di inflazione, guerra, energia, cultura. E faremo una campagna elettorale in nome del coraggio e della coerenza».

 

berlusconi salvini renzi

Dica la verità, come c'è rimasto quando ha visto che Emma Bonino ha dichiarato che non la vuole nell'alleanza di centrosinistra?

«Mi è dispiaciuto per il popolo delle feste dell'Unità. Sono militanti sinceri e appassionati. Voteranno per Di Maio che accusava il Pd di rubare i bambini con l'elettroshock e staranno con chi ha votato 55 volte no alla fiducia a Mario Draghi... Ma è un problema loro, non mio».

 

In compenso Silvio Berlusconi la voleva con sé. Se lo aspettava? Com' è andata?

Chi l'ha contattata, visto che ha detto di non parlare con il leader di Forza Italia da un anno e mezzo?

«Tutti dicono che non abbiamo voti. E poi però ci cercano tutti. Non possiamo stare insieme a Forza Italia non solo per il passato, ma anche per il presente. Draghi è andato a casa per l'azione di Conte ma anche per la sfiducia di Salvini e Berlusconi. E questo basta per dire che Forza Italia ha commesso un errore clamoroso. Molti moderati voteranno per noi, a condizione che non ci alleiamo con il Pd. E molti riformisti voteranno per noi, a condizione che non ci alleiamo con la destra. Questo è esattamente ciò che faremo».

 

Berlusconi Renzi

Quand'è l'ultima volta che ha sentito il segretario del Partito democratico Enrico Letta?

«Il giorno dopo che aveva detto ai giornali che non voleva Italia viva. Mi ha detto che c'era stata un'incomprensione. E che ci saremmo risentiti. Gli auguro di cuore di trascorrere una buona estate: dal 26 settembre per lui non sarà facile. La sua strategia sta regalando Palazzo Chigi alla Meloni. E la brillante idea di iniziare la campagna elettorale proponendo di aumentare le tasse non mi è parsa la più geniale delle intuizioni».

 

Berlusconi Renzi

Renzi, a suo giudizio non ci sono le condizioni per un accordo in extremis con il centrosinistra?

«No. L'unica cosa che potrebbe accadere è un accordo Pd-Cinque Stelle. Non ha alcun senso politico, ma avrebbe un senso matematico. Anche in quel caso, peraltro, noi andremmo da soli. Letta può fare un accordo numerico contro la Meloni e allora deve imbarcare i grillini. O può fare un accordo politico sull'agenda Draghi, ma allora che c'entra Fratoianni? Mi sembra che la strategia del segretario stia facendo male al Pd. Ma siccome stanno aspettando la direzione delle candidature, stanno tutti zitti e buoni. Si scateneranno dopo la sconfitta, è una tradizione a sinistra».

 

Lei si prefigge di raggiungere l'obiettivo del 3 per cento in un clima che porterà a una forte polarizzazione tra centrosinistra e centrodestra, come imposterà la sua campagna elettorale? «Sulla serietà. La polarizzazione non sarà tra fascisti e antifascisti, ma tra persone competenti e populisti. In questo senso noi siamo forti, credibili e coerenti. E poi sulla dignità. Mentre Di Maio prende i seggi con il Pd, noi andiamo in mare aperto forti solo delle nostre idee e del nostro coraggio. E comunque il 3% non ci basta, puntiamo almeno al 5%».

berlusconi renzi

 

Secondo lei c'è un pericolo fascismo, come sostengono alcuni, o piuttosto sono altre le cose che la preoccupano di un'eventuale vittoria del centrodestra?

«Basta con la demonizzazione dell'avversario. Farlo aiuta solo la Meloni che può fare la vittima. Va incalzata sulla sua idea di globalizzazione, di Europa, di competitività, di politica economica. Le va ricordato che faceva la ministra già 14 anni fa.

 

Che ha detto di no alle infrastrutture necessarie per la sicurezza energetica del Paese, come Tap e trivelle. Che non ha votato per il Recovery plan. Attacchiamola sui contenuti, non sulle camicie nere».

 

Alcuni osservatori prevedono che prima delle elezioni la mannaia giudiziaria si abbatterà sul centrodestra, lo ritiene anche lei?

«Non credo. È cambiato il clima rispetto a qualche anno fa. Io stesso sono stato vittima di molteplici aggressioni come sa chi ha letto "Il Mostro". Ma oggi non c'è più quel "clima infame". L'unico modo per fermare la Meloni è votare il centro riformista e liberale, il terzo polo, i moderati che bloccano gli estremisti. Ogni voto dato al terzo polo è un voto per l'europeismo e la serietà».

Berlusconi incontra Renzi, Patto Nazareno del 2014

 

I sondaggisti in maniera pressoché unanime danno per scontata la vittoria del centrodestra, anche per lei il risultato di queste elezioni è già scritto?

«La destra è nettamente in vantaggio. Ma la Lega sta crollando. E per questo serve un terzo polo capace di fare un grande risultato. Il Pd è tornato il partito delle tasse, Fratoianni vota "no" alla Nato. L'unico modo per fermare lo tsunami nero è un voto moderato e riformista. Con un piccolo gruppo di parlamentari abbiamo portato Draghi a Chigi, un anno e mezzo fa. Se prendiamo il 5% lavoreremo per mantenere questo premier, che è l'orgoglio dell'Italia e che è stato mandato a casa da populisti e sovranisti».

 

ENRICO LETTA RENZI enrico letta giuseppe conte matteo salvini matteo renzi meme by carloRENZI LETTAL ARMATA BRANCALEONE DI LETTA

 

Ultimi Dagoreport

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, MATTEO SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…