ASILO CINQUE STELLE! PARTITA LA RESA DEI CONTI TRA I GRILLINI, LA RETE SI RIBELLA ALLA LOMBARDI CHE VUOLE L’ASILO NIDO DELUXE DENTRO LA CAMERA: “RICHIESTA SURREALE PER UN PARLAMENTARE OLTREMODO BENESTANTE”

Claudio Marincola per "Il Messaggero"

Dalle 5Stelle alle stalle. É il buco nero in cui rischiano di precipitare i grillini. Gli attacchi prima del 25 maggio venivano da fuori. Ora vengono da dentro. E si rischia una nuova spaccatura. «Grillo e Casaleggio devono assolutamente legittimare ad esistere chi manifesta un'indole un po' più mite», fa sentire dopo un lungo silenzio la sua voce Tommaso Currò, parlando a Radio Citta Futura - non è possibile che porti sul palco soltanto 5 o 6 persone, i fedeli servitori, una manifestazione plastica di come lui intende un gruppo parlamentare». Currò non è l'unico. Da ex dissidente si era rimesso in riga. Ora accusa il cerchio magico di Grillo di essere in malafede: «Non è possibile che Beppe abbia ragione da un anno su tutto; o è un dio che non si può discutere oppure c'è una paura o una convenienza nel non manifestare critiche».

«SIAMO UN CLAN»
Pesanti le conclusioni di Currò: «Si prenda atto che si vuole un clan e si costruisca un clan, non un partito». Come lui cominciano a pensarla altri. «Qualcosa nella comunicazione dovrà cambiare - ammette il senatore Sergio Puglia, uno dei fedelissimi - «però dobbiamo anche dire che nei territori dove i nostri gruppi hanno lavorato i risultati si sono visti».

Nell'occhio del ciclone è finito il blogger Messora. Tra i senatori non ha molti amici. «Currò? Quando muove critiche fondate io lo ascolto. Lo ascolto molto meno quando parla di metodi fascisti...», commenta il deputato Alfonso Bonafede, uscendo dall'Aula per una pausa. Se ne riparlerà all'assemblea per oggi alle 18. E sarà scontro tra chi invece sostiene «che non sono stati persi 3 milioni di voti, anzi, abbiamo consolidato il sostegno». Grillo pensa a un cambio di strategia.

IL NIDO CONTESTATO
Il web al solito ribolle di rabbia. Non mancano però anche gli incoraggiamenti, «ad andare avanti». Ma è un web giacobino a cui non sfugge nulla. L' ex portavoce Roberta Lombardi, che si era dichiarata favorevole alla proposta della Vezzali per istituire un nido a Montecitorio, è stata travolta dalle critiche. Per difendersi ha provato a dire che lo spazio-bimbi sarebbe stato aperto «per tutti i lavoratori della Camera», e che il personale «sarà a carico dei deputati».

La spiegazione non è bastata. «Un post del genere lo trovo surreale, linkato da te, parlamentare oltremodo benestante», le hanno sparato addosso le mamme grilline. Un nido in Parlamento striderebbe «con gli altri nidi dove i bimbi stanno nella m....». Replica della Lombardi: «Ognuna di noi mamme si è organizzata come può: io ad esempio ho assunto un'assistente personale attivista che mi cura l'agenda, le mail, risponde alle telefonate, mi prepara i fascicoli dei dossier e quando scappo in aula per votare o quando sono in riunione mi cura la bimba». La portaborse baby-sitter a carico dei contribuenti? Urge chiarimento.

 

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