dario fo sala parisi

SALA DI RIANIMAZIONE - SE DARIO FO GLI PREFERISCE IL CANDIDATO DI SALVINI (PARISI), VUOL DIRE CHE PER IL PD SI METTE MALE. IL NOBEL GRILLINO: ''SONO MOLTO PERPLESSO, LA VOGLIA È VOTARE LA DESTRA PER LEVARE DI MEZZO UNO CHE NON HA DETTO COME HA SPESO I SOLDI DI EXPO''. E DISERTA IL CONFRONTO DI TELELOMBARDIA

Chiara Campo per ''il Giornale''

virginia raggi dario fovirginia raggi dario fo

 

Milano Al primo turno ha centrato i risultati di quasi tutte le sfide nazionali. Mentre altri exit poll davano il candidato sindaco del Pd Beppe Sala davanti di sei punti a Stefano Parisi, il vicepresidente dell' Istituto Piepoli Alessandro Amadori alle 23 in punto domenica scorsa ha pubblicato un sondaggio che dava Mr. Expo avanti di pochissimo sullo sfidante del centrodestra: 39-41% a 38-40. È finita 41,6 a 40,7. Meno di cinquemila voti di scarto.

 

dario fo 9dario fo 9

E ieri su Affaritaliani.it Piepoli senza citare i numeri (è vietato dalla legge) ha previsto a nove giorni dal ballottaggio già un ribaltamento di posizione tra i due manager: «Il vantaggio che aveva Sala prima del 5 giugno è lievemente passato dalla parte di Parisi - ha spiegato - è riuscito a galvanizzare gli elettori moderati. Parisi era praticamente mister nessuno contro mister Expo e ha compiuto un prodigio arrivando vicinissimo al primo turno. Prima Parisi inseguiva Sala, ora il quadro si è capovolto».

 

E «qualche elettore grillino ha ammesso «può voler dare anche a Milano un segnale contro il governo Renzi». Un segnale di spessore è arrivato dal premio Nobel Dario Fo, uomo immagine dei 5 Stelle, era sul palco per la chiusura della campagna di Virginia Raggi in piazza del Popolo a Roma il 23 maggio.

 

GIUSEPPE SALAGIUSEPPE SALA

«Tra Sala e Parisi non so chi voterò, sono molto perplesso - ha confidato ieri a Un giorno da Pecora su Rai Radio 2 - Per paradosso, la voglia è addirittura di andare a votare per la destra pur di levare di mezzo uno che ha fatto tutta la campagna senza dire come ha speso i soldi, come ha realizzato l' Expo e come è il debito e quanto si è perduto». Parisi incassa: «Se Fo mi votasse sarebbe un onore. Tutti quelli che vogliono modernizzare e rendere trasparente la politica sono certo che guardano a noi».

 

In questo clima non positivo, Beppe Sala è tornato a seguire il copione. Fuga dai confronti se non sono iper-garantiti. È successo ieri sera ad Iceberg su Telelombardia, il giornalista Francesco Borgonovo doveva condurre il duello tra i manager ma ha dovuto spiegare perché al centro dello studio è apparso solo Stefano Parisi.

 

STEFANO PARISISTEFANO PARISI

«Doveva essere qui anche Sala, lo abbiamo invitato perché la par condicio ce lo impone e per dare un' informazione più completa possibile agli ascoltatori - ha riepilogato -. Gli abbiamo proposto alcuni interlocutori in studio ma dopo una trattativa andata avanti per giorni, ha deciso di rifiutare l' invito. Non gli andavano bene i giornalisti che gli abbiamo proposto, poi ci ha chiesto un rappresentante politico scelto da lui».

 

Il direttore dell' emittente locale Fabio Ravezzani dietro le quinte ha confermato la complicata trattativa con Mr. Expo, che alle tv locali peraltro preferisce i salotti nazionali (ha già annullato un altro faccia a faccia in programma lunedì prossimo a Telenova). A intervistare i candidati erano stati invitati all' inizio il direttore del Giornale Alessandro Sallusti e Gad Lerner, che ha partecipato alla scrittura del programma di Sala. Come esponenti politici: il capogruppo della Lega in Regione Massimiliano Romeo e il vicecapogruppo Pd alla Camera Matteo Mauri.

Gad LernerGad Lerner

 

Quando Lerner si è tirato indietro per un impegno, gli sono state sottoposte firme di Repubblica in alternativa, persino di proporre un nome a scelta. Ma dopo un tira e molla, sala ha chiesto che non ci fossero giornalisti. «Inaccettabile» per Telelombardia («non volevamo creare un precedente»).

 

Non «gradito» anche dl nome di Mauri, Sala pretendeva l' ex sfidante alle primarie Pierfrancesco Majorino che dopo averlo tormentato per mesi col motto «Beppe tira fuori i conti di Expo» è diventato il suo fedelissimo. La puntata è diventata un uno contro tutti. «Mi spiace abbia disertato - ha commentato - è utile che i milanesi possano valutare le due personalità e piattaforme politiche, l' importante e essere pronti fare qualsiasi incontro, non solo in ambienti precostituiti per essere sicuri delle domande».

 

Ultimi Dagoreport

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…