AL BROGLIO! AL BROGLIO! - DA SALVEMINI A BERLUSCONI FINO A GRILLO: IN UN PAESE DI FURBI, TIFOSI E PASTICCIONI NON C’E’ SCONFITTO CHE NON ABBIA AVANZATO SOSPETTI DI BROGLI ELETTORALI - CI MANCAVA GIUSTO IL M5S (CHE PURE QUALCHE PROBLEMA CE L’HA AVUTO)

Filippo Ceccarelli per “la Repubblica

BERLUSCONI CON LA MASCHERA DI GRILLO BERLUSCONI CON LA MASCHERA DI GRILLO

Come tutti i fantasmi che si rispettano, ma anche come tutti i vizi che affliggono i suoi utenti, in Italia il broglio torna anche quando non c’è e comunque logora pure

chi non lo fa.

Certo, in un paese di furbi, tifosi e pasticcioni, in genere lo invocano quelli che non sanno perdere, né vincere; e tuttavia la lunga epopea delle manipolazioni elettorali meritava qualcosina in più rispetto a quanto storicamente e svogliatamente richiamato ieri dal post grillino.

Che l’ha presa davvero molto alla lontana, dalla Repubblica di Venezia addirittura, volando poi al referendum Monarchia-Repubblica, per poi tornare indietro alla denuncia che probabilmente costò la vita a Matteotti. E basta.

CASALEGGIO E GRILLO f afd a a f f d a ea CASALEGGIO E GRILLO f afd a a f f d a ea

Ora, dispiace fare il saputello. Così come è scoraggiante obiettare a chi giudica ”sconcertante” l’esito delle elezioni e “del tutto difforme da qualsiasi razionale previsione e sondaggio pre-elettorale”. Le sorprese infatti, più che la razionalità della politica, fanno parte della vita; così come le toppate dei sondaggisti entrano ormai, e documentabilmente, nel novero delle regolarità esperienziali. Ma pazienza.

prati14 giovanni minoliprati14 giovanni minoli

Il punto è che quando si parla di brogli non è giusto trascurare i fasti dell’epoca liberale, l’aspra polemica di Salvemini (candidato bocciato) contro il “ministro della malavita”, e cioè Giolitti, che già nel primo decennio del secolo scorso, replicava: “In Italia, da quando si tengono elezioni, è sempre successo che i candidati respinti non vogliono mai essere stati respinti dalla volontà degli elettori, ma dalle violenze del governo”. Fermo restando, per dire il paradosso, che i più intemerati produttori di brogli furono anche i più acerrimi nemici di Giolitti: Crispi e Nicotera, peraltro due ex garibaldini.

Quanto al referendum istituzionale, forse è bene ricordare che nel 1990, in uno slancio situazionista Giovanni Minoli mandò in onda per Mixer un finto scoop, e anche ben fatto (c’entravano un vecchio magistrato pentito in punto di morte e un documento risolutivo depositato presso un notaio); ricostruzione tarocca che non solo a suo modo avvalorava la tesi di due milioni di voti rubati al re, ma un po’ contribuiva anche a consolidare ogni plausibile broglio in una zona dell’immaginario nazionale già abbastanza frequentata.

Perciò Grillo ha anche ragione, e insieme ha torto, e se l’assunto può suonare troppo 

GIANROBERTO CASALEGGIO E ELENA SABINA DEL MONEGOGIANROBERTO CASALEGGIO E ELENA SABINA DEL MONEGO

problematico o pilatesco, va pure detto che non c’è sconfitto che si sia sottratto a questo genere di denuncia, il che rende lui troppo scontato per avere efficacia e troppo sospetta la denuncia per ottenere comprensione.

Ciò detto, tra il 1946 e il “pareggio” del 2006 tutto è accaduto: dalla matita sotto l’unghia al ritocco tecnologico passando per la scolorina in uno stillicidio di denunce, sospetti, bufale e con la partecipazione consuetudinaria, di demoscopi frustrati, giocolieri informatici, ordinari di fisica teorica e blogghisti giocherelloni.

SALVEMINISALVEMINI

Never-ending broglio. Tra l’amena strofetta in voga nella Dc romana, “E’ uno scandalo lo spoglio/ che si svolge in Campidoglio” e l’arresto nella capitale (1983) di 44 tra scrutatori e presidenti di seggio. Dal “miracolo di San Gennaro alla rovescia” registrato nella circoscrizione Napoli-Caserta (1987: mille indiziati, 42 deputati in bilico, un verbale su tre irregolare), fino al video, vent’anni dopo, di come in Australia, a macchinetta, su di una tovaglia da cucina a fiori, si eleggevano i rappresentanti degli italiani all’estero, te li raccomando.

