RONDÒ RONDOLINO – IERI D’ALEMA A SANTADECHE’, OGGI INFATUATO DI RENZI - LA MINORANZA PD? SCIMPANZÉ - BERLUSCONI? STA GESTENDO MERAVIGLIOSAMENTE ANCHE IL TRAMONTO - GRILLO? HA PORTATO IN PARLAMENTO SOLO DEI RANCOROSI. MI FA RIBREZZO’’

Giancarlo Perna per “Libero Quotidiano

 

Matteo Renzi e Massimo D Alema Matteo Renzi e Massimo D Alema

Sul divano, con un micio sulle ginocchia, un cane ai piedi e un gattone bianco al collo, si è concesso per un’ora alla mia contemplazione Fabrizio Rondolino, che fu della squadra dei calvi di Max D’Alema, con Marco Minniti, Claudio Velardi, ecc. Fabrizio è un cinquantaquattrenne molto simpatico, odioso a molti per il santo vizio di parlare schietto.

 

Rondolino scoprì Roma negli anni ’80, dove scese da Torino per occupare un posto di rilievo nella Fgci, la palestra dei giovani comunisti. "Mi innamorai della città in modo folle - racconta -. Da noi, il cielo azzurro c’è una volta ogni quindici giorni. A Roma c’è sempre".

 

silvio berlusconisilvio berlusconi

Non l’ha più lasciata. Ora è sistemato in un attico da nababbo con vista sul Foro romano, nel punto esatto in cui fu pugnalato Giulio Cesare. Può permetterselo in base alla regola che si è data: vivere sopra i propri mezzi, abitando in affitto case che non potrebbe mai acquistare.

 

Superata l’età per stare nella Fgci, ebbe il problema di come mantenersi nella città elettiva. Tra le possibilità, entrare come cronista all’Unità, il giornale del Pci, allora diretto da D’Alema. Fabrizio titubava. Si era laureato in Filosofia teoretica e acconciarsi a scribacchino gli dava il raccapriccio. A convincerlo, fu una rivelazione del condirettore, Renzo Foa. "Non si inizia a lavorare prima delle undici", gli disse incidentalmente. "È il lavoro per me", esclamò subito Fabrizio che la mattina è catatonico. Fu così che divenne giornalista. Come tale è stato portavoce di D’Alema all’epoca in cui fu premier (1998-2000). Era il primo non funzionario di partito a tenere i rapporti con la stampa per un alto papavero dell’ex Pci.

 

BEPPE GRILLO - MOVIMENTO 5 STELLEBEPPE GRILLO - MOVIMENTO 5 STELLE

"Finita quella esperienza, hai cominciato a vorticare. Tra l’altro, sei finito al Giornale dei Berlusconi. Com’è stato?", chiedo. "A un certo punto - risponde -, ero entrato alla Stampa. Quando però divenne direttore, Mario Calabresi mi isolò. Per un anno e mezzo non si fece vivo. Non mi chiese mai un articolo. Mi convocò solo per darmi il benservito. Allora bussai alla porta del Giornale. Il direttore Alessandro Sallusti mi accolse benevolmente e mi ha fatto lavorare, senza censurare una riga. Anche ora che ho traslocato (oggi scrive su Europa, ndr), gli sono grato e gli voglio bene".

daniela santanche (2)daniela santanche (2)

 

"Per li rami, hai conosciuto Daniela Santanchè e sei stato un suo stipendiato consulente politico", dico. "Una donna straordinaria, un po’ matta e con una marcia in più. Abbiamo in comune una vena anarchica. Forse dico una caz..ta, ma credo che la differenza tra l’essere di destra o di sinistra sia meno importante che quella tra essere anarcoidi oppure inquadrati. È questo che differenzia o unisce. Umanamente, perciò, mi trovo spesso d’accordo con gente di destra, nella quale questo anarchismo è più diffuso". L’enormità genera la reazione di cane e gatti che lasciano indignati il salotto.

 

Oggi che voti?

matteo salvini e marine le pen ballano in pista  22matteo salvini e marine le pen ballano in pista 22

"La sola volta che non ho votato Pd è stato alle politiche 2013 perché non sopportavo l’idea di Bersani. Oggi, sono per l'astensionismo: se uno mi convince, voto; se no, resto a casa".

