putin gas russia

SE SCOPPIASSE UNA GUERRA IN UCRAINA A CHI ANDREBBE IN QUEL POSTO? ALL'ITALIA! - SIAMO I PIU' ESPOSTI IN EUROPA ALLE FORNITURE DI GAS DALLA RUSSIA - L'INDICE DI VULNERABILITÀ VARIA DA UN MINIMO DI 0 (SVEZIA) A UN MASSIMO DI 31 (UNGHERIA). SU QUESTA SCALA, L'ITALIA FA SEGNARE 19. SECONDA TRA I GRANDI PAESI UE È LA GERMANIA, CHE FA SEGNARE UN VALORE DI 12 - L'EUROPA IMPORTA DALLA RUSSIA IL 40% DEL PROPRIO CONSUMO DI GAS E NON VI SONO OGGI POSSIBILI SOSTITUTI: STATI UNITI E QATAR STANNO GIÀ OPERANDO A PIENA CAPACITÀ…

Fabrizio Goria per "la Stampa"

 

EUROPA E IMPORTAZIONE DI GAS DALLA RUSSIA

La guerra del gas è già iniziata. Le tensioni geopolitiche fra Russia, Ucraina e Nato stanno spingendo in alto il prezzo del petrolio, ben sopra i 93 dollari al barile, e il piano su cui si sta muovendo la diplomazia internazionale non potrà non tenere conto delle implicazioni sui costi dell'energia. Secondo l'Ispi (Istituto per gli studi di politica internazionale), l'Italia è fra i Paesi dell'eurozona più esposti alle turbolenze sul gas naturale, insieme all'Austria. Fattore che potrebbe essere incidere anche sulla ripresa economica, che a causa delle spirali inflattive rischia di essere più disomogenea e fragile del previsto.

 

I parallelismi con il 1973 sono sempre più numerosi. La crisi energetica che l'Europa sta vivendo ha delle reminiscenze con quella degli Anni Settanta, come rimarca anche la banca anglo-asiatica Hsbc. Ma in questa fase la parte più vulnerabile è l'area euro. Al suo interno, Roma e Vienna rappresentano gli anelli deboli della catena di approvvigionamento di gas naturale. «A gennaio le forniture di gas russe verso l'Europa si sono ridotte del 40% rispetto alle attese, recuperando leggermente (-20%) negli ultimi giorni», fa notare l'Ispi Data Lab, in una nota di inizio febbraio.

 

CRISI UCRAINA

E lo scenario è in evoluzione negativa. Per ora, sottolinea l'istituto guidato da Paolo Magri, l'Europa è inondata dal Gnl (gas naturale liquefatto). E gli arrivi sono sufficienti a coprire i cali di fornitura da parte della Federazione Russa. Ma gli stoccaggi, e questa è l'allerta, «sono a livelli critici». Alcuni Paesi, dice l'Ispi, «potrebbero comunque non avere gas fino alla fine dell'inverno, e un'ulteriore stretta di Mosca metterebbe l'Ue con le spalle al muro». Il piano su cui si muove l'Italia è molto inclinato. Tra i grandi paesi dell'Unione europea, rimarca l'Ispi, «l'Italia è di gran lunga il più "dipendente" da Mosca.

 

EUROPA E IMPORTAZIONE DI GAS DALLA RUSSIA - LE VIE DEL GAS DI MOSCA

L'indice di vulnerabilità varia da un minimo di 0 (Svezia) a un massimo di 31 (Ungheria). Su questa scala, l'Italia fa segnare un sostanziale 19. Seconda tra i grandi Paesi Ue è la Germania, che fa segnare un valore di 12, comunque piuttosto elevato. Al contrario per la Francia, che si affida molto al nucleare e alle importazioni di Gnl, l'indice crolla a un valore di 3». Allo stesso tempo, preoccupa anche l'andamento del prezzo del petrolio, che sull'onda delle turbolenze fra Russia e Ucraina potrebbe superare quota 100 dollari, come ravvisato da Goldman Sachs, Morgan Stanley e J.P. Morgan.

 

tensione russia ucraina

La soglia dei 95 dollari è stata sorpassata nella seduta di venerdì, ma il ritracciamento è stato repentino. Potrebbe non essere così nella settimana che inizia. Svariati sono gli analisti che vedono Roma in una posizione poco rosea. Nonostante ciò, secondo Wolfango Piccoli, co-president della società di intelligence Teneo, c'è margine di dialogo.