E vittime, tante vittime, supposte, reali e perfino pregiudiziali, tra queste ultime si annovera Berlusconi che, sia al governo che all’opposizione, in ogni caso prese l’abitudine di gridare “Al broglio! Al broglio!” diversi mesi prima delle elezioni; con tutto che tale forma di mobilitazione, o di messa di mani avanti, di accusatio non petita o di “concolina-concolina/ chi la fa la sente prima”, insomma non gli valse l’innocenza, e anzi il Cavaliere venne sospettato — ci sono due libri, due dvd e una certa stringatezza di parole da parte dell’allora ministro dell’Interno Pisanu — di aver truccato lui i risultati del 2006.

GRILLO CORONA DI SPINE GRILLO CORONA DI SPINE

E dunque ci mancava giusto il M5S. Che pure, in termini di regolarità e trasparenza elettorale interna qualche problemuccio ce l’ha avuto. Tanto che in “Alfabeto Grillo”, a cura di Marco Laudonio e Massimiliano Panarari (Mimesis) non uno, ma ben tre studiosi hanno a che ridire con lo svolgimento delle “Parlamentarie” e delle “Quirinarie” elettroniche, queste ultime ripetute dopo un misterioso attacco hacker. A riprova che, brogli o non brogli, la realtà è sempre più complicata di quanto i politici, vecchi e nuovi, con la corona di spine artificiali o senza, si sforzino di far credere.

Ultimi Dagoreport

meloni giorgetti fazzolari caltagirone nagel donnet orcel castagna

DAGOREPORT - DELIRIO DI RUMORS E DI COLPI DI SCENA PER LA CONQUISTA DEL LEONE D’ORO DI GENERALI – SE MEDIOBANCA, SOTTO OPA DI MPS-CALTA-MILLERI, TENTA DI CONQUISTARE I VOTI DEI FONDI ANNUNCIANDO LA POSSIBILITÀ DI METTERE SUL PIATTO IL SUO 13,1% DI GENERALI, SOLO DOMANI ASSOGESTIONI DECIDERÀ SE PRESENTARE UNA LISTA DI MINORANZA PER LEVARE VOTI ALLA LISTA DI NAGEL-DONNET, PER LA GIOIA DI CALTA-MILLERI (LA DECISIONE È NELLE MANI DEI FONDI CONTROLLATI DA BANCA INTESA) - FINO AL 24 APRILE, TUTTO È INCERTO SULLE MOSSE IN GENERALI DI ORCEL: CHI OFFRE DI PIÙ PER IL 9% DI UNICREDIT? E CHE FARÀ INTESA DI CARLO MESSINA? AH, SAPERLO...

raffaele cantone - francesco lo voi - pasquale striano giovanni melillo

FLASH! – AVVISO AI NAVIGATI! IL CASO STRIANO SUGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA BANCA DATI DELLA PROCURA NAZIONALE ANTIMAFIA, NON È APERTO: È APERTISSIMO! UNA VOLTA CHE IL FASCICOLO È PASSATO DALLE MANI DI CANTONE, PROCURATORE DI PERUGIA, A QUELLE DI LO VOI (CAPO DELLA PROCURA DI ROMA), CI SI ASPETTANO I BOTTI - IL CAPO DELLA DNA, GIOVANNI MELILLO, È DETERMINATO AD ARRIVARE FINO IN FONDO. E LO VOI, CONSIDERATI I PRECEDENTI (L’OSTILITA' DEL GOVERNO PER IL CASO ALMASRI), NON FARÀ SCONTI - COME NELL'AMERICA DI TRUMP, LA MAGISTRATURA E' L'UNICA OPPOSIZIONE A PALAZZO CHIGI...

giorgia meloni donald trump

DAGOREPORT – AIUTO! TRUMP CONTINUA A FREGARSENE DI INCONTRARE GIORGIA MELONI - ANCORA ROSICANTE PER LE VISITE DI MACRON E STARMER A WASHINGTON, LA "GIORGIA DEI DUE MONDI" SI ILLUDE, UNA VOLTA FACCIA A FACCIA, DI POTER CONDIZIONARE LE SCELTE DI TRUMP SUI DAZI ALL'EUROPA (CHE, SE APPLICATI, FAREBBERO SALTARE IN ARIA L'ECONOMIA ITALIANA E IL CONSENSO AL GOVERNO) - LA DUCETTA NON HA ANCORA CAPITO CHE IL TYCOON PARLA SOLO IL LINGUAGGIO DELLA FORZA: SE HAI CARTE DA GIOCARE, TI ASCOLTA, ALTRIMENTI SUBISCI E OBBEDISCI. QUINDI: ANCHE SE VOLASSE ALLA CASA BIANCA, RITORNEREBBE A CASA CON UN PUGNO DI MOSCHE...