SARKÒ RISCHIA DI RIMETTERCI LE PEN - IL PORTABIGODINI DI CARLÀ STA FACENDO CAMPAGNA ELETTORALE CONTRO HOLLANDE E SOCIALISTI, MA DEVE GUARDARSI ANCHE A DESTRA DOVE MARIE LE PEN AZZANNA SUI TEMI CARI ALL’ELETTORATO CONSERVATORE - LA FASCIOMODERNISTA DEL “FRONT NATIONALE” VUOLE INCIVILIRE IL PARTITO DEI CAMERATI NOSTALGICI BUTTANDO FUORI I VECCHI ARNESI DEL REVISIONISMO, MA DEVE GUARDARSI DAL PADRE JEAN-MARIE CHE ANCORA CITA MUSSOLINI ED ESALTA CHI COLLABORÒ CON I NAZISTI…

Gianni Marsilli per il "Fatto quotidiano"

Il trend di febbraio è stato netto: la Francia torna al buon, vecchio duello destra-sinistra. Senza ali estreme, come gennaio aveva fatto temere. Dicono i sondaggi che Marine Le Pen - ieri suo padre ha citato Mussolini: "Molti nemici, molto onore" - si fermerà al primo turno, lasciando libero campo a Sarkozy e Hollande per il secondo. Vero, non vero? Ah, saperlo. È questo il tarlo che toglie il sonno. L'elettore lepenista ha infatti ancora vergogna a dirsi tale, oppure prova un sottile piacere carbonaro a dissimularsi e depistare il sondaggista. Buongiorno, scusi il disturbo, per chi voterà?

Mah, vedremo, dice lui, e poi zac, ecco che zitto zitto ti premia il Fronte nazionale. Accadde nel 2002, costringendo non pochi analisti a cambiar mestiere, come toccò allo sventurato Lionel Jospin. Quel trauma è ancora lì, come il ghigno trionfante di Le Pen padre. Che proprio in questi ultimi giorni ha pensato bene di entrare con i due piedi nel piatto elettorale come ai bei tempi dell'Olocausto "dettaglio della storia", con un accorato omaggio allo scrittore collaborazionista Brasillach (fucilato nel '45) e parole di sentito sostegno nei confronti del siriano Assad. Bombardamenti quelli su Homs, si è chiesto il vecchio Jean Marie? "Dresda, Hiroshima e Nagasaki che cosa furono?".

La figliola Marine ha abbozzato, lei che ce la mette tutta per incivilire il partito dei brutti sporchi e cattivi, lei che ha bandito dalla sua cerchia tutti i vecchi arnesi del revisionismo storico e del revanscismo coloniale per rimpiazzarli con giovanotti tecnocrati che ormai fanno la spola tra il Fronte e l'Ump, il partito del presidente.

Marine si è innervosita: in gennaio era un paio di punti dietro Sarkozy, i canini già di fuori per azzannarlo, e adesso eccola tra il 16 e il 19%, mentre l'altro riguadagna terreno e tallona la lepre Hollande, 26 contro 27%. Terza, cioè fuori dai giochi. Terza, che nel maggioritario a due turni è come arrivare quarto al Tour de France: niente podio, solo aneddoti da raccontare ai nipoti. Mancano ancora due mesi (22 aprile il primo turno, 6 maggio il secondo) al verdetto finale.

Per ora si può dire che nelle ultime settimane è venuta un po' meno la forza propulsiva del socialista Hollande. Nel contempo Sarkozy ha vestito i panni del candidato, con nuova libertà di linguaggio e inedita capacità di nuocere. Non gli è stato difficile, per esempio, beccare subito Hollande in castagna, visto che "in Francia si dice nemico della finanza", e quando va a Londra invece le liscia il pelo rassicurante come un banchiere della City.

È vero, il Ps non è mai stato un esempio di coerenza programmatica. In sintesi, in questa fase Sarkozy picchia, Hollande gandhianamente nicchia, lui che si vuole "normale" e alla violenza verbale preferisce l'humour, che però sul ring non serve a molto. L'incognita tra i due rimane quella suddetta: se il Fronte nazionale abbia o meno carattere carsico o se se ne conosca già il percorso e la portata.

 

NICOLAS SARKOZY CARLA BRUNI E SARKOZY carla bruni jpegfrancois hollandeMARINE LE PENlepen jeanmarie 03

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni e donald trump - meme by edoardo baraldi .jpg

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI SFOGLIA LA MARGHERITA: VOLO O NON VOLO A WASHINGTON IL 20 GENNAIO ALL'INAUGURAZIONE DEL SECONDO MANDATO DI DONALD TRUMP? - CERTO, LA STATISTA DELLA GARBATELLA È TENTATA, ANCHE PER NON DARE SODDISFAZIONE AL "PATRIOTA" MATTEO SALVINI CHE VUOLE PRESENZIARE A TUTTI I COSTI E SVENTOLARE LA BANDIERA "MAGA" DELLA PADANIA - LA POVERINA STA CERCANDO DI CAPIRE, ATTRAVERSO IL SUO CARISSIMO AMICO ALLA KETAMINA ELON MUSK, SE CI SARANNO ALTRI CAPI DI GOVERNO. IL RISCHIO È DI TROVARSI IN MEZZO AGLI AVARIATI SOVRANISTI ORBAN E FICO - UN’IMMAGINE CHE VANIFICHEREBBE I SUOI SFORZI (E SOGNI) DI PORSI NEL RUOLO DI PONTIERE TRA L'EUROPA DI URSULA E L'AMERICA TRUMP...

