PRIMA DEL TRACOLLO, INVECE DI PENSARE AGLI AZIONISTI, TOTò LIGRESTI HA SISTEMATO LA FAMIGLIA LA RUSSA: DA ANTONINO A GERONIMO, TRE GENERAZIONI DI FAVORI RECIPROCI - LA MOGLIE DI ‘GNAZIO È LA PRINCIPALE AZIONISTA DELLA QUINTOGEST, PRESIEDUTA DA FILIPPO MILONE (EX SEGRETARIO DI ‘GNAZIO, OGGI SOTTOSEGRETARIO ALLA DIFESA) GRAZIE ALLA QUOTA ‘FITTIZIA’ DI ANTONIO GIORDANO, PIAZZATO NEL CDA DELLA DIFESA SERVIZI SPA, CONTROLLATA DAL MINISTERO - FONDIARIA E PREMAFIN SFAMANO IL FRATELLO E IL FIGLIO DI LA RUSSA COMMISSIONANDOGLI CONSULENZE LEGALI DA CENTINAIA DI MIGLIAIA DI EURO…

Mario Gerevini per il "Corriere della Sera"

Bisogna guardare nello stato di famiglia e nel portafoglio di una signora milanese per capire come l'amicizia di Ignazio La Russa con i Ligresti si combini bene anche con gli affari. Ora che i Ligresti alzano le tende che ne sarà di certi affari in comune, mai emersi, con Fondiaria Sai? E delle parcelle pagate da Premafin al figlio Geronimo (318 mila euro solo nel 2010)?

O quelle di Fondiaria Sai al fratello Vincenzo (oltre un milione in tre anni)?
La signora in questione è Laura De Cicco moglie dell'ex ministro della Difesa. Lui tre giorni fa era al vertice decisivo in Unicredit sul riassetto del gruppo. Ai giornalisti che gli chiedevano di quella presenza un po' anomala nel momento clou dei negoziati, La Russa ha risposto così: «Non bisogna dimenticare che faccio l'avvocato e ho rapporti plurigenerazionali con la famiglia Ligresti».

Certo non era quello il luogo e il momento per trattare il futuro della Quintogest. Una piccola partecipazione periferica nell'impero traballante. Però il grande problema del gruppo Ligresti si trascina con sé il piccolo problema della Quintogest che riguarda la moglie e alcuni amici e fedelissimi dell'uomo politico. Quattro anni fa era stata avviata l'attività di questa finanziaria, iscritta all'albo degli intermediari, il cui mestiere è erogare credito a fronte della cessione del quinto dello stipendio: 37 milioni nel 2010 con 1.685 contratti.

Tre i soci fondatori: Fondiaria Sai, Antonio Giordano e una misteriosa Idi Consulting, allora coperta dalle fiduciarie Mythos e Fortune appartenenti a un gruppo finito sotto inchiesta per evasione e frode fiscale. Quando le due fiduciarie finiscono in procedura fallimentare escono allo scoperto i fiducianti e tra questi Laura La Russa De Cicco. È suo il controllo di Idi ed è lei dunque la seconda azionista (34%) di Quintogest dopo Fonsai (49%). Anzi arriva al 51% di Quintogest insieme ad Antonio Giordano (17%), legatissimo al marito.

Eppure Fonsai ci ha messo molti più soldi, quasi due terzi dei 3 milioni di capitale. Com'è possibile? Semplice, una parte delle azioni Fonsai sono prive del diritto di voto. Dunque la compagnia «sborsa» mentre l'ex ministro governa con i suoi uomini in cda e la quota della moglie nel capitale. Filippo Milone risulta essere il presidente di questa società storicamente in perdita ma capace di garantire buoni stipendi ai consiglieri.

Radici a Paternò (Ct) come Salvatore Ligresti e Ignazio La Russa, Milone amministrò a lungo le casseforti del costruttore; oggi è sottosegretario alla Difesa dopo essere stato capo della segreteria dell'ex ministro. E poi Giordano che La Russa ha piazzato anche nel cda della Difesa Servizi spa, controllata dal ministero. Adriano Bazzoni, avvocato, suo compagno di studio. Beniamino Lo Presti, professionista legato al carro La Russa. E Fonsai? Ci ha messo i soldi, non governa, sta zitta e la società perde.

La moglie qui, il figlio Antonino Junior Giovanni Geronimo La Russa in Premafin (i figli più piccoli si chiamano Lorenzo Cochise e Leonardo Apache). Avvocato, a soli 31 anni Geronimo ha fatturato l'anno scorso 318 mila euro di parcelle (100 mila nel 2009) al gruppo quotato di cui è consigliere. E il fratello Vincenzo? Ha offerto a Fonsai e controllate il suo contributo di avvocato civilista e amministrativista per un compenso che varia dai 300 ai 400 mila euro annui. Chissà se con i «rossi» di Unipol cambierà qualcosa per La Russa e i suoi cari.

 

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