 

Sei ancora di sinistra?

"Sono un libertario. A rigore perciò, non sono di sinistra, anche se il cuore è lì. Ho una posizione terza: quando la sinistra è per i diritti civili, sono con lei; quando fa la statalista, no. Negli Usa, voterei forse i repubblicani che sono più anarchici".

 

A proposito di Usa, cos’è questa mattana della tua casa nel deserto del Nevada, dove vai appena puoi con moglie e figlie? Vuoi sbalordire noi provinciali?

"No. È un’autentica passione. L’orizzonte infinito, il cielo stellato, il deserto. È il paesaggio dei film di John Ford. Per me, è un prozac".

 

Mi fai venire voglia.

Craxi e Josi Craxi e Josi

"Quando vuoi, sei ospite. Lo sceriffo della contea ha le chiavi. Tu le prendi e vai. Intorno, per sette miglia, non c’è nessuno. Poi, c’è un bordello, l’abitazione più vicina. Il Nevada è tutto casini e casinò. Sono andato nel lupanare per la visita di presentazione, come usa tra vicini. Ero con mia moglie e le nostre due figlie. Quando la tenutaria ci ha visti, ha pensato che volessi offrire la mia merce".

 

Mario Calabresi si è comportato male con te e tu lo hai pubblicamente mazzolato.

"Ho detto la pura verità: ha fatto una carriera immeritata in quanto figlio del commissario ucciso dalla Br. Si è consapevolmente appoggiato al mondo potente dei nemici di suo padre che lo hanno favorito per lavarsi la coscienza".

 

Hai maltrattato anche il padre dandogli del poliziotto invasato, responsabile della morte dell’anarchico Pinelli.

"Come investigatore, il commissario Calabresi non valeva molto. La sua pista era sbagliata, perché gli anarchici nulla c’entravano con Piazza Fontana, e la morte di Pinelli è avvenuta nel suo ufficio. Vogliamo chiamarla responsabilità morale?"

 

Pensi davvero così?

"Poiché Calabresi è morto male, lo abbiamo fatto santo. Poi, è stato innalzato a eroe anche il suo carnefice, Adriano Sofri. Un balletto grottesco che rispecchia l’ipocrisia del nostro Paese".

 

sallustisallusti

L’Italia fa notoriamente schifo, frase tua.

"Purtroppo, sì. Dico “purtroppo” perché non mi piace lo spirito antitaliano, diffusissimo a sinistra, e mi sento in imbarazzo a schierarmi con costoro. Ma è così: l’Italia è marcia. Colpa dell’unità (Rondolino, nel 2012, ha pubblicato un libro L’Italia non esiste, ndr) che ha soffocato la creatività degli italiani. Peccato che la Lega abbia abbandonato l’unico tema che valesse: la disunità".

 

Dici cose sgradevoli per amor di verità o per stupire?

"C’è un po’ di esibizionismo. Ma soprattutto fastidio per i luoghi comuni".

 

Matteo Renzi?

"Ne sono infatuato. Mi piace la sua pars destruens. Penso che l’Italia vada destrutturata: sindacato, Pa, vecchi Pd. È la premessa per uscire dai guai. Renzi saprà poi ricostruire? Non so. Qui, torna la mia sfiducia verso l’Italia. Temo sia inguaribile".

 

Che pensi della “ditta”: i Cuperlo, Civati, ecc?

Adriano Sofri Adriano Sofri

"Molti sono amici e non vorrei offenderli, ma mi fanno pensare all’evoluzione degli scimpanzé. Ci sono gli scimpanzè che escono dalle foreste e vanno nella savana in cerca di esperienze. E gli altri che restano nella foresta. Loro sono così: si rintanano e non affrontano il futuro. Ma se il mondo cambia, l’imperativo è cambiare".

 

Patto del Nazareno?

"Togliatti puro: il realismo di accordarsi per salvare il Paese. Lo fece Palmiro nel dopoguerra, Berlinguer col compromesso storico, ci provò D’Alema col Cav per le riforme costituzionali degli anni ’90. Se però lo fa Renzi, la ditta lo accusa di “riabilitare Berlusconi”. Questa è malafede".

 

Berlusconi?

