beppe grillo salvini

“GRILLO E DI MAIO SONO ALLA DISPERAZIONE, PER I GRILLINI DELUSI LA MIA PORTA È APERTA” - SALVINI LANCIA L’OPA SULL’ELETTORATO M5S: “IL MOVIMENTO E’ SULLA VIA DELL’ESAURIMENTO: SI RITROVA STRETTO IN UN ABBRACCIO MORTALE CON IL SIMBOLO DEI POTERI FORTI, IL PD - MAI NELLA VITA AVREI PENSATO CHE PROPRIO IO, DIVORZIATO E PECCATORE, SAREI DIVENTATO UN PUNTO DI RIFERIMENTO PER I CATTOLICI E PRESTO ANDRÒ A MEDJUGORJE - DOVE È FINITA LA RIFORMA DEL CODICE DEGLI APPALTI? CONTE CI DICA DOVE L'HA IMBOSCATA…”

Cesare Zapperi per il “Corriere della sera”

 

salvini grillo

«Mancano 64 giorni alla festa della Liberazione». La mattina e il primo pomeriggio a Rimini, in serata nel Piacentino, Matteo Salvini trascorre l'ennesima giornata in Emilia-Romagna dove il 26 gennaio conta di issare sulla poltrona più importante della Regione la sua candidata Lucia Borgonzoni. Il leader leghista fa il pieno di folla e incassa i selfie con Lino Banfi e Serena Grandi mentre in entrambe le piazze, a poche centinaia di metri, vanno in scena i flash mob delle «sardine» (su cui fa ironia postando una foto di sardine fritte).

 

DI MAIO CONTE SALVINI

Segretario, ma il nuovo patto tra M5S e Pd sponsorizzato da Beppe Grillo non la preoccupa?

«È l'ultimo tradimento, quello fatale, del popolo grillino. Quello che voleva il cambiamento ed ora si ritrova stretto in un abbraccio mortale con il simbolo dei poteri forti, il Pd. Il Movimento mi pare sulla via dell' esaurimento. Queste scelte sono contro la sua storia».

 

È pronto ad accogliere questo popolo in uscita?

«Le nostre porte sono aperte ma ne parlerò solo a cose fatte».

 

L'ha sorpresa l'intervento in difesa di Luigi Di Maio?

SALVINI DI MAIO

«No, perché sono alla disperazione. E peraltro, Grillo era già intervenuto, facendo valere la sua volontà, in estate quando si trattò di dare vita al governo Conte II. Evidentemente, mi viene da dire, l'ex comico deve difendere i suoi interessi. E magari stringendosi al Pd pensa di riuscire a portare Romano Prodi al Quirinale. Ma non è questo che mi preoccupa di Grillo...».

 

Cioè?

«Sono colpito dai suoi incontri con l'ambasciatore cinese e i frequenti viaggi di Di Maio in Cina. E per contro, stanno zitti sulla situazione di Hong Kong. Non vorrei che stessero cambiando la collocazione internazionale dell' Italia. Mentre rompono le scatole a me per la Russia questi tengono rapporti con una dittatura che ha fame di conquista e vocazione imperialista».

 

conferenza stampa su reddito di cittadinanza e quota 100 31

Ma Grillo, un tempo, parlava bene di lei. Cos'è successo?

«Non lo chieda a me. Ogni giorno mi riservano un insulto diverso. Ma non mi turbano. Io penso all' Emilia-Romagna».

 

L'ultimo sondaggio uscito vi vede in testa.

«Anch'io girando per le piazze avverto un' aria positiva. A Rimini ho incontrato i rappresentanti delle categorie produttive. All'unanimità mi hanno detto che vogliono cambiare. Mancano solo 64 giorni...».

 

A quella che lei ha definito «Festa della libertà». Non è un po' eccessivo?

«Non lo è per chi è stato per 50 anni sotto lo stesso partito. Il 26 gennaio gli emiliano romagnoli potranno finalmente sentirsi liberi. E a noi toccherà rimboccarci le maniche per non deluderli».

 

lucia borgonzoni matteo salvini

Proprio in Emilia-Romagna, grazie alle «sardine», lei ha risvegliato il popolo della sinistra. Le dovrebbero dire grazie.

