L’ULTIMO PANDA DI MAO - RESTA ANCORA UN ITALIANO NELLE MANI DI SABYASACHI PANDA, IL LEADER DEI GUERRIGLIERI MAOISTI CHE SEMBRA AVERE NON POCA INFLUENZA SUL GOVERNATORE DELL’ORISSA PATNAIK - IL GOVERNO CENTRALE INDIANO SCONSIGLIA DI CEDERE ALLE RICHIESTE DEI MAOISTI MA ALLE ULTIME ELEZIONI, MOLTI GRUPPI MAOISTI HANNO SOSTENUTO IL PARTITO DEL GOVERNATORE - UNICA NOTA POSITIVA: IN QUESTO GIOCO DELLE PARTI NON CONVIENE A NESSUNO FAR MORIRE L’OSTAGGIO…

Fr. Mar. per "Il Messaggero"

Mentre si festeggia la liberazione di Claudio Colangelo, non si sa ancora quando e soprattutto se saranno riaperte le trattative per la liberazione di Paolo Bosusco. Prima che il rapimento del parlamentare Jhina Hikaka mandasse all'aria i negoziati tra governo e maoisti le trattative, secondo i rappresentanti negoziali dell'Orissa, «procedevano bene». Per chi e in che modo non c'è stato il tempo per stabilirlo.

La vicenda dei due italiani ricalca in realtà un copione seguito diverse volte in passato, l'ultima volta nel febbraio 2011 all'epoca del rapimento di R. Vineel Krishna, esattore delle imposte di Malkangiri. Krishna era rimasto per otto giorni nelle mani dei suoi rapitori e le trattative tra governo e maoisti si erano concluse con l'accettazione, da parte delle istituzioni, di dieci dei quattordici punti che costituivano le richieste dei guerriglieri e la liberazione dell'ostaggio. Secondo i maoisti, però, il governo aveva mancato alla parola data: tanto che, all'inizio della vicenda dei due italiani, Sabyasachi Panda si era rifiutato di trattare proclamando la sua totale sfiducia nelle istituzioni.

Subito dopo aveva però inviato una lista di richieste, reiterando in sostanza i quattordici punti di cui sopra. Almeno uno di questi punti però non era stato disatteso per colpa del governo. La liberazione di Gananath Patra, capo del distretto di Narayanpatna, pare che fosse stata ordinata, e che in realtà sia stato lui a rifiutarsi di lasciare la prigione.

Già ai tempi del sequestro Krishna si era scatenata una dura polemica tra il governo centrale di Delhi e il governo locale dell'Orissa: il ministro degli Interni P. Chidambaram aveva difatti sconsigliato il premier locale Naveen Patnaik di cedere alle richieste dei guerriglieri per non creare «un pericoloso precedente». Patnaik aveva fatto di testa sua e anche in questo caso continua ad agire in contrasto con suggerimenti e direttive del governo centrale offrendo a Sabyasachi Panda la propria disponibilità incondizionata a trattare.

In realtà a questo punto Paolo Bosusco si trova a essere vittima di un meccanismo complicato e a più livelli e al centro di una partita, quella tra maoisti e governo e quella tra governo dell'Orissa e governo centrale, che si gioca ormai da anni e che per il momento non ha lasciato né vincitori né vinti ma soltanto vittime sul terreno.

Agli ostaggi, c'è da dire, non è mai stato torto un capello ed è altamente improbabile che a Bosusco succeda nulla di male. Così come è assolutamente impensabile l'ipotesi di un eventuale blitz delle forze di polizia o dei corpi paramilitari che operano nell'area. Il governo dell'Orissa, come puntualizzato dalle opposizioni, non ha alcuna intenzione di nuocere a Panda e ai suoi uomini: alle ultime elezioni, molti gruppi maoisti hanno sostenuto il partito di Patnaik.

Il governo di Delhi, da parte sua, non ha alcuna intenzione di creare un caso internazionale rischiando l'uccisione di Bosusco. D'altra parte, continuando a detenere l'ostaggio, Sabyasachi rischia di vedersi piombare addosso non soltanto la polizia ma anche una parte degli altri gruppi che operano nello stato e che deplorano il rapimento degli italiani. Una pronta conclusione della vicenda preme a tutte le parti in causa, che stanno in realtà cercando di uscirne fuori al più presto possibile cercando possibilmente di non perdere la faccia o la poltrona.

 

paolo bosusco Claudio ColangeloPaolo Bususco GUERRIGLIERI MAOISTI

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...

pier silvio marina berlusconi fedele confalonieri

DAGOREPORT – MARINA E PIER SILVIO NON HANNO FATTO I CONTI CON IL VUOTO DI POTERE IN FAMIGLIA LASCIATO DAL TRAMONTO DI GIANNI LETTA (L'UOMO PER RISOLVERE PROBLEMI POLITICI) E DALL'USCITA DI SCENA DI GINA NIERI, EX MOGLIE DI PAOLO DEL DEBBIO, PUPILLA DI CONFALONIERI, ADDETTA AI RAPPORTI ISTITUZIONALI DI MEDIASET) - FUORI NIERI, IN PANCHINA LETTA, GLI STAFF DEI FIGLI DI SILVIO STANNO FACENDO DI TUTTO PER PRIMEGGIARE. TRA I PIÙ ATTIVI E AMBIZIOSI, SI SEGNALA IL BRACCIO DESTRO DI “PIER DUDI”, NICCOLÒ QUERCI - COME MAI OGNI SETTIMANA CONFALONIERI SI ATTOVAGLIA DA MARTA FASCINA? AH, SAPERLO...