giovan battista fazzolari giorgia meloni autostrade matteo salvini giovanbattista

DAGOREPORT – IL FONDO TI AFFONDA: BLACKSTONE E MACQUARIE, SOCI DI AUTOSTRADE, SONO INCAZZATI COME BISCE PER L’AUMENTO DEI PEDAGGI DELL’1,8%. PRETENDEVANO CHE IL RINCARO FOSSE MOLTO PIÙ ALTO, AGGIORNATO ALL'INFLAZIONE (5,9% NEL 2023). MA UN FORTE AUMENTO DEI PEDAGGI AVREBBE FATTO SCHIZZARE I PREZZI DEI BENI DI CONSUMO, FACENDO SCEMARE IL CONSENSO SUL GOVERNO – SU ASPI È SEMPRE SALVINI VS MELONI-FAZZOLARI: LA DUCETTA E “SPUGNA” PRETENDONO CHE A DECIDERE SIA SEMPRE E SOLO CDP (AZIONISTA AL 51%). IL LEADER DELLA LEGA, COME MINISTRO DEI TRASPORTI, INVECE, VUOLE AVERE L’ULTIMA PAROLA…

trump musk xi

DAGOREPORT – DONALD TRUMP HA IN CANNA DUE ORDINI ESECUTIVI BOMBASTICI, CHE FIRMERÀ IL GIORNO DOPO L’INAUGURAZIONE: IL PRIMO INAUGURERÀ LA DEPORTAZIONE DI 9,5 MILIONI DI IMMIGRATI. MA IL SECONDO È ANCORA PIÙ BOMBASTICO: L’IMPOSIZIONE DEI DAZI SUI PRODOTTI CINESI - UN CLASSICO TRUMPIANO: DARE UNA RANDELLATA E POI COSTRINGERE L’INTERLOCUTORE A TRATTARE DA UNA POSIZIONE DI DEBOLEZZA. MA COME REAGIRÀ XI JINPING? CHISSÀ CHE AL DRAGONE NON VENGA IN MENTE DI CHIUDERE, PER LA GIOIA DI ELON MUSK, LE MEGAFABBRICHE DI TESLA A SHANGHAI…

salvini romeo

DAGOREPORT - CHI L'AVREBBE MAI DETTO: MASSIMILIANO ROMEO È IL PROTAGONISTA INDISCUSSO DELLA LEGA DI FINE 2024 - EX FEDELISSIMO DEL “CAPITONE”, È STATO L’UNICO A ESPORSI CONTRO IL SEGRETARIO, E OTTENERE LA LEADERSHIP IN LOMBARDIA – DOPO LA SUA SFIDA VINTA, ANCHE FEDRIGA È USCITO ALLO SCOPERTO CANNONEGGIANDO CONTRO L’EVENTUALE RITORNO DI SALVINI AL VIMINALE - CHE SUCCEDERÀ AL CONGRESSO? NIENTE: SALVINI HA IN MANO LA MAGGIORANZA DEI DELEGATI, E L’ASSEMBLEA AVRÀ CARATTERE PROGRAMMATICO. MA LA DISSIDENZA CRESCE…

trump musk bitcoin

DAGOREPORT - A.A.A. ATTENZIONE ALLA MONETA: RITORNA MINACCIOSA SULLA SCENA GEOPOLITICA DEL MONDO - SUCCEDE CHE QUELLO SVALVOLATO ALLA KETAMINA DI ELON MUSK, DA QUANDO HA FINANZIATO LA CORSA PRESIDENZIALE DI DONALD TRUMP, SI È MESSO IN TESTA DI TRASFORMARE LA CASA BIANCA IN CASA MUSK. E COME “PRESIDENTE VIRTUALE” DEGLI STATI UNITI, L'UOMO PIU' RICCO DEL MONDO HA IN MENTE DI SOSTITUIRE LA MONETA REALE CON UNA VIRTUALE, CON UNA LEGGE CHE PREVEDA GLI ACQUISTI DI BITCOIN PER LE RISERVE VALUTARIE DEGLI STATI UNITI - MA FATTI DUE CONTI, ALL’AMERICA FIRST DI TRUMP CONVIENE DI TENERSI STRETTO IL SACRO DOLLARO CHE, AD OGGI, RAPPRESENTA LA MONETA DI SCAMBIO DEL 60% DEL MERCATO INTERNAZIONALE -NEL 2025 TRUMP DOVRÀ VEDERSELA NON SOLO COL MUSK-ALZONE CRIPTO-DIPENDENTE: IN CAMPO È SCESO PREPOTENTE IL PIU' ANTICO NEMICO DEL “VERDONE” AMERICANO: L’ORO…