«Ma va bene tutto, l'unica cosa che mi lascia perplesso è che scendano in piazza contro l'opposizione. In tutto il mondo si protesta contro chi governa».

 

Quei giovani non la convincono?

«Io so solo che vado in piazza a presentare le mie proposte sul fisco, sull' agricoltura, sull'industria. Loro, nella piazza accanto, pensano solo a protestare. Mah...».

 

CARDINALE CAMILLO RUINI

Ha detto più volte che vorrebbe incontrarli. Finora, però, è solo una promessa.

«Lo farò senz' altro. Sono sempre favorevole al confronto. Basta che dall' altra parte non ci sia solo l'insulto».

 

Ha preso le distanze dal professore di Fiorenzuola che voleva punire i partecipanti all'iniziativa delle «sardine».

«Senza problemi, ma certo che non appena spunta un insegnante di destra diventa subito un appestato».

 

A proposito di incontri, nelle ultime settimane si è visto con Liliana Segre e i cardinali Camillo Ruini e Matteo Zuppi. Sta preparando il terreno per Palazzo Chigi?

LILIANA SEGRE

«Sto studiando e mi sto arricchendo molto dal punto di vista umano, con questi e altri incontri di cui nessuno sa. Ora posso coltivare le relazioni, da ministro dovevo gestire tre emergenze al giorno».

 

Ma sta davvero studiando da premier?

«Quella sarà la proposta che faremo agli elettori quando finalmente potranno votare. Sempre che nel frattempo il Paese non finisca a carte quarantotto».

 

Eppure, con chi ci governa, il Pd, volete fare le riforme.

«Sì. Le regole fondamentali si scrivono insieme».

 

A quali riforme pensa?

matteo maria zuppi 2

«Quella della legge elettorale (e se non si farà, ci sarà il nostro referendum sul maggioritario) e quella della giustizia. Ma mi lasci dire un' altra cosa, a proposito di riforme».

 

Dica...

«Vorrei sapere dove è finita la riforma del Codice degli appalti. Il premier Conte ci dica dove l'ha imboscata. Doveva essere pronta un anno fa».

 

Le riforme le farete anche con il M5S?

«Di Maio e Grillo cambiano idea ogni giorno. Saremmo felici di confrontarci se sapessimo cosa vogliono».

matteo salvini bacia il rosario mentre parla giuseppe conte

 

Tra le riforme ci sono anche i «pieni poteri» a cui lei aspirava?

«Parlavo di poteri nel rispetto della Costituzione».

 

Non si è pentito di aver usato quell' espressione?

«Non cambierei nulla di quello che ho fatto o detto. Chiedevo l'investitore che deriva dal voto democratico. Non ho mai visto un dittatore chiedere le elezioni».

 

Per il 14 dicembre ha lanciato una mobilitazione.

«Sarà un no tax day. In tutte le regioni i nostri uomini scenderanno nelle piazze per spiegare le nostre idee in materia economica. Illustreranno come immaginiamo l'Italia del futuro. Abbiamo ricette per ridare a questo paese il posto che gli spetta».

salvini rosario

 

Infine, lei incontra i cardinali ma ci sono parroci che la contestano.

«Forse c'è un po' di confusione in giro. Un prete che chiude la messa con Bella ciao non si era mai visto. È un periodo storico strano, questo...».

 

Anche perché si vede un leader politico che ostenta rosari e invoca la Madonna.

«Guardi, mai nella vita avrei pensato che proprio io, divorziato e peccatore, sarei diventato un punto di riferimento per i cattolici. Ma io credo e non me ne vergogno. Presto andrò a Medjugorje».