MARIO CALABRESiMARIO CALABRESi

"Grand’uomo. Confesso di subirne il fascino. Ne ammiro l’irriducibilità e la capacità di trattare su tutto. Grande lezione politica. Vergognoso che la sua vita privata sia stata portata sotto i riflettori".

 

Rimproveri?

"La classe dirigente di Fi non è brillante. Per questo ha fallito le riforme liberali. Io stesso mi sento orfano delle promesse non realizzate. Ma lui, il Cav, è forte: si sta gestendo meravigliosamente anche il tramonto".

 

Grillo?

"Ha portato in Parlamento solo dei rancorosi sociali. Rabbia e nient’altro. Fa ribrezzo".

 

Salvini ha due obiettivi: uscire dall’euro, frenare l’immigrazione. Li condividi?

"No. L’euro, come tutto ciò che unisce, rende la vita più facile e rappresenta il progresso. Sull’immigrazione sono per le porte aperte. Penso sia un diritto naturale vivere la vita come e dove uno vuole. Se sono in un posto di merda e cerco una vita migliore, ne ho diritto. Io poi sono stato fregato più dagli italiani che dagli stranieri".

Gianni Cuperloe bersani article Gianni Cuperloe bersani article

 

Napolitano?

"Ha fatto il possibile e di più".

 

Hai fiducia e rispetto per la magistratura?

"Fiducia, no. Al rispetto sono costretto".

 

Il politico che più ti è piaciuto?

"Posso dire Renzi? Come politico è grandissimo. Prima, a parte D’Alema che per me è come un parente, c’è solo Craxi. Lo statista Renzi, invece, è tutto da dimostrare. Sono però affascinato dal suo gioco".

 

Emigrerai o ci terrai compagnia?

"Conto di passare più tempo negli Usa. Lì mi sento a casa e appagato. Ho il mal d’Africa per l’America".

Ultimi Dagoreport

giancarlo giorgetti francesco miller gaetano caltagirone andrea orcel nagel

DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET  SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER AVVANTAGGIARE IL LEONE DI TRIESTE NEL RICCO MERCATO DEL RISPARMIO GESTITO. MA LA JOINT-VENTURE CON I FRANCESI IRRITA NON SOLO GIORGETTI-MILLERI-CALTAGIRONE AL PUNTO DI MINACCIARE IL GOLDEN POWER, MA ANCHE ORCEL E NAGEL - PER L'AD UNICREDIT LA MOSSA DI DONNET È BENZINA SUL FUOCO SULL’OPERAZIONE BPM, INVISA A PALAZZO CHIGI, E ANCHE QUESTA A RISCHIO GOLDEN POWER – MENTRE NAGEL TEME CHE CALTA E MILLERI SI INCATTIVISCANO ANCOR DI PIU' SU MEDIOBANCA…

papa francesco spera che tempo che fa fabio fazio

DAGOREPORT - VOCI VATICANE RACCONTANO CHE DAL SECONDO PIANO DI CASA SANTA MARTA, LE URLA DEL PAPA SI SENTIVANO FINO ALLA RECEPTION - L'IRA PER IL COMUNICATO STAMPA DI MONDADORI PER LA NUOVA AUTOBIOGRAFIA DEL PAPA, "SPERA", LANCIATA COME IL PRIMO MEMOIR DI UN PONTEFICE IN CARICA RACCONTATO ''IN PRIMA PERSONA''. PECCATO CHE NON SIA VERO... - LA MANINA CHE HA CUCINATO L'ENNESIMA BIOGRAFIA RISCALDATA ALLE SPALLE DI BERGOGLIO E' LA STESSA CHE SI E' OCCUPATA DI FAR CONCEDERE DAL PONTEFICE L'INTERVISTA (REGISTRATA) A FABIO FAZIO. QUANDO IL PAPA HA PRESO VISIONE DELLE DOMANDE CONCORDATE TRA FABIOLO E I “CERVELLI” DEL DICASTERO DELLA COMUNICAZIONE È PARTITA UN’ALTRA SUA SFURIATA NON APPENA HA LETTO LA DOMANDINA CHE DOVREBBE RIGUARDARE “SPERA”…

