merkel merz annegret kramp-karrenbauer

CHI SARA’ L’EREDE DI ANGELA MERKEL? – IL CONGRESSO DELLA CDU AD AMBURGO: IN BALLO NON C'È SOLO IL FUTURO DEL PARTITO, MA QUELLO DI UN SISTEMA POLITICO - SCHÄUBLE APPOGGIA FRIEDRICH MERZ - MA A SBARRAR LORO IL PASSO, CON BUONE POSSIBILITÀ DI FARCELA, C' È UNA DONNA, ANNEGRET KRAMP-KARRENBAUER, L'EROINA DELL'ALA SOCIALE DEI CRISTIANO-DEMOCRATICI

Paolo Valentino per il “Corriere della Sera”

 

merkel

«Alla vendetta non dovrebbero essere limiti» (Amleto, 4.7.) Ha toni e colori shakespeariani, il congresso della Cdu che si apre ad Amburgo per scegliere l' erede di Angela Merkel alla guida dell' Unione cristiano-democratica.

 

Processo a un' era che volge al tramonto, battaglia serrata per l' anima del partito e la sua posizione nel paesaggio politico tedesco, oracolo d' investitura di un probabile futuro cancelliere, l' appuntamento sull' Elba è anche denso di archetipi e forti temi personali: ambizione e caducità del potere, matricidio e vendetta.

 

friedrich merz

Ha sicuramente i tratti della nemesi la decisione di Wolfgang Schäuble, il presidente del Bundestag, che alla vigilia dell' assise ha gettato il suo prestigio e la sua autorità nella mischia, annunciando di appoggiare Friedrich Merz, il suo pupillo e uno dei tre candidati a succedere a Merkel.

 

Schaeuble e Merz condividono infatti un destino comune: entrambi hanno visto le loro ambizioni politiche ridimensionate o stroncate dall' eterna cancelliera. «Una maggioranza per Merz sarebbe la cosa migliore per il Paese», ha detto l' ex ministro delle Finanze, lodandone con studiata perfidia «la chiarezza delle idee» e il «coraggio di non attendere la fine di una discussione ma di orientarla». Cioè l' esatto contrario di Angela Merkel.

 

merz schaeuble

Ma l' uscita di Schäuble, gigante politico della Repubblica, tradisce anche il nervosismo di una partita apertissima, dove i mille e uno delegati devono sciogliere in primo luogo un nodo esistenziale e drammatico per la Cdu: continuare ad essere il partito moderato di centro plasmato da Angela Merkel, onnivoro e pragmatico, protagonista di quella «smobilitazione asimmetrica» che lo ha tenuto al potere, ma ha aperto grosse falle, e destra e a sinistra, nello spettro politico federale.

 

merkel

Ovvero rinnegare il merkelismo, ecco il matricidio, recuperando una robusta identità conservatrice e tornando ad attrarre gli elettori oggi fagocitati dalle sirene estremiste di AfD. «Ad Amburgo - dice Andrea Roemmele, politologa della Hertie School of Governance di Berlino - si decide non solo il futuro della Cdu, ma anche quello dell' intero sistema politico».

 

ANNEGRET KRAMP-KARRENBAUER

Liberale in economia, difensore dei valori tradizionali, teorico di una «cultura tedesca dominante», Friedrich Merz è il campione di una Cdu che vuole tornare alle radici, compreso il rilancio del processo di integrazione europea dopo gli anni della prudenza merkeliana. Wolfgang Schäuble è il suo profeta. Entrambi incarnano il riscatto di tanti leader cristiano-democratici, quasi tutti uomini, sconfitti o emarginati da Angela Merkel nei 18 anni del suo potere.

 

Ma a sbarrar loro il passo, con buone possibilità di farcela, c' è una donna venuta dalla Saar. Annegret Kramp-Karrenbauer, alias AKK, è l' eroina dell' ala sociale dei cristiano-democratici, salario minimo, tasse più alte per i ricchi, quote rosa e uscita dal nucleare. Rispetto a Merz, che dal 2009 è fuori dalla politica e non ha mai avuto incarichi di governo, vanta l' esperienza da ministro-presidente del più piccolo e più francese dei Land tedeschi. Ma soprattutto è l' erede in pectore di Angela Merkel, che l' ha voluta segretario generale della Cdu e in lei vede la continuità del suo lascito politico.

 

 

merkel

In realtà, è il legame con la cancelliera il fianco debole di AKK, anche lei con un matricidio personale da compiere. Distanziarsi dalla sua mentore senza rinnegarne l' eredità è stato il numero da equilibrista delle scorse settimane, eseguito con abilità.

 

Rivendicando da cattolica una linea più tradizionalista sulla famiglia rispetto alla cancelliera protestante. O abbracciando posizioni sorprendenti in tema d' immigrazione: sostenendo fra l' altro che i rifugiati colpevoli di violenze contro le donne «devono essere deportati e mai più essere riammessi sul territorio della Ue».