Ultimi Dagoreport

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – PUTIN NON HA PER NULLA DIGERITO L’INTESA TRA USA E UCRAINA (MEDIATA CON TRUMP DA BIN SALMAN E STARMER) PER UN CESSATE IL FUOCO DI 30 GIORNI: IL “MACELLAIO” DI MOSCA (CIT. BIDEN) VOLEVA I NEGOZIATI SUBITO, NON LA TREGUA, CHE INVECE RICALCA LE RICHIESTE DI ZELENSKY – “MAD VLAD” SI STA RENDENDO CONTO CHE IN GIRO C’È UNO PIÙ PAZZO DI LUI: L’INSOSTENIBILE BIPOLARISMO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO È LOGORANTE ANCHE PER MOSCA. UNO CHE DOPO AVER ANNUNCIATO DI AVER SOSPESO ARMI E CIA A KIEV, OPLÀ!, ORA HA RINCULATO. E MINACCIA “SANZIONI DEVASTANTI” SE PUTIN NON ACCETTERÀ L’ACCORDO…

wanna marchi stefania nobile davide lacerenza

CRONACHE DI CASA MARCHI – QUANDO WANNA DICEVA AL “GENERO” LACERENZA: “PORCO, TI DOVRESTI VERGOGNARE, MERITI SOLO LA MORTE” – TRA LE INTERCETTAZIONI DELL’ORDINANZA DI ARRESTO DEL TITOLARE DELLA ''GINTONERIA'' E DI STEFANIA NOBILE, SONO CUSTODITE ALCUNE FRASI STRACULT DELL’EX TELE-IMBONITRICE – LA MITICA WANNA RACCONTA UNA SERATA IN CUI DAVIDONE “TIRA FUORI LA DROGA”: “L’HA FATTA DAVANTI A ME, IO HO AVUTO UNA CRISI E MI SONO MESSA A PIANGERE” – LA DIFESA DI FILIPPO CHAMPAGNE E LA “PREVISIONE”: “IO CREDO CHE ARRIVERÀ UNA NOTIZIA UNO DI ‘STI GIORNI. ARRIVERÀ LA POLIZIA, LI ARRESTERANNO TUTTI. PERCHÈ DAVIDE ADDIRITTURA SI PORTA SEMPRE DIETRO LO SPACCIATORE..."

volodymyr zelensky bin salman putin donald trump xi jinping

DAGOREPORT – COME SI E' ARRIVATI AL CESSATE IL FUOCO DI 30 GIORNI TRA RUSSIA E UCRAINA? DECISIVI SONO STATI IL MASSICCIO LANCIO DI DRONI DI KIEV SU MOSCA, CHE HA COSTRETTO A CHIUDERE TRE AEROPORTI CAUSANDO TRE VITTIME CIVILI, E LA MEDIAZIONE DI BIN SALMAN CON TRUMP - E' BASTATO L’IMPEGNO MILITARE DI MACRON E STARMER PER DIMOSTRARE A PUTIN CHE KIEV PUÒ ANCORA FARE MOLTO MALE ALLE FRAGILI DIFESE RUSSE - NON SOLO: CON I CACCIA MIRAGE FRANCESI L'UCRAINA PUÒ ANDARE AVANTI ALTRI SEI-OTTO MESI: UN PERIODO INACCETTABILE PER TRUMP (ALL'INSEDIAMENTO AVEVA PROMESSO DI CHIUDERE LA GUERRA “IN 24 ORE”) – ORA CHE MOSCA SI MOSTRA “SCETTICA” DAVANTI ALLA TREGUA, IL TYCOON E IL SUO SICARIO, JD VANCE, UMILIERANNO PUBBLICAMENTE ANCHE PUTIN, O CONTINUERANNO A CORTEGGIARLO? - LA CINA ASPETTA AL VARCO E GODE PER IL TRACOLLO ECONOMICO AMERICANO: TRUMP MINIMIZZA IL TONFO DI WALL STREET (PERDITE PER 1000 MILIARDI) MA I GRANDI FONDI E I COLOSSI BANCARI LO HANNO GIÀ SCARICATO…