giuseppe conte beppe grillo ernesto maria ruffini matteo renzi elly schlein

DAGOREPORT – ABBATTUTO PER DUE VOLTE BEPPE GRILLO ALLA COSTITUENTE, UNA VOLTA CASSATO IL LIMITE DEI DUE MANDATI,  LIBERO DA LACCI E STRACCI, GIUSEPPE CONTE POTRA' FINALMENTE ANNUNCIARE, IN VISTA DELLE REGIONALI, L’ACCORDO CON IL PARTITO DI ELLY SCHLEIN – AD AIUTARE I DEM, CONCENTRATI SULLA CREAZIONE DI UN PARTITO DI CENTRO DI STAMPO CATTOLICO ORIENTATO A SINISTRA (MA FUORI DAL PD), C'E' ANCHE RENZI: MAGARI HA FINALMENTE CAPITO DI ESSERE PIÙ UTILE E MENO DIVISIVO COME MANOVRATORE DIETRO LE QUINTE CHE COME LEADER…

alessandro sallusti beppe sala mario calabresi duomo milano

DAGOREPORT – CERCASI UN SINDACO A MISURA DUOMO - A DESTRA NON SANNO CHE PESCI PRENDERE: SALLUSTI PIACE A FRATELLI D’ITALIA MA NON AI FRATELLI BERLUSCONI, CHE LO CONSIDERANO UN “TRADITORE” (IERI AI PIEDI DEL CAVALIERE, OGGI BIOGRAFO DI MELONI) – A SINISTRA, C'E' BEPPE SALA CHE VUOLE IL TERZO MANDATO, CERCANDO DI RECUPERARE IL CONSENSO PERDUTO SUL TEMA DELLA SICUREZZA CITTADINA CON L'ORGANIZZAZIONE DELLE OLIMPIADI DI MILANO-CORTINA 2026 - SI RAFFORZA L’IPOTESI DI CANDIDARE MARIO CALABRESI (IN BARBA ALLE SUE SMENTITE)...

nancy pelosi - donald trump - joe biden - michelle e barack obama

DAGOREPORT – FINALMENTE UNA DONNA CON LE PALLE: MICHELLE OBAMA NON CEDE AI VENTI DI TRUMPISMO E SI RIFIUTA DI PARTECIPARE ALL’INAUGURATION DAY. L’EX FIRST LADY SI ERA GIÀ RIFIUTATA DI ANDARE AL FUNERALE DI JIMMY CARTER: UNA VOLTA SAPUTO CHE AVREBBE DOVUTO POSARE LE CHIAPPONE ACCANTO A QUELLE DI TRUMP, SI È CHIAMATA FUORI – UNA SCELTA DI INDIPENDENZA E FERMEZZA CHE HA UN ENORME VALORE POLITICO, DI FRONTE A UNA SCHIERA DI BANDERUOLE AL VENTO CHE SALGONO SUL CARRO DEL TRUMPONE. E CHE IN FUTURO POTREBBE PAGARE…

giorgia meloni daniela santanche matteo salvini renzi

CHE SUCCEDE ORA CHE DANIELA SANTANCHÈ È STATA RINVIATA A GIUDIZIO PER FALSO IN BILANCIO? NIENTE! PER GIORGIA MELONI UN RIMPASTO È INDIGERIBILE, E PER QUESTO, ALMENO PER ORA, LASCERÀ LA "PITONESSA" AL SUO POSTO - LA DUCETTA TEME, A RAGIONE, UN EFFETTO A CASCATA DAGLI ESITI INCONTROLLABILI: SE ZOMPA UN MINISTRO, LEGA E FORZA ITALIA CHIEDERANNO POLTRONE – IL DAGOREPORT DI DICEMBRE CHE RIVELAVA IL PIANO STUDIATO INSIEME A FAZZOLARI: IL PROCESSO DI SALVINI ERA DI NATURA POLITICA, QUELLO DELLA “PITONESSA” È “ECONOMICO”, COME QUELLO SULLA FONDAZIONE OPEN CHE VEDEVA IMPUTATO RENZI. E VISTO CHE MATTEONZO È STATO POI ASSOLTO IN PRIMO GRADO, COME DEL RESTO IL "CAPITONE" PER IL CASO "OPEN ARMS", PERCHÉ LA “SANTADECHÈ” DOVREBBE LASCIARE? – IL SUSSULTO DI ELLY SCHLEIN: “MELONI PRETENDA LE DIMISSIONI DI SANTANCHÈ”