 

E dall' esito della battaglia di Amburgo dipenderà anche quanto lungo sarà l' addio di Angela Merkel alla cancelleria. Con Merz presidente del partito, deciso a imporre un profilo più conservatore, i rapporti sarebbero sicuramente tesi, mentre la Spd, in piena crisi esistenziale, difficilmente potrebbe accettare sconti sul programma. Già in primavera, dopo le elezioni europee, la Grosse Koalition potrebbe sfaldarsi. Con AKK alla guida della Cdu, Angela Merkel avrebbe sicuramente vita più facile.

 

annegret kramp karrenbauer

Già nelle scorse settimane, dopo l' annuncio del ritiro dalla presidenza del partito, la cancelliera è apparsa come liberata, più audace della sua cifra. Anche se non necessariamente riuscirebbe a completare la legislatura fino al 2021, come vorrebbe. Nell' uno e nell' altro caso, la questione del prossimo cancelliere rimarrà aperta. E se non fosse un cristiano-democratico?

friedrich merz 3friedrich merz 1ANNEGRET KRAMP-KARRENBAUERangela merkel annegret kramp karrenbauerfriedrich merz angela merkel

Ultimi Dagoreport

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)

giorgia meloni tosi matteo salvini luca zaia vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - MENTRE IL PD DI ELLY, PUR DI NON PERDERE LA CAMPANIA, STA CERCANDO DI TROVARE UN ACCORDO CON DE LUCA, LEGA E FRATELLI D’ITALIA SONO A RISCHIO DI CRISI SUL VENETO - ALLE EUROPEE FDI HA PRESO IL 37%, LA LEGA IL 13, QUINDI SPETTA ALLA MELONI DEI DUE MONDI - A FAR GIRARE VIEPPIÙ I CABASISI A UN AZZOPPATO SALVINI, IL VELENO DI UN EX LEGHISTA, OGGI EURODEPUTATO FI, FLAVIO TOSI: ‘’IL TERZO MANDATO NON ESISTE, ZAIA NON HA NESSUNA CHANCE. TOCCA A FDI, OPPURE CI SONO IO”

emmanuel macron ursula von der leyen xi jinping donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT – PER TRUMP L'EUROPA NON E' PIU' UN ALLEATO MA SOLO UN CLIENTE PER IMPORRE I SUOI AFFARI - ALL’INAUGURATION DAY CI SARÀ SOLO GIORGIA (QUELLA CHE, TRUMP DIXIT, "HA PRESO D'ASSALTO L'EUROPA") MA NON URSULA VON DER LEYEN - CHE FARE DI FRONTE ALL'ABBANDONO MUSK-TRUMPIANO DI UNA CONDIVISIONE POLITICA ED ECONOMICA CON I PAESI DELL'OCCIDENTE? - CI SAREBBE IL PIANO DRAGHI, MA SERVONO TANTI MILIARDI E VOLONTÀ POLITICA (AL MOMENTO, NON ABBONDANO NÉ I PRIMI, NÉ LA SECONDA) - L’UNICA SOLUZIONE È SPALANCARE LE PORTE DEGLI AFFARI CON PECHINO. L'ASSE EU-CINA SAREBBE LETALE PER "AMERICA FIRST" TRUMPIANA

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

giancarlo giorgetti francesco miller gaetano caltagirone andrea orcel nagel

DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET  SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER AVVANTAGGIARE IL LEONE DI TRIESTE NEL RICCO MERCATO DEL RISPARMIO GESTITO. MA LA JOINT-VENTURE CON I FRANCESI IRRITA NON SOLO GIORGETTI-MILLERI-CALTAGIRONE AL PUNTO DI MINACCIARE IL GOLDEN POWER, MA ANCHE ORCEL E NAGEL - PER L'AD UNICREDIT LA MOSSA DI DONNET È BENZINA SUL FUOCO SULL’OPERAZIONE BPM, INVISA A PALAZZO CHIGI, E ANCHE QUESTA A RISCHIO GOLDEN POWER – MENTRE NAGEL TEME CHE CALTA E MILLERI SI INCATTIVISCANO ANCOR DI PIU' SU MEDIOBANCA…

papa francesco spera che tempo che fa fabio fazio

DAGOREPORT - VOCI VATICANE RACCONTANO CHE DAL SECONDO PIANO DI CASA SANTA MARTA, LE URLA DEL PAPA SI SENTIVANO FINO ALLA RECEPTION - L'IRA PER IL COMUNICATO STAMPA DI MONDADORI PER LA NUOVA AUTOBIOGRAFIA DEL PAPA, "SPERA", LANCIATA COME IL PRIMO MEMOIR DI UN PONTEFICE IN CARICA RACCONTATO ''IN PRIMA PERSONA''. PECCATO CHE NON SIA VERO... - LA MANINA CHE HA CUCINATO L'ENNESIMA BIOGRAFIA RISCALDATA ALLE SPALLE DI BERGOGLIO E' LA STESSA CHE SI E' OCCUPATA DI FAR CONCEDERE DAL PONTEFICE L'INTERVISTA (REGISTRATA) A FABIO FAZIO. QUANDO IL PAPA HA PRESO VISIONE DELLE DOMANDE CONCORDATE TRA FABIOLO E I “CERVELLI” DEL DICASTERO DELLA COMUNICAZIONE È PARTITA UN’ALTRA SUA SFURIATA NON APPENA HA LETTO LA DOMANDINA CHE DOVREBBE RIGUARDARE “SPERA”…