elly schlein nicola zingaretti donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - CHE FIGURA DI MERDA PER IL PD MALGUIDATO DA ELLY SCHLEIN: A BRUXELLES, TOCCATO IL FONDO, IL PD HA COMINCIATO A SCAVARE FACENDOSI SCAVALLARE ADDIRITTURA DAL PARTITO DI GIORGIA MELONI – SE FDI NON POTEVA NON VOTARE SÌ AL PROGETTO “REARM EUROPE” DELLA VON DER LEYEN, I DEM, CHE ADERISCONO AL PARTITO SOCIALISTA, SI SONO TRASFORMATI IN EURO-TAFAZZI: 10 HANNO VOTATO A FAVORE, 11 SI SONO ASTENUTI (E SOLO GRAZIE ALLA MEDIAZIONE DEL CAPOGRUPPO ZINGARETTI I FEDELISSIMI DI ELLY, DA TARQUINIO A STRADA, NON HANNO VOTATO CONTRO URSULA) – I FRATELLINI D’ITALIA, INVECE, DOPO AVER INGOIATO IL SI', PER NON FAR INCAZZARE TRUMP, SI SONO ASTENUTI SULLA RISOLUZIONE SULL’UCRAINA. LA SCUSA UFFICIALE? "NON TIENE CONTO" DELL’ACCORDO A RIAD TRA USA E UCRAINA. INVECE GLI EURO-MELONI PRETENDEVANO UN RINGRAZIAMENTO DEL  PARLAMENTO EUROPEO A "KING DONALD" PER IL CESSATE IL FUOCO TRA MOSCA E KIEV (CHE, TRA L'ALTRO, PUTIN NON HA ANCORA ACCETTATO...)

philippe donnet andrea orcel francesco gaetano caltagirone

DAGOREPORT: GENERALI IN VIETNAM - LA BATTAGLIA DEL LEONE NON È SOLO NELLE MANI DI ORCEL (UNCREDIT HA IL 10%), IRROMPE ANCHE ASSOGESTIONI (CHE GESTISCE IL VOTO DEI PICCOLI AZIONISTI) - AL CDA DEL PROSSIMO 24 APRILE, ORCEL POTREBBE SCEGLIERE LA LISTA DI MEDIOBANCA CHE RICANDIDA DONNET (E IN FUTURO AVER VIA LIBERA SU BANCA GENERALI) – ALTRA IPOTESI: ASTENERSI (IRREALE) OPPURE POTREBBE SOSTENERE ASSOGESTIONI CHE INTENDE PRESENTARE UNA LISTA PER TOGLIERE VOTI A MEDIOBANCA, AIUTANDO COSI’ CALTA (E MILLERI) A PROVARE A VINCERE L’ASSEMBLEA - COMUNQUE VADA, SI SPACCHEREBBE IN DUE IL CDA. A QUEL PUNTO, PER DONNET E NAGEL SARÀ UN VIETNAM QUOTIDIANO FINO A QUANDO CALTA & MILLERI PORTERANNO A TERMINE L’OPA DI MPS SU MEDIOBANCA CHE HA IN PANCIA IL 13% DI GENERALI…

ursula von der leyen giorgia meloni elon musk donald trump

DAGOREPORT – IL CAMALEONTISMO DELLA DUCETTA FUNZIONA IN CASA MA NON PAGA QUANDO METTE I BOCCOLI FUORI DAI CONFINI NAZIONALI - MELONI PRIMA SI VANTAVA DELL’AMICIZIA CON MUSK E STROPPA E DELLA “SPECIAL RELATIONSHIP” CON TRUMP, ORA È COSTRETTA A TACERE E A NASCONDERSI PER NON PASSARE COME "AMICA DEL GIAGUARO" AGLI OCCHI DELL'UE. E, OBTORTO COLLO, E' COSTRETTA A LASCIARE A STARMER E MACRON IL RUOLO DI PUNTO DI RIFERIMENTO DELL'EUROPA MENTRE SALVINI VESTE I PANNI DEL PRIMO TRUMPIANO D’ITALIA, L'EQUILIBRISMO ZIGZAGANTE DELLA GIORGIA DEI DUE MONDI VIENE DESTABILIZZATO ANCOR DI PIU' DAL POSIZIONAMENTO ANTI-TRUMP DEL PROSSIMO CANCELLIERE TEDESCO MERZ CHE FA SCOPA COL POLACCO TUSK, E LEI RISCHIA DI RITROVARSI INTRUPPATA CON IL FILO-PUTINIANO ORBAN - IL COLPO AL CERCHIO E ALLA BOTTE DEL CASO STARLINK-EUTELSAT...