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SALVATO DAL REFERENDUM, ORA IL CNEL SI SPACCA. LITE SENZA QUARTIERE FRA PRESIDENTE E SEGRETARIO GENERALE – IL PRIMO TOGLIE IL BADGE D’INGRESSO AL SECONDO E SI BECCA UNA DENUNCIA DI ABUSO DI POTERE. SI CHIAMA NAPOLEONE NON A CASO – L’IDEA DI AZZERARE I VERTICI

 

Lorenzo Salvia per il Corriere della Sera

 

CNEL DOPO REFERENDUMCNEL DOPO REFERENDUM

Una lite condominiale in un organo (di rilievo) costituzionale. Un gioco di parole. Ma anche quello che sta succedendo al Cnel, il Consiglio nazionale per l' economia e il lavoro, dove si naviga a vista tra badge bloccati, denunce per abuso d' ufficio, varie ed eventuali. Il Cnel è sopravvissuto al referendum di dicembre, quello che ha portato alle dimissioni di Matteo Renzi, grazie alla bocciatura della riforma costituzionale che conteneva anche la sua abrogazione.

 

Da allora è cominciata una guerriglia interna che adesso è diventata scontro in campo aperto. Da una parte il presidente Delio Napoleone, che svolge il suo ruolo come facente funzioni dopo le dimissioni a catena dei suoi predecessori. Dall' altra il segretario generale Franco Massi, che è anche vice segretario generale al ministero della Difesa.

 

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Non si sono mai presi i due. Il presidente accusa il segretario generale di non essere mai in ufficio. Il segretario generale risponde che non è vero e lo accusa di andare oltre i suoi compiti. Venerdì scorso siamo arrivati alla spaccatura finale. Con tanti saluti all' anniversario dell' Unità d' Italia, che cadeva proprio quel giorno.

 

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Il presidente Napoleone ha scritto al capo del personale chiedendo «l' annullamento immediato del badge» del segretario Massi, la «cancellazione dal sito internet istituzionale del suo nominativo» e anche «l' annullamento di ogni riunione già convocata». Il segretario Massi - come ha raccontato ieri il Messaggero - ha risposto parlando di «persistente atteggiamento provocatorio, destituito di ogni fondamento», «lesivo dell' immagine dell' intero Cnel». E con una denuncia in arrivo per abuso d' ufficio nei confronti del presidente Napoleone.

franco massi cnelfranco massi cnel

 

Napoleone denunciato per abuso d' ufficio: anche questo sembra uno scherzo. Ma non lo è. E la dice lunga su una situazione ormai non più sostenibile. Dietro lo scontro tra i due non c' è solo la presenza in ufficio oppure no. Presidente e segretario si accusano reciprocamente di tramare l' uno contro l' altro. Per rimanere soli a guidare la transizione di un Cnel scampato all' abolizione, in cerca di futuro e con la strepitosa sede di Villa Lubin già destinata al Csm.

Napoleone CNELNapoleone CNEL

 

Ma la situazione potrebbe precipitare. Ieri il caso Cnel - «El Cnel Guevara», come ha ironizzato il Foglio - è stato esaminato a Palazzo Chigi. Gli scontri degli ultimi mesi sono stati sopportati con un certo fastidio. E cresce l' ipotesi di azzerare tutto sostituendo i litiganti, tutti e due con incarico scaduto da oltre un anno e in proroga.

Tiziano Treu Tiziano Treu

 

Il posto del segretario generale, che non avrebbe nulla in contrario a lasciare, potrebbe essere preso da un dirigente interno, Michele Dau. Per la poltrona di presidente si fanno due nomi di un certo peso: la prima scelta sarebbe Tiziano Treu, ex ministro del Lavoro nel governo Prodi, e con un passato al Cnel come consigliere. Il secondo è quello di Carlo Dell' Aringa, deputato del Pd, sottosegretario al Lavoro nel governo di Enrico Letta.

 

I tempi in realtà potrebbero essere non brevissimi, almeno per il presidente. Il nome viene indicato da Palazzo Chigi e Quirinale. Ma si potrebbe andare avanti per gradi rinnovando prima tutti gli oltre 60 consiglieri. Una procedura che prevede prima l' indicazione da parte di sindacati e associazioni degli imprenditori, e poi a seguire un' infinità di passaggi. Dura nove mesi, proprio come una gestazione.

 

CARLO DELLARINGA CARLO DELLARINGA

In realtà c' è anche un piano B, per ora minoritario. In Parlamento ci sono già quattro disegni di legge che propongono di nuovo l' abolizione del Cnel. Non ci sono i tempi: si tratta pur sempre di una modifica della Costituzione con doppia lettura di Camera e Senato. Ma la tentazione c' è. Del resto, se al referendum di dicembre si fosse votato solo per cancellare il Cnel, quanti italiani l' avrebbero salvato?

 

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