 

«È altamente improbabile che la Russia o l'Europa vogliano interrompere il flusso di gas naturale in Europa. La fornitura di gas naturale della Russia - e prima di quella dell'Unione Sovietica - all'Europa ha creato un'interdipendenza duratura che è sopravvissuta a molti sconvolgimenti geopolitici, come l'invasione sovietica dell'Afghanistan nel 1979, il crollo dell'Unione Sovietica nel 1991 e, più recentemente, l'annessione della Russia della Crimea nel 2014.

 

TENSIONE RUSSIA UCRAINA

Più e più volte entrambe le parti hanno riconosciuto di avere troppo da perdere a causa dell'interruzione del flusso di gas», dice Piccoli. Inoltre, fa notare, «la rottura dei contratti di fornitura di gas esistenti comporterebbe un danno finanziario, legale e reputazionale per la Russia. Per quanto riguarda l'Europa, è improbabile che le sanzioni colpiscano il flusso di gas naturale».

 

Allo stesso tempo, Simone Tagliapietra, senior fellow presso il think-tank economico europeo Bruegel di Bruxelles, ha pochi dubbi su chi sia a perdere la partita in caso di rottura totale. «Qualora si dovesse arrivare a una situazione di totale interruzione dei flussi di gas russo verso l'Europa, a farne le spese sarebbe sicuramente l'Europa stessa. L'Europa importa dalla Russia il 40% del proprio consumo di gas e non vi sono oggi possibili sostituti di questi volumi: i produttori di gas come Stati Uniti e Qatar stanno già operando a piena capacità, così come gli altri maggiori fornitori dell'Europa via gasdotto», sottolinea Tagliapietra.

tensione alle stelle tra russia ucraina

 

Per far fronte ad una eventuale crisi del gas, rimarca l'economista, «l'Europa dovrebbe dunque ricorrere anche e soprattutto a una limitazione della domanda industriale di gas, al fine di salvaguardare il settore domestico». Tale circostanza, conclude, «avrebbe ovviamente implicazioni di vasta portata per l'economia del continente, mettendo a serio rischio il processo di ripresa economica in corso». Uno scenario che, da Roma a Berlino, passando Parigi e Madrid, nessuno vorrebbe veder realizzarsi.

tank ucraini

Ultimi Dagoreport

donald trump elon musk

DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO ALLA CASA BIANCA DI TRUMP VENGA CONDIZIONATO DAL KETAMINICO ELON MUSK, CHE ORMAI SPARA UNA MINCHIATA AL GIORNO - GLI OPERATORI DI BORSA VOGLIONO FARE AFFARI, GLI AD PENSANO A STARE INCOLLATI ALLA POLTRONA DISTRIBUENDO PINGUI DIVIDENDI, NESSUNO DI ESSI CONDIVIDE L’INSTABILITÀ CHE QUEL “TESLA DI MINCHIA” CREA A OGNI PIÉ SOSPINTO - DAGLI ATTACCHI ALLA COMMISSIONE EUROPEA AL SOSTEGNO AI NAZISTELLI DI AFD FINO ALL’ATTACCO ALLA FED E AL TENTATIVO DI FAR ZOMPARE IL GOVERNO BRITANNICO, TUTTE LE SPARATE DEL MUSK-ALZONE…

matteo salvini giorgia meloni piantedosi renzi open arms roberto vannacci

DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL MARTIRE DELLE TOGHE ROSSE E LO HA COSTRETTO A CAMBIARE LA STRATEGIA ANTI-DUCETTA: ORA PUNTA A TORNARE AL VIMINALE, TRAMPOLINO CHE GLI PERMISE DI PORTARE LA LEGA AL 30% - E "IO SO' E TU NON SEI UN CAZZO" NON CI PENSA PROPRIO: CONFERMA PIANTEDOSI E NON VUOLE LASCIARE AL LEGHISTA LA GESTIONE DEL DOSSIER IMMIGRAZIONE (FORMALMENTE IN MANO A MANTOVANO MA SU CUI METTE LE MANINE MINNITI), SU CUI HA PUNTATO TUTTE LE SUE SMORFIE CON I “LAGER” IN ALBANIA - I FAN DI VANNACCI NON ESULTANO SALVINI ASSOLTO: VOGLIONO IL GENERALE AL COMANDO DI UN PARTITO DE’ DESTRA, STILE AFD - I DUE MATTEO...

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...